da Goldrake » ven lug 24, 2020 5:42 pm
Ciao a tutti, ho appena scoperto il forum: mi chiamo Giovanni (Aosta), ho 23 anni e come potete evincere sono un fan degli anime un po' "retrò". So che la mia situazione è veramente atipica e curiosa, soprattutto per un forum di pubblico perlopiù femminile, ma leggendo in giro ho visto che avete molte molte competenze in vari campi, e che le vostre risorse sono in apparenza inesauribili! Come ho scritto nel titolo, il mio vero e proprio problema è iniziato nel febbraio 2018 a 21 anni con la rottura - frattura - lacerazione dall'uretra (trauma scomposto con lesione trasversale + uretrocele + ascesso uretrale) una delle cose più brutte che possano capitare ad un maschietto. Ad esso sono seguiti calcoli uretrali (primari), uretrite fortissima che non si allevia, presunte infezioni (risolte da loro). Adesso sto un po’ meglio per alcuni punti di vista, tuttavia vari problemi non hanno dato alcun cenno di beneficio.
Piccola grande parentesi ante-rottura: Per completezza, devo anzitutto precisare che ho avuto un anno di problemi alle vie urinarie (reni e uretra) nel 2015; magari serve specificare, perciò dico tutto. Quell'anno malefico ho avuto 4 coliche renali in 3 mesi, ogni volta con ricovero - anche in seguito a perdite di sangue molto severe tramite le urine, perfino un litro per volta. Mi hanno riempito di iniezioni e dimesso dicendo di "bere tanta acqua" (cosa che ammetto di non aver mai fatto fino allora, data la mia vescica “debole”). La cosa particolare è che, oltre alle coliche vere e proprie, nelle fasi acute avvertivo sempre un grande dolore uretrale, tremendo durante la minzione, che diventava persino più forte della colica quando espellevo il calcolo, tipo uretra scuoiata viva. I medici hanno parlato di “coliche uretrali”. Comunque assumo alfa-litici, bevo molto e le coliche se ne vanno, ma restano a intermittenza - a volte c'erano, a volte no - perdite ematiche uretrali negli slip e bruciorino uretrale; è invece sempre molto intenso il dolore alla minzione. Sospetta forte uretrite da irritazione dovuta al sedimento (nessun batterio). Non mi fanno esami ma un medico mi dà un'occhiata "da fuori" e dice che sono "tutto rosso" e che l'uretra è molto infiammata, e deve essere alleviata in fretta. Mi prescrive antidolorifici e antinfiammatori dagli scarsi effetti e poi mi lascia lì. Diagnosi di "uretrite da trauma". Pian piano la situazione migliora, ma resta la minzione alquanto dolorosa, e soprattutto dopo l'eiaculazione e durante la defecazione (???) sento veramente di urinare
Veniamo al dunque: 2018. L'anno della rottura. Benché fosse febbraio, stavo tranquillamente giocando a calcio con i miei amici quando cado dalle scale dello spogliatoio. Capitombolo giù come un sasso e sbatto molto violentemente i testicoli (non il pene) contro un gradino. Sento per un singolo istante uno schiocco, un "crac" come se si fosse spezzato un ramoscello, ma non do peso. La cosa assurda è che al momento non ho sentito alcun dolore!!! Solo una botta - con piccolo ematoma al testicolo - e un senso di indolenzimento generale. Un'ora dopo, però, mi reco ad urinare ed esplode l'inferno: quasi svengo dal dolore e dal sangue. Come avrete capito ero abituato al dolore dalle molte coliche renali, ma non potevo immaginare che potesse esserci di molto molto peggio. Appena inizio, non solo esce un unico fiotto di sangue scuro, ma avverto in uretra un dolore terrificante, infinito, che mi spezza il fiato e mi fa venire brividi e perfino conati di vomito.
Il sangue non si ferma e continua a gocciolare dopo la minzione, e il dolore rimane violentissimo, insopportabile: così mi portano al pronto soccorso dove finisco in codice rosso nel reparto urologia. Vista la botta ai testicoli e i sintomi (stranguria da farmi venire il vomito, uretroragia, ematuria, piuria, dolore uretrale e genitale intensissimo) il medico sospetta torsione testicolare, una condizione molto pericolosa. Dopo aver eseguito le terapie d'urgenza eseguono radiografia testicolare che mostra i testicoli sani e intatti, tuttavia appare uno sversamento di urina con presunto uretrocele di grosse dimensioni. Un nuovo esame di urografia evidenzia una nettissima lesione dell'uretra bulbare, classificata come "trauma scomposto con lacerazione trasversale dell'uretra", e poi come "frattura dell'uretra" visti sversamento e uretrocele. Nel frattempo si era anche formato un ascesso uretrale con tanto pus. Ricordo ancora le immagini che mostrano una specie di palloncino d’acqua e l’ascesso, ma soprattutto l’uretra letteralmente spezzata in due parti.
Tentano allora di riparare e ricollegare l'uretra rotta con un “intervento endoscopico misto, anterogrado e retrogrado transvescicale”, posizionando catetere Foley. Ricostruito e riassorbito uretrocele, pulito ascesso uretrale. Operazione andata a buon fine ma il dolore indescrivibile, ed esacerbato dal catetere. Il Foley resta in permanenza per 18 giorni per evitare un distacco dell'uretra dovuto alla lesione, e quando mi dimettono sto meglio, ma ho ancora cospicue perdite di sangue. In particolare sanguino molto durante l'erezione. Rimane stranguria, pazzesca e talora da farmi venire i conati, come se una lama di 30 cm passasse attraverso tutta l'uretra. I medici mi avvisano che, grazie a Dio, il pene (parlo del pene ventrale, essendo rotta l'uretra bulbare) è intatto, e nessun nervo o grosso vaso è stato lesionato. Mi costringono però ad esami non invasivi ogni 3 mesi perché (terrorismo psicologico o cosa?) ho "il 70-80% do sviluppare a breve la stenosi uretrale".
I mesi seguenti miglioro gradualmente ma sto sempre decisamente male, e in aggiunta dopo circa 6 mesi inizia un altro problema. Un giorno, nonostante la stranguria e il dolore uretrale nell'erezione, decido di provare a masturbarmi, ma nel momento in cui culmino - boom - eiaculo fuoco. Letteralmente eiaculo fuoco! Dopodiché esce parecchio sangue, all'inizio misto allo sperma, e sento oltre a dolore insopportabile un corpo estraneo in uretra, come un'enorme pietra acuminata e calda, un coccio gigante tagliente. Sono costretto ad urinare dal bruciore (non so come spiegare, è come se dicesse: "Buttami fuori") e lo faccio più volte, ma a malapena ci riesco, mi sento bloccato. Lentamente la cosa passa senza che esca nulla, ma i giorni seguenti resta crampo al pene (anche la metà dentro), percezione di corpo estraneo uretrale, minzione dolorosa davvero da paura, uretrorragia e adesso disuria: faccio tanta fatica ad urinare, pur trattenendola al massimo per la paura della pipì. Ad un certo punto, due mesi dopo, dopo un breve miglioramento inspiegabile non riesco più ad urinare, e subito penso con terrore: oddio la stenosi!!! Al PS grazie a Dio mi sblocco senza catetere (che non avrei tollerato) ma resta residuo di circa 220 ml. Eseguo ecografia e urografia, ed ecco: grossa "formazione iperecogena" in uretra bulbare.
Eseguo un intervento che scopre trattarsi di un calcolo uretrale (!) di calcio, che si era depositato in un prolasso dell'ampolla uretrale nell'uretra bulbare, dove c'era la cicatrice. Essendo grande (6 X 3 mm) nella ristretta uretra, faceva ostruzione. Ovviamente l'esame mostra uretra infiammatissima con pareti rosso fuoco, gonfie, venature anch'esse rosso fuoco, ampie aree violacee e nerastre. Le creste uretrali sono gonfie. Mi prescrivono tanti antinfiammatori e antidolorifici non steroidei dicendo che il calcolo sicuramente aveva fatto il suo, ma che l'uretra era veramente troppo infiammata. A questo punto mi ricollego con quanto detto sopra: pensavamo tutti ad un ritorno dei calcoli renali ma non era così!!! Quello era un calcolo uretrale! Originato si pensa dal prolasso dell'uretra, conseguenza di lacerazione + uretrocele + ascesso, che aveva fatto da deposito.
La riprova c'è stata l'anno seguente, nel 2019. Dopo un po' di miglioramento, pur stando comunque decisamente male, ho in meno di due mesi 4 recidive di uretrite acuta con emospermia, tanto sangue, perdite scure filanti e pus. I sintomi ovviamente si intuiscono: dolore costante come una lama piantata, minzione orribilmente dolorosa, uretroragia da uretrite, più rare volte tenesmo vescicale e rettale con falso stimolo urinario e intestinale (non capisco la pancia cosa c’entri). Disgraziatamente non eseguo colture ma solo stick pieno raso di leucociti, comunque con l'antibiotico miglioro (effetto antinfiammatorio o uretrite batterica?), ma torna tre volte. Alla fine me ne libero e non ho più avuto ricadute.
Si ripete, tuttavia, un altro episodio di “colica uretrale” con emissione di calcolo uretrale, dolorisissimo, accompagnato da sanguinamento consistente, sensazione perdurante di corpo estraneo che occlude l’uretra, perdite nerastre dal meato. Stavolta è più piccolo e non riesco a “raccoglierlo”; indipendentemente, effettuo ecografia e TAC che non rilevano ulteriori anomalie come quelle che avevo operato in precedenza. Ureteri e reni sono regolari e sani, l’uretra molto infiammata ma non ci sono più segni di cavità anomale. Nonostante questo il corpo estraneo a volte lo sento ancora, ma mi hanno detto che sono io che lo sento. La cicatrice può forse essere gonfia o disturbare?
Adesso ho avuto qualche miglioramento Nel senso che non ho più il dolore costante e terribile all’uretra, ma la minzione e l’eiaculazione continuano a spezzarmi il fiato, e altri problemi sono rimasti. L’uretra è ANCORA infiammata e tanto tanto! Sottolineo che ho tuttora residuo postminzionale di 62 ml, ma se urino seduto, oltre a fare meno fatica, lo riduco a circa 40-45 ml. Non urino in piedi finché posso. Da novembre scorso i calcoli uretrali non si sono ripresentati.
Sintomi rimanenti: - Dolore uretrale molto forte alla minzione, non più da provocarmi i conati ma davvero molto violento. Solo durante la minzione, specifico: non prima e dopo, anche se le ultime gocce sono ancora più dolorose, sembrano coltellate. La sensazione è di pipì tagliente o di urinare grosse lame di rasoio. - Sensazione di corpo estraneo in uretra (come se premesse e occludesse). - Occasionali perdite di sangue dall’uretra, variabili: da grosse quantità accompagnate da enorme dolore, a minuscole gocce negli slip con o senza dolori. - Dolore uretrale intenso durante l’erezione, e anche al corpo del pene, sia all’esterno che nel pene bulbare. Ho chiesto parere è mi hanno detto che il pene interno non ha subito lesioni “né alle lacune né ai corpi cavernosi né a nervi e vasi né al corpo spugnoso uretrale”. Io però vedo una curvatura strana che prima non avevo, verso l’alto. - Eiaculazione veramente dolorosa a livello uretrale, in genere solo durante ma a volte fino all’ora successiva, ma le minzioni seguenti mi fanno vedere le stelle. Sento un dolore e bruciore immenso come se mi infilassero o togliessero un catetere che scuoia il canale, oppure sento fisicamente il catetere dentro. Inoltre le minzioni successive sono difficoltose e dolorosissime, inoltre ho sensazioni di corrente continua e di scosse uretrali, come se infilassi il pene nella presa e l’elettricità arrivasse fino alla prostata. Scusate l’esempio orribile. - Emospermia, a volte bella rossa. L’urologo dice che è poco normale, ma con la quarantena non ho potuto fare accertamenti. - Posso mangiare quello che voglio ma l’alcol è il mio terrore. Due mesi fa ho provato a bere un goccino di birra e il dolore è passato da molto forte ai brividi durante la minzione, inoltre mi restava dolore fastidiosissimo per 15 minuti dopo la pipì.
Altro: - Urino 15-20 volte al dì, residuo postminzionale di 40-60 ml, mi viene l’urgenza di colpo e faccio piccoli volumi. - Raramente perdite di urina (lieve incontinenza), soprattutto se è molto che non eiaculo (e ho una paura folle di eiaculare per il male). - Vado in bagno ogni giorno come un orologio svizzero, ma durante la defecazione avverto tantissimo dolore uretrale, sembra peggiorare tutto (???). - Non uso saponi intimi sempre per il dolore. - Il calore è indifferente, il freddo un po’ allevia ma solo in alcuni casi e sul pene. - Suggerimenti che seguo: riesco a riconoscere il muscolo (mi sono informato su come fare), bevo minimo 2 litri in estate perché in effetti più l’urina è scura e più è esasperante il male, non trattengo l’urina (comunque ho una vescica “debole” da sempre), non assumo antibiotici specie da quando le uretriti acute sono finite, non spingo perché tanto il residuo non esce e il corpo estraneo non esiste (più).
Cosa posso fare? Il mio urologo mi ha abbandonato di fatto perché non sa più cosa farmi fare, ma non è che mi abbia dato molto ad essere sincero. Essendo di Aosta, ho difficoltà a trovare centri in regione. E poi chiedo: posso guarire o la mia uretra sarà arrossata e ferita per sempre? Perché (sbaglio lo so) leggo in giro che da queste uretriti cronicizzate nel tempo non si guarisce, infine, ho una paura folle della stenosi, rischio ancora dopo due anni? Grazie a tutti e tutte, Giovanni.