La storia di Padmè

Re: La storia di Padmè

Messaggioda 1PIMPI1 » mer lug 11, 2018 10:11 am

Tesoro, ma tu hai mai parlato a lui di queste cose che stai scrivendo qui a noi? Del perché fai fatica ad aprirti? Hai un passato difficile ed è comprensibile come tu ti senta.

padmè ha scritto:Non ho il diritto di arrabbiarmi con lui per i miei problemi, ma non può impedirmi di nasconderli. Io mi sto tenendo tutto dentro solo per far si che la nostra storia sia qualcosa di sereno e gradevole. Non voglio appesantire nessuno. E adesso mi sento dire che ho sbagliato....
Stare in coppia non è condividere solo i momenti belli sereni e gradevoli, ma anche supportarsi e attraversare insieme i momenti critici. Non appesantisci nessuno se tu glieli racconti...lo rendi solo partecipe della tua vita...e i problemi condivisi pesano meno!

La psicologa cosa ne pensa al riguardo? Quanto tempo è che sei in terapia?

Re: La storia di Padmè

Messaggioda padmè » mer lug 11, 2018 10:25 am

Si, ne ho parlato con lui a spezzoni, sa che ho subito determinati comportamenti, ma dice che se io non mi apro con lui non sa come aiutarmi. La psicologa dice che dovrei parlare con lui gradualmente di queste cose, ma lui vorrebbe invece che io dicessi sempre tutto e subito.
La psicologa sostiene che io abbia subito veri e propri abusi, e abbiamo appena iniziato a scrostare il tema della dispareunia (prima ci siamo concentrate sul bullismo, abbastanza pesante, che ho subito alle medie, dove la classe si organizzava per non parlarmi e trattarmi da donna invisibile, per due anni).
Sono in terapia da due mesi.
Datemi un consiglio vi prego. Grazie

Re: La storia di Padmè

Messaggioda 1PIMPI1 » mer lug 11, 2018 10:44 am

Tesoro due mesi di terapia sono davvero pochi. Devi dire al tuo ragazzo di avere pazienza e che cercherai di aprirti un po' alla volta, ma senza fretta perché se ti mette fretta la reazione è ovviamente quella di chiuderti di più in te stessa. Se ti ama accetterà anche questo tuo lato sul quale tra l'altro stai lavorando. Sei coraggiosa, non tutti hanno la forza di andare in psicoterapia ed affrontare i fantasmi del passato. Sono sicura che pian piano abbatterai tutti questi muri.... Ti mando un abbraccio stretto :love1:

PS esiste una sezione qui sul forum dove risponde una psicologa, solo che è riservata agli associati. Potresti farci un pensierino

:flower:

Re: La storia di Padmè

Messaggioda zuzu » mer lug 11, 2018 10:48 am

1PIMPI1 ha scritto: Sei coraggiosa, non tutti hanno la forza di andare in psicoterapia ed affrontare i fantasmi del passato.


Con questa frase pimpi ti ha detto tutto. Forza Padmè, ti abbraccio forte anche io.

Re: La storia di Padmè

Messaggioda Stefania 69 » mer lug 11, 2018 11:03 am

Fondamentalmente ha ragione lui. Una relazione che non si basa su scambio e intimita' rischia di infragilirsi. Gran ricchezza aver trovato un uomo cosi', mentre leggevo il tuo racconto mi veniva da sorridere, perche' a tratti sembrava che le sue fossero parole "femminili" e tu in qualche modo giocassi la parte dell'uomo
Questo non vuole affatto dire che le cose al' improvviso per te comunicare diventi facile.
Sai cosa potresti fare secondo me? Invece di dirgli cose a spizzichi e bocconi come dici, ripetigli semplicemente le righe con cui hai esordito con noi che sono semplici, lineari, molto belle.

padmè ha scritto: Il mio rapporto con il mio ragazzo è in pericolo perché io non riesco a trovare un modo di comunicare con lui. Sapete, io sono abituata a comunicare il dolore con gli scoppi d'ira e le "scenate", e da quando sto con lui ho fatto un lavoro durissimo per imparare a controllare le mie reazioni. Di conseguenza ho iniziato a "spegnermi" ogni volta che arriva una emozione negativa. Lo so che non è sano, ma non riesco a cambiare dal giorno alla notte e chiudermi è sicuramente meglio che fare scenate.



padmè ha scritto: Mi sento a pezzi e anche molto ferita. Ho fatto uno sforzo immane in terapia per imparare a non dubitare del suo amore, a fidarmi del fatto che pur essendo un maschio non è cattivo, a credere al fatto che gli piaccio, eppure non basta.
Adesso devo anche immediatamente riuscire a dirgli tutto. Ma se io non volessi? Se preferissi tenermi per me i miei problemi? Non ho il diritto di arrabbiarmi con lui per i miei problemi, ma non può impedirmi di nasconderli. Io mi sto tenendo tutto dentro solo per far si che la nostra storia sia qualcosa di sereno e gradevole. Non voglio appesantire nessuno. E adesso mi sento dire che ho sbagliato....


Ma di questo lui non ha colpa, sai... e magari non ti viene in mente che anche lui potrebbe sentirsi ferito nel sapere che ti vuoi chiudere, che tendi a guardarlo con sospetto solo perche' maschio.
Nascondere i problemi non rendera' mai una storia serena e gradevole nella sostanza ma solo su una crosta superficiale molto fragile.
La cosa piu' costruttiva e' non nascondere i problemi e cercare una soluzione insieme. Senza caricarsi di colpe ma anche senza scaricarle al'esterno. Pensare a colpe ipotetiche non serve a nulla, e' cercare la strada quello che fa crescere insieme.

Coraggio, hai due validissimi aiuti ce la farai

Re: La storia di Padmè

Messaggioda LisaBetta » mer lug 11, 2018 11:14 am

Padmè, capisco tutto ed in parte mi ci ritrovo anche.
Questo ragazzo è sicuramente diverso da quelli che hai frequentato fino ad ora, te lo ha già dimostrato e quindi sarebbe un peccato sprecare una occasione.

padmè ha scritto:Io mi sto tenendo tutto dentro solo per far si che la nostra storia sia qualcosa di sereno e gradevole. Non voglio appesantire nessuno.

Alla lunga, ti garantisco che non funziona. Prima o poi ci sbatti il muso ed è peggio.
Sono d'accordo che bisogna affrontare le cose poco alla volta, coi tuoi tempi. Il tuo ragazzo probabilmente vuole solo stimolarti e rassicurarti, ma essendo ignaro delle tue difficoltà lo fa in un modo che per te risulta troppo pressante. Ecco, io gli parlerei anche di questo. Lui è in ascolto, approfittane.

:ciao:

Re: La storia di Padmè

Messaggioda padmè » mer lug 11, 2018 1:06 pm

Grazie ragazze, di cuore.
Ho pensato che potrei scrivergli una lettera (mi piace scrivere), e la mia psicologa è d'accordo. Mi ha anche suggerito di proporre al mio ragazzo una seduta comune... ci penso. Oggi gli scrivo la lettera.

:love1:

Re: La storia di Padmè

Messaggioda camilla87 » mer lug 11, 2018 1:59 pm

Ciao Padmè. ho letto la tua storia e mi ha veramente colpito soprattutto perché anche io come te ho difficoltà nei rapporti perché sento molto dolore e non ne ho mai capito il motivo sino ad ora. nonostante questo però ho sempre trovato dei ragazzi che non mi hanno mai colpevolizzato ed anzi sono stati sempre molto comprensivi ed hanno cercato per quanto fosse loro possibile aiutarmi. la vera chiave di volta in un rapporto penso sia proprio il parlare e confidarsi e confrontarsi con il partner, spiegargli le tue paure e parlare del tuo passato altrimenti davvero lui non potrà venirti incontro ed aiutarti in questo cammino e rischi per di piu di rovinare il rapporto con questo ragazzo che secondo me potrebbe essere quello giusto per te. Non sono tutti così comprensivi credimi. purtroppo questo sintomi hanno una forte componente psicologica. io stessa sono stata in terapia anni per attacchi d'ansia e ho preso psicofarmaci per lungo tempo e sai cosa ne è venuto fuori ??? proprio niente. solo tu puoi trovare la strada che ti aiuti a stare bene e solo aprendoti con lui, dicendogli cosa ti fa paura, cosa ti fa male e cosa ti piace potrete raggiungere intesa e diventare più affiatati che mai

Re: La storia di Padmè

Messaggioda padmè » mer lug 11, 2018 3:23 pm

Ciao Camilla, benvenuta nella mia storia e grazie per i consigli. :love1: :love1:
Sai una cosa? In realtà - e solo grazie alla psicoterapia ho questa consapevolezza - la mia affermazione "tutti gli uomini ti costringono ad avere rapporti e ti trattano male se non lo fai" è una falsa credenza. Nella mia vita c'è stato un solo uomo che mi ha costretta ad avere rapporti: il mio primo ragazzo. Dopo di lui ho avuto qualche altro partner, ma non ho mai potuto sperimentare se fossero comprensivi o meno, perchè ho sempre tenuto nascosta la vulvodinia (ho avuto anche un periodo di assenza di dolore, fra l'altro). Quindi tutti questi uomini cattivi esistono solo nella mia testa e sono tanti cloni del primo. Sono stata con diversi partner, ma non ho avuto nessuna vera relazione perchè non ho mai permesso agli altri di capire cosa succedeva davvero. La mia psiche ripete continuamente lo stesso copione. Non ho mai veramente offerto a nessuno l'occasione di distruggere queste mie paure. Solo adesso ne sono consapevole. Ma la paura di essere nuovamente ferita mi mozza il fiato. Ieri sera finalmente ho tirato fuori l'argomento lubrificante e mentre glielo dicevo ho avuto bisogno di girarmi dall'altra parte, e quando lui ha voluto parlarne, il mio primo istinto è stato di portarmi le mani alle orecchie per il terrore di chissà quale veleno avrebbe potuto dirmi. Ma lui non mi ha mai fatto del male. E allora perchè ho così paura?

Re: La storia di Padmè

Messaggioda camilla87 » mer lug 11, 2018 3:45 pm

Questo lo puoi scoprire soltanto tu cara. però complimenti hai già fatto un passo in avanti parlando del lubrificante. continua così. un abbraccio

Re: La storia di Padmè

Messaggioda LisaBetta » mer lug 11, 2018 3:51 pm

Semplificando al massimo, probabilmente, è perché conservi quella "memoria del dolore" che ci fa tanto male, fisicamente (ho provato dolore, quindi contraggo per proteggermi, ma provo ancora più dolore) e mentalmente (quel ragazzo mi ha fatto soffrire, mi faranno tutti soffrire).
Bisogna spezzare il circolo vizioso, capire che ogni persona/relazione è diversa dalla precedente e va costruita giorno per giorno per diventare più forti, assieme.

padmè ha scritto:o pensato che potrei scrivergli una lettera (mi piace scrivere)

E' una bellissima idea! E poi scrivi così bene!

:love1:

Re: La storia di Padmè

Messaggioda Mercedes » mer lug 11, 2018 4:07 pm

Ciao Padmè!
In ciò che dici mi ci ritrovo pienamente!zero fiducia verso gli uomini!io però risolvo il problema alla radice ed evito di uscire con gli uomini, :grin: cosa ovviamente sbagliatissima (ci sto lavorando......)
Detto ciò, penso che tu abbia accanto una persona valida che voglia ascoltarti e aiutarti. Quindi fai un bel respiro e cerca di aprirti, probabilmente anche tu ti sentirai meglio perché ti sarai tolta un "peso" oppure l'idea della lettera mi sembra un'ottima alternativa!
Un abbraccio

Re: La storia di Padmè

Messaggioda padmè » mer lug 18, 2018 8:26 am

Buongiorno ragazze,
come state? Qui le cose sembrano andare meglio, anche perche finalmente ho sdoganato l'argomento "lubrificante" quindi finalmente riesco a vivere i miei rapporti con più serenità... ho avuto due rapporti senza dolore ieri! ::::: :::::
Per il resto, sintomi spontanei non ne ho. Ci sono anche altre novità: ho deciso di partecipare a un concorso pubblico per ottenere un posto di lavoro che mi consenta di contribuire al menage familiare in attesa del concorso per magistratura... e la mia relatrice mi ha proposto di presentare un articolo ad una rivista, se la cosa andasse bene farebbe curriculum per le future candidature al dottorato... È un estate molto intensa e a tratti dolorosa, ma bella :pugile:

Re: La storia di Padmè

Messaggioda zuzu » mer lug 18, 2018 8:33 am

Io direi fantastica. Grande padmè

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Re: La storia di Padmè

Messaggioda LisaBetta » mer lug 18, 2018 9:25 am

Sei davvero brava ed in gamba. Ti auguro il meglio per il tuo articolo.
:ciao:

Re: La storia di Padmè

Messaggioda 1PIMPI1 » mer lug 18, 2018 9:49 am

::::: Bravissima!!!!

Re: La storia di Padmè

Messaggioda Laulaura » mer lug 18, 2018 10:20 am

In bocca al lupo! E una ::::: per i progessi!

Re: La storia di Padmè

Messaggioda signo » mer lug 18, 2018 10:22 am

Padmé è davvero bello leggerti così, sono certa che le cose andranno sempre meglio. Noi siamo qui per qualsiasi cosa!In bocca al lupo.

Re: La storia di Padmè

Messaggioda padmè » mer lug 18, 2018 6:38 pm

Andrew Solomon in un bellissimo Ted Talk ha parlato della difficoltà di trovare il significato degli eventi dolorosi che ci capitano, come una malattia, e ha proposto una soluzione: invece di affannarsi a cercare il significato, possiamo scegliere di creare il significato (lui usa un termine ancora più bello, ovvero "forgiare"). La conclusione a cui sto lentamente giungendo in questi mesi di sofferenza è che la malattia non l'ho scelta io - anche se ho ancora residui di sensi di colpa che mi fanno pensare che "mi sono meritata la vulvodinia". Ma posso scegliere qual è il significato di tutto questo, cioè come posso usare questa esperienza. E voglio usarlo per imparare a lasciare andare vecchi schemi mentali.

L'Amore: io sono sempre stata molto legata a un'idea in base alla quale l'amore è uno stato di grazia che ti cade in testa dall'alto e che magicamente risolverà tutti i tuoi problemi. Che l'Amore sarebbe riuscito a farmi sentire una persona fantastica e invulnerabile e che mi avrebbe "risarcita" delle carenze affettive che ho subìto da piccola. Non è affatto facile liberarsi di questa sorta di pensiero magico, ma solo ora capisco che l'Amore è una tessitura a cui si deve lavorare giorno per giorno, che l'Amore non semplifica affatto la vita, ma la rende più impegnativa, più autentica.

E poi il Perdono. Io sono piena di rabbia perchè non ho potuto autenticamente decidere se e quando avere rapporti sessuali, come chi ha letto la mia storia sa. Ho custodito dentro di me una rabbia atroce per anni e anni, giurando a me stessa che mi sarei vendicata con chiunque mi capitasse a tiro, perchè il mondo doveva sentire il mio dolore, perchè non è giusto che il mondo rimanga indifferente. Ma non mi sono mai concessa di sentire fino in fondo la tristezza per queste vicende: tuttora sono come leggermente anestetizzata, credo di aver solo iniziato a scrostare la superficie di tutto questo. Ma in questi giorni mi sento come dopo un funerale. Piango le mie perdite: la perdita della mia innocenza; la perdita di una prima volta serena; dei piccoli dettagli, della goliardia, dell'esplorazione del mio corpo, delle risatine soffocate con le amiche; la perdita di una vita in cui non avrei mai nemmeno sentito parlare di "vulvodinia". Non è facile, e vi ringrazio di cuore per il sostegno.

Re: La storia di Padmè

Messaggioda LisaBetta » mer lug 18, 2018 7:26 pm

E' giusto piangere le proprio "perdite" anche se non sono materiali e palpabili.
Poi la vita ricomincia e trova un modo di compensare quello che non abbiamo avuto.
Se non ci pensa la vita, che in genere difficilmente regala cose, ci dobbiamo pensare noi, ogni singolo giorno, a prenderci quello che non abbiamo avuto.
Perchè ce lo meritiamo e perchè ne abbiamo diritto.
Sono io che ringrazio te per gli spunti che ogni giorno mi dai.
:love1:


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