Eccomi a casa dopo una giornata in cui ho fatto mille cose, non mi aspettavo di tornare così presto! Bene bene, ne approfitto per scrivervi un po'!
Mare73 ha scritto: la mia solita tecnica: ho ignorato il disturbo

Lo ammetto, anche io lo ho ignorato i primi anni, però non è sparito

Sai che anche nel mio caso dipende tantissimo dal luogo in cui mi trovo? E sai che anche la zona in cui abita mia madre mi fa scatenare sempre starnuti a manetta? Che coincidenze! Deve esserci qualche pianta bastarda nei dintorni. Io però non ce l'ho mai avuta in agosto/settembre; pensa invece il mio ragazzo è allergico ad una lista infinita di pollini e alimenti - è allergico praticamente a tutto - e lui inizia a star male già in febbraio! Io invece quando ho l'allergia blanda (occhi che prudono, qualche starnuto) resisto e non prendo niente; quando invece ho gli attacchi acuti in cui mi prude il palato fortissimissimo e inizio ad avere un mega raffreddore, cedo e mi sparo l'antistaminico.
Giusto oggi sono stata in giro dalla mattina presto e non ho avuto problemi, ma proprio quando sono andata dal medico di base, che ha l'ufficio in un altro paese, hanno iniziato a prudermi gli occhi e le labbra, con tanto di starnuti e naso che cola! L'allergia si è manifestata giusto in tempo: il medico di base mi ha prescritto un antistaminico che non interagisce con il laroxyl, si chiama Xyzal. Ho preso una pastiglia e mi sta causando un po' di sonnolenza, vedrò poi più tardi come va quando prenderò lyseen e laroxyl.
Oggi finalmente è il primo giorno post manipolazione in cui posso dire di stare bene!
Mare73 ha scritto:Perciò, vai a vivere sulle coste della Svizzera ed è fatta, no?
flo67 ha scritto:Bellissimo il mare della Svizzera tra l'altro!

Flo, è vero, è così bello che propongo di fare il prossimo raduno lì
Ho rivisto la sessuologa di cui vi avevo parlato. Mi ha detto di essere rimasta molto colpita dalla mia storia e che, tra tutte le pazienti con problematiche simili che sono passate da lei - pazienti senza una diagnosi chiara che le venivano mandate dai ginecologi che non sapevo cos'altro fare se non proporre antibiotici - io sono quella che "è andata più lontano e più a fondo" nella questione e soprattutto sono l'unica che è tornata indietro portando notizie e informazioni utili. Inoltre poco fa questa sessuologa è stata ad un convegno in Francia, dove ha incontrato una sua amica francese, una osteopata che lavora a Lione e le ha parlato della vulvodinia e della mia esperienza ed è saltato fuori che questa sua amica la conosce e la tratta, insieme ad altre figure professionali, in una specie di poliambulatorio (se non ho capito male) sempre a Lione. Insomma, nonostante le due si conoscessero da anni e si scambiassero anche racconti sulle rispettive esperienze lavorative, questa cosa non era mai saltata fuori. Tutto questo per dire che la sessuologa ha iniziato a pensare di fare qualcosa per diffondere la conoscenza di tutte le problematiche pelviche, svv, annessi e connessi e vorrebbe organizzare una giornata informativa qui in Ticino per i medici, in cui verrebbero a parlare diverse figure professionali. Quando me lo ha detto io ho letteralmente fatto una
La sessuologa mi ha chiesto se il dr Pesce sarebbe disposto a partecipare; io le ho spiegato che lavora tantissimo e che glielo si può sempre chiedere, ma che secondo me la prima persona da contattare sei proprio tu Rosanna. Le ho detto che secondo me sei la persona chiave, non solo perché sei una "ex malata", ma soprattutto perché hai fondato questo forum e sei in contatto con tutti i medici e con tutte le figure professionali dell'Italia intera e nessuno meglio di te potrebbe dare un apporto vario, completo e professionale! Accetteresti eventualmente in un futuro di collaborare?
Ho anche suggerito alla sessuologa che questo eventuale progetto non dovrà rivolgersi esclusivamente ai ginecologi, ma anche agli urologi, ai fisioterapisti, agli osteopati ecc ecc.
In ogni caso, non si tratta di un progetto a breve termine poiché la sessuologa lavora a tempo pieno (anche se ha superato l'età del pensionamento già da un po') e per questo autunno ha in programma un trasloco e la nascita di un nipotino e non se la sente di prendersi ulteriori impegni; però le si è accesa questa lampadina, sta mettendo insieme delle idee ed è molto seria e decisa nel perseguire questa cosa, piano piano. Io mi fido e penso che le sue intenzioni siano serie. Quindi non sarà per il 2015, magari neanche per il 2016; ma qualcosa si sta muovendo anche qui e questo per me è stra-importantissimo. In tutto il canton Ticino non c'è UNA figura professionale che si occupi di svv - siamo piccoli e pochi ok, ma lo trovo inaccettabile. Io credo che sia importante non solo sensibilizzare le donne, ma anche la classe medica perché poi sono loro che ci dovrebbero offrire una diagnosi e una terapia. Purtroppo però quando sono le pazienti a parlare ai medici, questi tendono a non ascoltare (ad esempio, cito alcuni dei medici che ho incontrato: "la nevralgia del pudendo non esiste"; "ah dici vulvodinia? allora ti prescrivo un antinfiammatorio"; oppure "vulvodinia? non la dica neanche quella parola!"). Io come privata cittadina non ho gli strumenti per comunicare e dare il mio messaggio ai medici. Certo, potrei alzare la cornetta e chiamare ogni singolo medico urologo/ginecologo, parlare con le assistenti e lasciare detto della svv, ma che impatto avrei? Nessuno. La sessuologa invece, che è molto conosciuta a queste latitudini, che collabora con tantissimi medici e che in passato ha già organizzato delle conferenze, ha molti più strumenti di me per poter veicolare questo messaggio in maniera più efficiente. Naturalmente le ho detto che farò qualsiasi cosa in mio potere per aiutare e dare una mano; ecco magari non ci mettei la faccia pubblicamente, ma da dietro le quinte farei qualsiasi cosa, davvero qualsiasi cosa affinché un evento del genere possa accadere. E ho speranza che accadrà.