Grazie mille a tutte per gli auguri e per le vostre parole

(Laura il dottorato è in design, ambiente e innovazione nel dip. di ingegneria ambientale

)
Purtroppo ieri ho rivissuto le stesse brutte emozioni di quando mi fu diagnosticata lo scorso settembre la vulvodinia.
Dopo tre medici vascolari, l'ospedale e una settimana dopo dall'inizio dei miei dolori...ieri ho avuto la diagnosi di trombosi venosa profonda nell'asse popliteo femorale dx.
Ho versato tante lacrime, non bastava una patologia a cui pensare...adesso anche a questa che sinceramente mi fa ancora più paura.
La rabbia è nella lentezza con cui i medici me l'hanno diagnostica...se l'avessero presa in tempo era un altro discorso, eppure io avevo quel tarlo in testa che mi diceva che era proprio quello.
Adesso per un mese dovrò fare punture di arixtra 7.5 sull'addome, indosso il monocollant alla gamba. Inoltre dovrò fare tutti gli accertamenti di perchè mi sia venuta nonostante sia normopeso, non fumi, non abbia vene varicose, non assumo ormoni e non ci sono casi di trombosi in famiglia.
Ho tanti pensieri e a volte penso se la causa fosse stato il mix di farmaci presi negli ultimi 6 mesi insieme alla recente sedentarietà delle mie giornate?
Ho chiesto a più medici se etinerv e laroxyl possano influire sull'anticoagulante, tutti mi hanno detto di no ma un po' di paura la tengo e credo proprio che domani discuterò con Aponte se è il caso di iniziare a scalare veramente il laroxyl.
A 26 anni sono un catorcio e mi sento racchiusa in una scatola in cui non posso fare realmente quello che voglio.
Sono sicura che se comincerò a vedere subito dei risultati con questa nuova cura, sarò più positiva per il futuro.
Di certo già immagino quest'estate a schiattare di caldo, senza mare e penso che, scherzandoci un po' su, ho più requisiti per non fare un figlio che per farlo appunto.
Oggi sono ancora un po' giù ma prometto che nei prossimi giorni ritornerò in me, adesso devo solo incassare (col tempo) il colpo.