Purtroppo la mia storia è molto lunga, e temo che mi dilungherò parecchio, ma come ben sapete questi problemi vanno affrontati alla radice. Ma cominciamo.
Agosto 2014 - faccio il mio primo pap-test dal quale risulta “alterazioni cellulari suggestive per HPV”.
Settembre 2014 - a quel punto la ginecologa mi effettua un pap-test in strato sottile, per verificare se effettivamente si tratti di Hpv o di una semplice infiammazione della cervice dovuta ad altri motivi.
Ottobre 2014 - risultato: positiva all’Hpv, ceppo 66 (premessa: ero single all’epoca).
inizio Novembre 2014 - Visto che mia madre è piuttosto ansiosa e che il ceppo 66 non è dei più simpatici, decidiamo di prenotare una visita all’ Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, il quale è dotato di un “Centro Multispecialistico HPV”. Mi effetuano colposcopia e biopsia, dai quali risulta “zona di trasformazione cervicale con CIN I e focale CIN II”. La situazione è più allarmante del previsto! Mi dicono che per l’Hpv non c’è molto da fare, che bisogna aspettare a vedere “come” e “se” evolve la cosa (o se regredisce), e che l’unico modo per debellarlo (oltre ad una notevole dose di culo) è quello di cercare di mantenere le difese immunitarie alte. Come? Smettendo di fumare e assumendo integratori immunostimolanti (non si degnano nemmeno di prescrivermene uno, si limitano ad accennarmi gli integratori a base di papaya). Mi liquidano quindi con un “ci rivediamo fra 6 mesi”.
[/b]metà Novembre 2014[/b] - arriviamo quindi al giorno della mia partenza per l’Erasmus :) Presa dall’emozione di questa nuova avventura, quasi mi “dimentico” del mio problema di Hpv. Una settimana dopo il mio arrivo a Parigi, conosco un ragazzo, e la settimana dopo ancora, abbiamo il nostro primo rapporto. Non ricordo esattamente quanti rapporti abbiamo avuto, ma tutti molto ravvicinati e protetti (almeno i primi). Il problema è che, l’ultimo dei rapporti, non è stato protetto.
Irresponsabile? Stupida? Forse sì. Il fatto è che questo “omuncolo”, nonostante lo avessi informato del mio problema e dell’importanza di usare precauzioni, ha fatto di tutto per convincermi a non usare niente, una vera e propria manipolazione psicologica per cui ero arrivata al punto di sentirmi io quella in colpa. E sono finita col cedere (non mi spiego tuttoggi come) alle sue insistenze.
Dicembre 2014 - Per questo ed altri motivi, decido di troncare con lui i primi di dicembre. Ma facciamo un passo indietro. Il famoso ultimo rapporto non protetto lo ebbi il 30 Novembre, e due giorni dopo, iniziai ad avvertire degli strani “fastidi” mai provati prima: una specie di bruciore lieve durante la minzione. Siccome non avevo mai sofferto di cistite prima di allora, non sapevo ancora quali potessero essere i sintomi iniziali per riconoscerla, e quindi telefonai a mia sorella (una “veterana” della cistite, aimè) la quale mi disse subito che erano chiari sintomi di un inizio di cistite. Corsi quindi in farmacia, facendo razzia di tutto ciò che mi aveva consigliato mia sorella: integratori ai frutti rossi, estratto di semi di pompelmo, e cestini di frutti rossi veri e propri. Li presi, bevvi molto, ma il giorno dopo (una domenica, guarda te la fortuna!) peggiorai tantissimo, al punto da avere il sangue nelle urine e un dolore lancinante che non mi permetteva di urinare. Così quella sera dovetti farmi faxare dall’Italia (da un medico amico di famiglia), la ricetta del Monuril, per poi fiondarmi in una farmacia aperta 24h/24 a prenderlo. Una settimana dopo l’assunzione di Monuril, a pochi giorni da Natale, comincia a stare finalmente bene, cosa che si protrasse per tutte le vacanze natalizie, fino a Gennaio.
Gennaio 2015 - arriviamo quindi all’inizio del mio calvario :( I primi giorni di Gennaio, iniziai a stare nuovamente male. Questa volta il dolore era diverso: provavo un leggero bruciore durante la minzione, non più il dolore pungente che avevo avuto in Dicembre! (allora sembrava che avessi delle lame nell’uretra); avevo più che altro un forte male nella parte bassa della schiena (altezza reni) al punto da fare fatica sia a camminare che a stare seduta. A quel punto decisi di recarmi da un medico il quale mi diede Norfloxacine 400mg (non so se esiste in Italia) e mi prescrisse un’urinocultura..fatta l’urinocultura, risultò:
(Ho tradotto dal francese, spero che sia tutto corretto)
- ESAME MACROSCOPICO: aspetto delle urine “disturbato”, colore giallo pallido;
- ESAME DIRETTO CITOLOGICO: assenza di cristalli e cilindri; PRESENZA di emazie e di numerose cellule epiteliali;
- ESAME DIRETTO MICROBIOLOGICO: assenza di germi e lieviti;
- CULTURA MICROBOLOGICA: culture batteriologiche e micologiche negative.
- CONCLUSIONE--> discreta ematuria isolata.
Dopo l’urinocultura prendo Norfloxacine 400mg, e il mal di schiena/reni dopo qualche giorno sparisce del tutto, ma una cosa rimane: il leggero bruciore durante la minzione, che tuttoggi, a distanza di un anno, non mi ha mai abbandonato :( :(
Febbraio 2015 - arriviamo quindi a Febbraio. Siccome il bruciore durante la minzione non era passato, decido di consultare una ginecologa nella capitale parigina, la quale mi visita (non riscontra nulla di anomalo) e decide di rifarmi fare l’urinocultura, certa che le prime analisi siano state fatte male. E invece si sbagliava! Rifaccio l’urinocultura e di nuovo risulta tutto negativo; anzi, questa volta, non ho più nemmeno cellule epiteliali ed ematuria. Urine perfette insomma!
Marzo 2015 - a Marzo rientro in Italia, e mettendo da parte il problema del bruciore uretrale, ritorno all’ Istituto Nazionale dei Tumori di Milano per farmi rivisitare (per l’HPV). Risultato della biopsia: “zona di trasformazione cervicale con CIN I sullo sfondo di CONDILOMATOSI”. Pare che l’Hpv sia un pò regredito. Mi liquidano per telefono dicendomi solo “ci rivediamo fra 8 mesi”.
fine Aprile 2015 - in Aprile, il bruciore (seppur sopportabile) durante la minzione non è ancora sparito. Decido così di consultare un urologo, il quale mi effettua un’ecografia della vescica (prima piena poi svuotata) da cui non riscontra nulla di anomalo. Mi effettua poi tamponi vaginali e uretrali, e mi invita ad effettuare nuovamente un’urinocultura.
fine Maggio 2015 - mentre l’urinocultura risulta negativa come in precedenza, dai tamponi si scopre la presenza un nuovo nemico fino ad allora sconosciuto!!! L’UREAPLASMA!!! Sicuramente attaccato dal ragazzo di Parigi (non avevo più avuto rapporti fino ad allora). L’urologo mi prescrive Klacid (per 10 giorni mi pare).
inizio Giugno 2015 - una settimana dopo aver assunto Klacid, non solo non mi passa il bruciore uretrale, ma mi viene pure la Candida!!! Mi reco nuovamente dall’urologo il quale mi effettua una Cistoscopia (que dolorrr!!) da cui non risulta nulla di anomalo, e mi effettua nuovamente tamponi uretrali e vaginali; risultato: ANCORA POSITIVA ALL’UREAPLASMA, e questa volta, per non farmi mancare niente, pure la Candida (che sicuramente mi è venuta a causa del Klacid). Telefono quindi all’urologo per comunicargli gli esiti (nel frattempo già mi aveva prescritto una cura per la Candida ed ero guarita) e mi dice di rieffettuare tamponi uretrali/vaginali per la ricerca dell’Ureaplasma, questa volta con l’antibiogramma, per trovare l’antibiotico più adatto per me.
Luglio 2015 - decido di aspettare la fine dell’estate per effettuare l’antibiogramma e quindi riprendere un nuovo antibiotico, sia perchè ero sommersa dagli esami di fine anno, sia perchè avevo appena avuto la Candida. Ma i primi giorni di Luglio un nuovo male inizia ad affliggermi :( comincio ad avere una tosse secca e stizzosa, che mi porto dietro per tutto il mese: la sensazione era quella di avere la sabbia nella gola, ero arrivata al punto di non poter nemmeno uscire di casa perchè se mi prendeva un attacco di tosse mi venivano pure i conati di vomito per lo sforzo! Mi curo come per una normale tosse (areosol, sciroppi e caramelle per la gola) fino ad agosto, senza ottenere però nessun beneficio. In questo periodo inizio pure a prendere un immunostimolatore (AHCC) in vendita solo in Giappone e Stati Uniti, per alzare le mie difese immunitarie.
Agosto 2015 - ad Agosto decido di recarmi da un otorino, visto che non avevo più una vita normale: avevo male ai polmoni e all’esofago per quanto tossivo, mi ero irritata tutta la gola al punto che mi usciva muco misto a sangue. Nella visita l’otorino mi diagnostica REFLUSSO GASTROESOFAGEO. Inizio a curarmi con Lansoprazolo (più la dieta per reflusso) ma la cosa non passa, quindi sotto suo consiglio decido di rivolgermi ad un gastroenterologo.
Settembre 2015 - il gastroenterologo mi conferma la patologia da reflusso gastroesofageo, e mi quadruplica la dose di Lansoprazolo. I sintomi migliorano molto, ma ancora sto male. Nel frattempo ho scantonato completamente il problema Ureaplasma e il bruciore uretrale che mi portavo dietro da Gennaio.
metà Ottobre 2015 - ritorno dal gastroenterologo il quale decide di farmi una gastroscopia (la cosa più orribile mai fatta nella mia vita!!!) dal quale si evidenzia un Cardias incontinente. Cura: dieta + Pantoprazolo per un mese, fino a metà Novembre.
Novembre 2015 - dopo la cura con il Pantoprazolo il problema del reflusso migliora notevolmente, ma non sono ancora guarita al 100%. Mi reco nuovamente dal gastroenterologo (a fine Novembre) il quale mi dice di prolungare la cura per un altro mese. Sempre in questo periodo decido autonomamente di rifare i tamponi uretrali e vaginali + antibiogramma, per monitorare la situazione Ureaplasma. Risulto sempre positiva (il bruciore uretrale è ancora li a farmi compagnia ogni volta che urino, ed è pure peggiorato un pò rispetto ai mesi precedenti) e l’antibiogramma dice che sono sensibile più di tutti alla Claritromicina (MIC = 1 mg/L). Questa volta inoltre, risulta “ASSENZA DI LACTOBACILLUS ACIDOPHILUS”. Per mia iniziativa, inizio a mettere localmente (in vagina) il contenuto del fermento lattico Femelle, tutte le sere prima di coricarmi. Decido di consultare un nuovo urologo nella speranza di trovarne uno più competente del primo, ma casco dalla padella alla brace! Il nuovo urologo (udite udite: primario di urologia presso l’ospedale della mia città) mi prescrive Bassado senza nemmeno prendere in considerazione l’antibiogramma! Alla mia domanda sul come mai non avesse tenuto conto del mio antibiogramma, la sua risposta è stata “in 30 anni di professione, ha sempre funzionato Bassado”..sarò ignorante io, ma non mi sembra una risposta degna di un primario di urologia! Inoltre, nonostante gli avessi raccontato tutta la mia storia per filo e per segno, non ha tenuto minimamente conto del fatto che a Giugno dopo la cura antibiotica mi era venuta la prima Candida! Sono stata io a dovergli chiedere di prescrivermi qualcosa nell’eventualità che mi ritornasse dopo la cura di Bassado che mi stava prescrivendo! E, ciliegina sulla torta, lui cosa mi prescrive??? L’enterogermina!!! Quando esistono migliaia di fermenti lattici molto più potenti e adatti per questi problemi! (vedi Femelle). Dopo avergli sganciato 150 €, decido di non prendere minimamente in considerazione quello mi ha detto, non avendo nessuna intenzione di prendere un nuovo antibiotico così a casaccio, solo perchè lui dice che di solito funziona!
Dicembre 2015 - nonostante non abbia preso nessun antibiotico, durante le vacanze natalizie inizio ad avvertire dei sintomi molti simili a quelli che avevo avuto a Giugno durante il mio primo episodio di Candida..ovvero bruciore e prurito vaginale! Il 28 Dicembre corro dalla ginecologa (il 29 dovevo partire per le vacanze, solita fortunaccia!) e mi diagnostica la Candida :( inizio la cura a base di lavande e ovuli che dura per una settimana, più la dieta priva di zuccheri, carboidrati e lieviti (che tuttora faccio). La candida è guarita del tutto dopo una settimana (o almeno non ho più i sintomi della candida, ovvero perdite ecc, ma non ho ancora fatto un tampone per verificare se effettivamente sia andata via!) anche se un leggere bruciore superficiale è rimasto (quando mi asciugo/strofino con la carta igienica).
Gennaio 2016 - arriviamo quindi ad oggi, Gennaio 2016. La mia situazione attuale è:
- HPV CIN I su sfondo di condilomatosi (mi attengo all’ultima visita fatta a Milano in Marzo, il 19 Gennaio devo ritornare);
- POSITIVA ALL’UREAPLASMA con bruciore uretrale durante la minzione;
- ASSENZA DI LACTOBACILLUS ACIDOPHILUS (sto prendendo 3 volte al giorno “Femelle”: due per bocca lontano dai pasti, uno localmente sciolto con un pò d’acqua prima di coricarmi);
- soggetta a recidive di CANDIDA ALBICANS (la prima avuta dopo antibiotico Klacid, la seconda dopo risultati tamponi vaginali “assenza di lactobacillus acidophilus”);
- problemi GASTROINTESTINALI dovuti a CARDIAS INCONTINENTE (reflusso gastroesofageo diagnosticato in Agosto 2015) e COLON IRRITABILE (ce l’ho da quando sono piccola);
- TIROIDITE DI ASHIMOTO (scoperta da diversi anni, e che tengo sotto controllo) con frequenti episodi di tachicardia.
- più raramente RAGADI ANALI (ne ho sofferto più che altro gli anni scorsi); l’episodio più forte (che è stato anche l’ultimo) risale a Luglio 2014. Mi feci visitare da un proctologo il quale riscontrò una piccola ragade anale che curai (non mi ricordo i nomi dei medicinali). Per lui soffrivo di ragadi anali a causa del mio colon irritabile che mi faceva produrre feci acide, infatti mi prescrisse anche una cura a base di fermenti per ripristinare la mia flora batterica.
Qui sotto risponderò invece al questionario che avete creato:
1. I miei sintomi principali sono bruciore uretrale durante la minzione, e difficoltà a trattenere la pipì per tempo prolungato (una volta andavo al bagno a fare pipì anche solo due volte al giorno, ora ci devo andare almeno cinque volte). Il dolore uretrale si manifesta ogni volta che urino, a volte il dolore è più lieve, altre volte è più intenso. Dall’ultima candida di fine Dicembre/ inizio Gennaio, mi è rimasto un pò di bruciore superficiale quando mi asciugo/strofino con la carta igienica.
2. Non ho attacchi, il mio è un bruciore continuo che mi porto dietro ininterrottamente da Gennaio 2015.
3. Penso che la causa scatenante siano stati i rapporti sessuali frequenti e ravvicinati che ho avuto a fine Novembre 2014 (l’ultimo dei quali non protetto e che sarebbe responsabile dell’Ureaplasma che ancora ho).
4. Ho fatto diversi esami delle urine e urinoculture, tutti negativi. Ho fatto però tamponi uretrali e vaginali che hanno evidenziato la presenza di Ureaplasma.
5. Non ho a casa gli stick per le urine poichè penso che il mio problema non sia la classica cistite, ma sia dovuto alla presenza di Ureaplasma, che mi provoca sintomi simili a quelli della cistite (ma più lievi).
6. Faccio pipì in media 4-5 volte al giorno e non bevo molto, circa 1 litro di acqua al giorno, ma a volte anche di meno.
7. Il getto della pipì direi che è un flusso unico, ma io a volte tendo a contrarre per il fastidio/bruciore, bloccando così il flusso che fuoriesce a più riprese. A volte è un getto normale, altre volte più abbondante. Dipende da quanto ho bevuto e da quanto trattengo.
8. Non ho dolori/bruciori uretrali durante i rapporti, però provo dolore quando la penetrazione (in certe posizioni) è molto profonda. Ma questo è un “problema” che ho sempre avuto (ho l’utero retroverso, mi hanno detto che può incidere).
9. Ho sofferto di Candida per 2 volte nella mia vita. La prima volta risale a Giugno 2015, dopo aver assunto un antibiotico per l’Ureaplasma (Klacid), la seconda volta durante le vacanze natalizie 2015, forse come recidiva della Candida di Giugno, e forse anche perchè dagli ultimi tamponi vaginali di fine Novembre risultava “assenza di lactobacillus acidophilus”. I sintomi sono sempre gli stessi: bruciore quando mi asciugo con la carta, pelle intorno all’apertura vaginale visibilmente rossa e infiammata, e successivo prurito e perdite bianche e ricottose.
10. Ho sempre fatto analisi delle urine e urinoculture che sono sempre risultati negativi (tranne al primo attacco di dicembre 2014 che non ho fatto niente, ma ho preso Monuril). Per quanto riguarda la Candida, in Giugno 2015 ho fatto un tampone che evidenziava la presenza del lievito, mentre questa volta non ho ancora fatto analisi. Invece per quanto riguarda i tamponi uretrali/vaginali per la ricerca di malattie sessualmente trasmissibili, risulto tuttora positiva all’Ureaplasma.
11. Ho un tampone piuttosto recente (26 Novembre 2015) che riporta “ASSENZA DI LACTOBACILLUS ACIDOPHILUS”.
12. Solitamente non ho nessun bruciore o fastidio evidenti quando uso questi indumenti. Quando capita, è molto lieve, una cosa normale penso. In ogni caso ora ne sto limitando l’utilizzo dal momento che sono appena guarita dalla Candida.
13. Uso il profilattico.
14. Raramente ho usato lubrificanti durante i rapporti.
15. Tranne il primo attacco nel Dicembre 2014 (che si verificò 2 giorni dopo una serie di rapporti ravvicinati e intensi), nei rapporti che ho avuto successivamente non ho mai avuto attacchi di cistite, ma il mio bruciore uretrale persistente (causato forse dall’Ureaplasma?) non mi ha mai abbandonato. In ogni caso, qualsiasi sia la causa, il mio bruciore uretrale non aumenta dopo i rapporti.
16. Utilizzo detergente intimo. A volte esagero anche facendomi 3 bidè al giorno e utilizzando non sempre detergenti delicati. Al momento però ho ridotto al minimo l’utilizzo di detergenti intimi (1 volta al giorno). Sto usando Lubrigyn Detergente sotto consiglio della ginecologa.
17. Vado al bagno tutti i giorni 1-2 volte al giorno, con delle feci regolari. Però l’intestino non va bene dal momento che soffro di colon irritabile e reflusso gastroesofageo.
18. No, non so quale sia!
19. No, non ho mai provato a fare automassaggi.
20. No, il calore non mi fa niente.
21. Ho letto qualche tempo fa sulla vulvodinia, ma non mi riconosco in questa patologia: il mio è un bruciore/dolore puramente uretrale.
22. Non so se gli accorgimenti che sto seguendo li proponete anche voi, ne ho letti solo alcuni.
23. Soffro anche di HPV, CARDIAS INCONTINENTE, COLON IRRITABILE, TIROIDITE DI ASHIMOTO, più raramente RAGADI ANALI.
Fine di questo racconto dell’horror :D Mi scuso ancora per il papiro che ho scritto e ringrazio con tutto il cuore chiunque abbia avuto la pazienza di leggermi :) Spero vivamente nel vostro aiuto ragazze! Un bacio e un abbraccio

