Cara Cey, abbiamo moltissimo in comune caratterialmente!
Ceychan ha scritto: avrei voluto che finisse bene. Che non sputasse su tutti i nostri ricordi, io penso che tutte le delusioni valgano i ricordi che ti danno, che non fosse così volutamente cattiva
Ecco, parto da qui. Anche io faccio una fatica bestia a capire come una persona possa essere volutamente cattiva, a maggior ragione se si dice amica mia. E' una forma di ingenuità, lo capisco. Ma mi è cara perchè mi da la misura del mio essere diversa. Non dico di non essere cattiva qualche volta, ma non mi riesce di farlo volutamente. Non lo voglio. Voglio difendermi, non offendere. E in questo mi sei simile, vero?
Ceychan ha scritto:non riuscirò mai a dire che se lei non è degna di stima quello che dice non mi fa male, io non sono così
Vogliamo essere amate, come qualsiasi altro essere umano, e non riusciamo a non amare. Quello che forse dobbiamo cambiare è il nostro modo di amare. Amare incondizionatamente ci mette in condizione di essere ferite nel profondo. Forse dobbiamo imparare a segnalare sempre ciò che ci fa male, ciò che non sentiamo come amorevole, anche se arriva da una persona che dice di volerci bene e che noi amiamo. Anche rischiando di scoprire che il suo amore è falso, perchè se qualcuno ti ferisce, non ti ama. E' questo il problema? Ci sentiamo così inadeguate che ci sembra impossibile che qualcuno ci ami nonostante tutto? E quel "tutto" dove si è generato, a quale punto della vita? E' una domanda che mi pongo da anni
Ceychan ha scritto:Continuo ad aprirmi e a donarmi praticamente a chiunque, perchè per me ne vale sempre la pena e sono contenta di non aver perso questo modo di pormi, ma sto un po' più attenta a dare meno armi per farmi male
Anche io faccio così!

pensa che il mio medico omeopata dice che sono troppo diponibile ad accettare e per questo vengo invasa dalle malattie! Tutto ciò che è forma parassitaria (virus, germi, parassiti) hanno gioco facile con me!

Appena me lo ha detto, mi sono messa a ridere, ma poi ho riflettuto...molto..e ho cercato di guardare ai miei malanni di cistite&co. con occhi diversi. Ho avuto le crisi più feroci quando ho cominciato a pensare che non volevo più essere invasa. Ok, mi dono, ma non puoi invadermi. Ci sono delle condizioni. Paradossalmente le cistiti mi hanno costretta a vedere questo: che la brava bambina non voleva più, anche a costo di litigare, di scontrarsi, di pestare i piedi e urlare no. E i dolori vulvari che mi sono rimasti dopo gli episodi (che si manifestano nei momenti più strani) mi segnalano proprio questo mio sentire: questa situazione mi invade, mi fa male, e io non voglio. Contrattura, chiusura. E allora parte l'analisi e la trattativa. "Grazie della segnalazione, adesso cerco di porre rimedio", "per piacere spostati", "rimani un poco ma poi te ne devi andare", "voglio che tu te ne vada", "no, non in questo modo"... Certe volte funziona, e in generale tuttoil mio ben-essere è migliorato. E il tuo?
Ceychan ha scritto:Due anni fa forse ero più bella, ma due anni fa ero anche più incasinata, meno forte e meno felice. Mi preferisco mille volte così.
Io ti preferisco mille volte

sento una simpatia amorevole per te, e se divento invadente o ti faccio del male (inconsapevolmente!) sei autorizzata a prendermi a calci in culo
Ceychan ha scritto:Solito poema, speravo che i tasti squinfi aiutassero, invece
Ecco, anche in questo siamo simili, secondo me. Solo che ho delle aggravanti: ho invaso il tuo spazio e uso il solito computer con la solita tastiera
...e mi beccherò una ammonizione per citazione selvaggia
