Storia di una mancata guarigione

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Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda annablue1309 » sab gen 05, 2013 1:33 am

Ciao ragazze, eccomi qui, sopravvissuta alla montagna (beh, ci sono stata solo qualche giorno e incollata alla stufa).
La parte brutta era che le ultime due recidive si sono verificate proprio lì (gennaio ed agosto 2012), quindi immaginerete il mio stato d'animo nel tornare in quella stanza, in quel letto e soprattutto in quel bagno!
Madre natura mi ha fatto arrivare le mestruazioni puntuali come un orologio nella notte fra il 31 dicembre e il 1 gennaio .... quindi, nessun problema di rapporti o non rapporti con Paolo (almeno in questo lui è "normale"; il mio ex moroso desiderava fare l'amore anche durante il ciclo, io proprio no!).

Durante il periodo in cui fra me e la stufa non passava più di un centimetro, mi sono quasi letta tutto un libro di Fabio Volo (che pensavo non mi piacesse) intitolato "Le prime luci del mattino", che consiglio di leggere anche a voi. Parla di un rapporto di coppia decennale che lentamente inizia a sciogliersi (il libro sembrava fatto apposta per me!). Nonostante sia stato scritto da un uomo, la voce narratrice è quella di una donna; moltissima introspezione e dettagli in cui penso molte di noi potrebbero riconoscersi.

Sono stata a casa da sola per diversi giorni senza Paolo, e non ho sentito in modo neppure vago la sua assenza, anzi! Domani ritorna e non so come reagirò, ma credo lui abbia intuito che , pur non essendoci a monte un litigio in particolare, qualcosa fra noi si è spezzato. L'onere della ricostruzione adesso è suo, perchè io non ho più alcuno stimolo a sanare e comprendere. Sono forse in una fase di "egoismo", ma non ne sono dispiaciuta (dopo ANNI di disattenzioni verso me stessa).

Sto riscoprendo la soddisfazione di andare dalla parrucchiera, di farmi fare gli impacchi sui capelli; ho smesso di mangiarmi le unghie che adesso sono cresciute e diventate molto belle; ho riallacciato i rapporti con una mia carissima amica che non sentivo da anni; ho ricominciato a leggere, a fare torte, a guardare le vetrine dei negozi.
Ho dormito fino a tardi, mettendomi proprio al centro del letto, senza nessun rompipalle che arriva nel cuore della notte e senza sveglie.
Insomma, sono state proprio FERIE, non solo ferie dal lavoro, ma ferie in tutti i sensi. E ne avevo un immenso bisogno.

Rosanna ha scritto:Perchè "avevi"?
Che pseudonimo avevi? Di cosa ti vergogni? Era frutto di fantasia ciò che descrivevi, non di autobiografia. E anche lo fosse stato non vedrei il problema.
In off topic avevo pubblicato un racconto erotico che aveva scritto Sandro


Il mio pseudonimo era Annablue (io mi chiamo Monica); la mia protagonista in genere era Anna. Non si trattava di autobiografie, ma erano storie intricate nelle quali riversavo probabilmente il mio malessere nei confronti del genere maschile; sono passati 15 anni da allora ma ho sempre saputo di avere un vaso di Pandora da scoperchiare. Penso che i 4 gatti che hanno letto quei racconti si siano fermati alla parte erotica, mentre per me era importante tutto il contesto, e l'erotismo era un optional. In realtà quei racconti sono stati una valvola di sfogo per me, ma poi la casa editrice li "sistemava" per renderli più vendibili, li volgarizzava e cambiava il finale. Quindi ho continuato a scrivere per me stessa. Se non vi scandalizzate, ho ancora qualche racconto salvato in word, posso postarlo in off topic.

Rosanna ha scritto:Anch'io credo che non mi immergerò perchè sono grassa e mi vergogno


Rosanna, tu non sei grassa come non lo sono io ... abbiamo dei chili di troppo che ci fanno sentire a disagio in costume. Anch'io mi vergogno quando vedo che le mie gambe si sono trasformate in due prosciutti di Parma ... il Laroxyl mi ha dato la mazzata finale, ma prima o poi risolveremo anche questo punto. Per il momento ho altre priorità e, sentendomi fisicamente bene anche con 5 chili di troppo, non ho intenzione di iniziare angoscianti diete.
Si vive una volta sola, e i piaceri della tavola sono un vizio che ogni tanto mi piace concedermi.( Non è che ne abbia tanti altri ...... :-no )

Laura69 ha scritto:Deve essere piuttosto complicato farsi carico della figura materna per il proprio uomo


No, non è tanto complicato per me. Ho una sorella maggiore per la quale ho sempre dovuto fare anche da mamma, e attualmente la mia intera famiglia è così scombussolata che i ruoli si sono confusi. La mia fortissima madre sta crollando, mio padre sta morendo, mia sorella sta andando fuori di testa ( e forse lo è sempre stata). Il punto è che mi vedono come una specie di colonna portante, e non lo sono affatto!!! E non mi posso permettere di essere debole, altrimenti andiamo a fondo tutti quanti. Tengo duro. Paolo è il mio problema minore in quel senso.

Laura69 ha scritto:anche se c'è la consapevolezza deve arrivare il momento "giusto" per allontanarti da Paolo. Non sei ancora al bivio


Non ancora. Ma estremamente vicina. Mi sorprende solo che lui non lo capisca (o forse finge di non capirlo). Al di là che non saprebbe dove andare (l'appartamento è mio) non ci sono tantissime spartizioni/questioni da sistemare, in caso di separazione. So soltanto che la sua famiglia non lo "rivuole", ma ci sono altre soluzioni per un uomo così (comunque, in questa casa, non c'è nulla che parli di lui ... non un quadro, un dettaglio, un libro. Niente. Stessa cosa che ho notato nell'appartamento in cui viveva con i genitori: sembra quasi che Paolo non voglia mettere radici da nessuna parte, che nessun luogo sia "suo", che si consideri soltanto un ospite ovunque).

Laura69 ha scritto:non dimenticare che la maggior parte di noi ha i tuoi stessi timori riguardo le recidive...


Non lo dimentico affatto, anzi! E' il motivo per il quale sto seriamente pensando di venire. Niente neve, passeggiate, niente vestiti termici, niente idromassaggio.... qualche buona tisana, quattro chiacchiere e forse anche quattro risate assieme alle UNICHE persone che sanno veramente chi sono (ho 41 anni ed è almeno da 20 che sono costretta, per un motivo o l'altro, a mettere maschere .... che qui non solo ho tolto, ma anche calpestato e distrutto). L'unica cosa è che non saprei con chi dormire ....ma non mi sembra un problema insormontabile!

Laura69 ha scritto:Detto ciò... la mia opinione su di te non cambierà qualsiasi cosa tu decida di fare,


Questa frase mi ha colpita. Come al solito, ottima mira, Laura.
Qui so di non essere giudicata per eventuali (e consuete) debolezze, ma spronata a tirare fuori le unghie che fino al mese scorso mi mangiavo.

Purtroppo non posso più essere Anna-donna-in-carriera (viste le attuali circostanze) e devo cercare le soddisfazioni professionali in ambiti non professionali. Ma non sono pentita di aver accettato il lavoro in un call center, anche se tanti lo considerano denigrante. Preferisco guadagnare qualcosina e uscire, piuttosto che rinchiudermi in casa, non beccare un centesimo e fingere di essere un pilastro familiare!

lucky66 ha scritto:voglio dire che non mi dà l'impressione che
tu subisca totalmente passivamente la tua situazione


Sai, Bernardetta, questa è una novità per me, ed il merito è vostro. Quando sono arrivata qui, ero allo stremo delle forze. Poi , giorno dopo giorno, leggendo storia dopo storia ... ti rendi conto che non sei da sola, che puoi fare del bene a te stessa ma anche farne a qualcun altro evitandogli di fare sbagli che magari hai fatto tu. Il livello di dialogo che si raggiunge in questo forum non è paragonabile a niente di più intenso e vitale.
L'incontro con te, in particolare, è nato in maniera inconscia al punto che mi sembra di conoscerti da sempre! Soprattutto quando mi parlavi del tuo mondo, così simile (per certi versi) al mio. Forse la sofferenza ci rende più sensibili e attente ... le nostre antenne percettive si rizzano e il modo in cui ci vogliamo bene è talmente PURO che non mi sembra neanche possibile (abituata che tutto ha un prezzo e che nessuno fa niente per niente ... ).
Ecco perchè dico (e ripeto) che questa è un'OASI. Ci approdiamo stremate, qualcuno ci lancia un salvagente, ma se vogliamo toccare terra dobbiamo nuotare con le nostre forze, perchè Rosanna (e il forum) ci danno le indicazioni per arrivare, ma siamo soltanto noi che possiamo coglierle, farle nostre e, lavorando su noi stesse, cercare la serenità. Fisica e psicofisica (che poi sono due elementi che viaggiano insieme; non credo possa coesistere un corpo sano in una mente ammalata: per nulla togliere alla nostra patologia, dobbiamo riconoscere che l'emotività ha una grande influenza su di essa).

P.S. per Bernardetta: la foto che ho postato su FB è di qualche anno fa, un periodo sereno in cui mi sentivo in pace con me stessa: l'ho messa proprio perchè voglio ricordarmi com'ero, e cercare di auto-spronarmi......

Un bacio a tutte quante!!! :ciao: :love1:
Buonanotte :zzz:

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Cles » sab gen 05, 2013 2:09 pm

Ciao Annablue. Sono contenta che tu abbia riscoperto quei piccoli piaceri come il parrucchiere o la cura delle mani, e anche il resto. Quello che stai facendo per te è molto bello, e si vede che ti fa stare meglio. Questo è molto importante, penso sia uno dei tanti passi che stai facendo per uscire da una situazione in cui eri bloccata. :flower:

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda QuellaValelà » sab gen 05, 2013 5:04 pm

annablue1309 ha scritto:Sto riscoprendo la soddisfazione di andare dalla parrucchiera,


:yahoo: Anna anch'io sono stata dalla mia parrucchiera e ho fatto un bel taglio....I capelli lunghi mi piacciono molto ma mi tolgono energia, mi preferisco più energetica!

annablue1309 ha scritto: Sono forse in una fase di "egoismo", ma non ne sono dispiaciuta

non lo chiamerei egoismo. Quando l'anno scorso insegnavo in Portogallo, per San Valentino, con i miei studenti abbiamo distribuito a tutta la scuola dei cuoricini rossi. I ragazzi avevano pensato un mare di frasi e non trovando un accordo, ho deciso io. Su ogni cuore c'erano solo 2 parole: LOVE YOURSELF.
Annina, mi sa che un cuoricino non basta, ci vorrebbe un cartello ogni mattina. Se non ci amiamo, come possiamo amare gli altri?

annablue1309 ha scritto:Se non vi scandalizzate


Noi ci scandalizziamo affatto. Ci scandalizziamo dell'ignoranza, della superficialità, di chi giudica senza mezzi termini.

annablue1309 ha scritto:Ma non sono pentita di aver accettato il lavoro in un call center, anche se tanti lo considerano denigrante. Preferisco guadagnare qualcosina e uscire, piuttosto che rinchiudermi in casa, non beccare un centesimo e fingere di essere un pilastro familiare!

Grande Annina! macchè denigrante, è stata una grande prova di forza da parte tua. sei una donna davvero in gamba! :love1:
Il cambiamento è costante.
Come viviamo il cambiamento, questo dipende da noi.
Possiamo sentirlo come una morte o possiamo sentirlo come una seconda occasione di vita.
Se apriamo le dita, se allentiamo la presa, e lasciamo che ci trasporti.. possiamo sentirlo come adrenalina pura.Come se in ogni momento potessimo nascere ancora una volta

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Stefania 69 » sab gen 05, 2013 5:19 pm

annablue1309 ha scritto:Ho dormito fino a tardi, mettendomi proprio al centro del letto, senza nessun rompipalle che arriva nel cuore della notte e senza sveglie


Isolo questa tua frase ( e sottolineo tua) perche' secondo me un giorno, non so se piu' o meno vicino, ti fara' comodo rileggerla.

Cosi' te la ritrovi senza troppo cercare :):

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Natina » sab gen 05, 2013 6:51 pm

Anna da quando sei qui stai mutando in una maniera incredibile, stai tirando fuori le palle e stai aprendo gli occhi velocemente, mi lasci senza parole... Brava!
PS: non so perchè ma me lo sentivo che il nome del personaggio dei tuoi romanzi era Annablue, non l'ho scritto ma ne ero quasi certa.. e come mai l'hai messo come nick.. semplicemnte perchè ti piace il nome o perchè quel personaggio ti piaceva particolarmente?

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda lucky66 » dom gen 06, 2013 2:13 am

Annablue faccio un passo veloce di qua per dirti che ho letto e...mi son detta con piacere: caspita che cambiamento repentino !!
E dove le avevi nascoste tutte quelle palle lì ? Stai tirando fuori le unghie e tutta la tua energia !!

Anche a me è piaciuta da morire la frase dove dici che finalmente hai il letto tutta per te (mentre prima ti faceva paura l'idea del letto vuoto) !!

Son felice che stati ritrovando il piacere di curarti di nuovo (è la prima forma di rispetto verso noi stesse per noi stesse).

Per quel che riguarda il lavoro... non ci sono posti di serie A e di serie B, ci sono posti di lavoro più o meno remunerativi, più o meno
soddisfacenti, ma non più o meno nobili.

Per ora buonanotte, ma poi ti rispondo in modo più esaustivo.

Buonanotte
Bernardetta :zzz:
Torna il sole, ma non torna il tempo. Vivi la vita.

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Rosanna » dom gen 06, 2013 7:35 pm

annablue1309 ha scritto:Sono stata a casa da sola per diversi giorni senza Paolo, e non ho sentito in modo neppure vago la sua assenza, anzi! Domani ritorna e non so come reagirò, ma credo lui abbia intuito che , pur non essendoci a monte un litigio in particolare, qualcosa fra noi si è spezzato. L'onere della ricostruzione adesso è suo, perchè io non ho più alcuno stimolo a sanare e comprendere. Sono forse in una fase di "egoismo", ma non ne sono dispiaciuta (dopo ANNI di disattenzioni verso me stessa).

E vai!!!! Ma vieniiii!!!
annablue1309 ha scritto: Se non vi scandalizzate, ho ancora qualche racconto salvato in word, posso postarlo in off topic.

Sììììììì!!!! :yahoo:
annablue1309 ha scritto:il Laroxyl mi ha dato la mazzata finale, ma prima o poi risolveremo anche questo punto.

Tu sì, alla sospensione del Laroxyl, ma io no di certo, poichè non lo prendo e poiché son così da una vita. Certo non è mai tardi, ma dato che adoro mangiare e che non sono obesa, faccio meno fatica a rinunciare alle esibizioni in sauna che non al gusto del cibo. :mangio:
annablue1309 ha scritto: E non mi posso permettere di essere debole, altrimenti andiamo a fondo tutti quanti.

E ci credo che poi somatizzi sfogando il tutto sul tuo organo debole. E' come se fosse una richiesta di attenzioni a te stessa da parte di te stessa.
annablue1309 ha scritto: la sua famiglia non lo "rivuole", ma ci sono altre soluzioni per un uomo così (comunque, in questa casa, non c'è nulla che parli di lui ... non un quadro, un dettaglio, un libro. Niente. Stessa cosa che ho notato nell'appartamento in cui viveva con i genitori: sembra quasi che Paolo non voglia mettere radici da nessuna parte, che nessun luogo sia "suo", che si consideri soltanto un ospite ovunque)

O che sia un uomo senza carattere e opportunista. Mi viene in mente il cuculo: uccello parassita che partorisce le sue uova nei nidi altrui lasciando che siano altri uccelli a covarle e a crescere poi i suoi piccoli alla schiusa. Ecco, lui mi sembra un po' un figlio di cuculo, pronto a sfruttare nidi e madri altrui.
...Ma almeno ti paga l'affitto? Partecipa alle spese?
annablue1309 ha scritto: L'unica cosa è che non saprei con chi dormire ....ma non mi sembra un problema insormontabile!

Non hai che da scegliere.
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Laura69 » dom gen 06, 2013 11:39 pm

annablue1309 ha scritto:Se non vi scandalizzate, ho ancora qualche racconto salvato in word, posso postarlo in off topic.

A me piacerebbe molto leggerli.
annablue1309 ha scritto:ma non mi sembra un problema insormontabile!

Eh no... non lo è affatto! :yahoo:
annablue1309 ha scritto:E non mi posso permettere di essere debole, altrimenti andiamo a fondo tutti quanti.

Anna regge il mondo sulle sue spalle. E più è alta la soglia di sopportazione del dolore emotivo... più si abbassa quella del dolore fisico...
annablue1309 ha scritto:Purtroppo non posso più essere Anna-donna-in-carriera (viste le attuali circostanze)

Come dice il Tenente Daniel Kaffee: "Non serve una mostrina per essere un uomo d'onore". Non importa che lavoro fai. Anna è sempre Anna se solo lo vuole.
:flower:

ua

Messaggioda annablue1309 » mar gen 08, 2013 12:42 am

Ciao a tutte, inizio a scrivervi come al solito in word ….e poi copio-incollo.

Vi ringrazio di quello che mi fate notare circa il cambiamento in positivo, ma è anche vero che quando ho iniziato a raccontarvi di me ero in pieno attacco, sotto antibiotico e stavo da cani.
(Fra l'altro non mi sono mai scusata con Ros e le moderatrici - [glow=red]e lo faccio ora[/glow]- per la pazienza che hanno avuto con me all'inizio: ero polemica, confusa, rompic ...... Vi ringrazio per la vostra determinazione nel farmi ragionare con me stessa in un periodo privo di ragionamenti ... e vi [glow=red]chiedo scusa[/glow] per la mia ostinazione nel voler restare ancorata a quelli che credevo fossero "punti fermi" (soprattutto in ambito terapeutico) :t

Non so come reagirò alla prossima ricaduta, ma vi garantisco che la parte aggressiva è scomparsa.
Non mi vergogno neppure di dirvi che VI VOGLIO BENE, che è una frase che sto usando perchè esprime, in tre semplici parole, quello che provo.
Sono sempre stata restìa ad "espormi" in questo modo, che ritenevo vulnerabile e oggetto di prese in giro; ma con voi nulla è standard. Conoscete di me TUTTO, e in ogni mail sento la necessità di aprirlo sempre di più, questo vaso di Pandora.
Spesso si è cauti nel rivelare sè stessi, per paura di uscire allo scoperto ed essere vulnerabili; ma qui ho imparato che non ci sono coltellate alle spalle. Qui siamo tutte vulnerabili, tutte nella stessa barca, tutte qui perchè stiamo male, o lo siamo state, e soprattutto abbiamo il comune desiderio di STARE BENE. Tutte quante stiamo lavorando per il benessere reciproco.
E' una cosa incredibile che non sono neanche capace di esprimere con le parole.
Non mi era mai successa. Non avevo mai trovato persone come voi.

Gli ultimi 10 giorni per me sono stati molto più di una vacanza, non so dire esattamente perché, e questo mi ha reso euforica e su di morale. Quando ti senti meglio hai molta vitalità e riesci a fare un sacco di cose (io sono contenta persino se faccio le pulizie a fondo! A volte mi basta poco, ma vedere la casa splendente mi regala buonumore e mi sento felicemente stanca, come quando vai a fare una scarpinata in montagna o un’ora intensa di palestra).

Ieri sera, dopo aver letto i vostri post, mi sono chiesta “Non è che ho fatto sì che Paolo sembri un mostro?”. In effetti, andando a rileggere ciò che ho scritto di lui, devo dire che l’immagine appare quella di un uomo egoista e infantile (e sono convinta che lo sia, infatti), però ci sono anche altri lati positivi di cui non ho parlato. Purtroppo voi sentite solo me, e una sola campana non riesce a dare un quadro obiettivo.
Tenete conto che ci vuole parecchia pazienza a convivere con una donna lunatica come me, spesso di pessimo umore, con la fissa della pulizia e per giunta con la quale non puoi fare l’amore!
Io non pensavo che lui riuscisse a stare con me per quasi 6 mesi di totale off-limits in fatto di sesso; devo dire che in questo mi sorprende positivamente (a meno che non abbia un’amante, ovvio ….).

Paolo è tornato sabato e per me … è finita la vacanza.
Ieri in particolar modo mi pesava averlo qui; quando è entrato, ha messo la valigia sulla cassapanca in ingresso e non l’ha più spostata (ma stavolta, non l’ho fatto neanche io. E’ ancora lì. Vediamo quanto tempo ci resterà. Sono stanca di fare la cameriera).
Mi sentivo svogliata, demoralizzata; non mi andava di cucinare, di lavare i piatti etc. ; insomma, di fare la mogliettina perfetta; in questi giorni di “solitudine” mi sentivo in ferie anche dal lavoro di casalinga (la casa resta in ordine e pulita se hai cura delle tue cose, se rimetti a posto il divano dopo essertici stravaccata sopra …. ; il bagno non occorre disinfettarlo maniacalmente se dopo averlo usato riponi la carta igienica al suo posto, non lasci lo spazzolino in giro, quando ti lavi il viso non spruzzi l'acqua dappertutto... etc).

Il momento peggiore è stato quando Paolo è venuto letto verso le 2 del mattino (tanto lui può dormire fino a tardi) e quella frase da me scritta e rimarcata da Laura …. “ho dormito al centro del letto senza nessun rompipalle” mi ronzava in testa.

Mi rendo conto però che non posso dare un calcio alla mia relazione solo perché sono in un periodo strano, in una sorta di contestazione interiore. Lui è sempre stato così perché io gli ho permesso di farlo. Conviviamo da oltre 2 anni ma sono stata IO a volergli fare da mamma, ad assecondarlo sempre, a fargli trovare la biancheria pulita nei cassetti, a non chiedergli mai di aiutarmi in niente. Non ho cercato di cambiarlo e non pesava nulla di quello che facevo. Ora, invece, per qualche motivo mi pesa, mi irrita, mi dà fastidio ….ma solo per la mia lunaticità caratteriale non posso rovinare una relazione che comunque in qualche modo funziona.
Se ogni coppia dovesse separarsi appena sorge un problema, saremmo in un mondo di singles.
Paolo in fondo ha accettato di non avere più rapporti sessuali con me, non so quanti altri uomini l’avrebbero fatto. Mi ascolta quando gli parlo della terapia e ha smesso di criticare i farmaci che mi ha dato il Prof. Pesce (lui è del tipo di persone che muoiono dal male ma non prendono neanche un’aspirina).
La convivenza non è una passeggiata (soprattutto per me, che ho vissuto sola per tantissimi anni) ma con lui molte cose vengono facili; riusciamo a non "pestarci i piedi", a trovare punti comuni, giochi da fare insieme (anche la settimana enigmistica!) ... insomma, non ci sono solo i lati negativi. E' per questo che tengo duro. Soprattutto adesso ....

Dal punto di vista fisico, però, io rimango ancora bloccata, e non lo so spiegare.
Se ci baciamo, se ci avviciniamo, sento che il mio corpo reagisce in maniera immediata (mi “lubrifico” tantissimo anche solo con un bacio) eppure la testa continua a pensare, non riesco a staccarmi completamente dal pensiero ossessivo, non riesco a lasciarmi andare.

Ho letto nella storia di Naty cosa ha provato con Vit durante le ultimissime esperienze, e mi sono sentita un po’ come lei; la ragione , la testa, hanno il controllo su di me; quel controllo che vorrei perdere ma non ci riesco. Mi ricordo che 20 anni, alle prime esperienze fisiche, bevevo una birra per sciogliermi (a me basta anche un sorso di birra, tengo l’alcool pochissimo). Quasi quasi ci riprovo! (sto scherzando, non intendo farlo, sarebbe come copiare un compito agli esami di maturità: non voglio imbrogliare me stessa).

Approposito, Natascia, sì, il nickname di Annablue è il mio personaggio immaginario, quello dei racconti; adesso ti farò sorridere, ma fin da ragazzina io leggevo tantissimo, eppure nessuno scrittore era soddisfacente. Io cercavo una mia eroina, l’avevo ben visualizzata nella mia testa (sia fisicamente, sia emotivamente); non so spiegarmi bene, ma una specie di Candy Candy o un personaggio delle favole in cui potermi calare. Nessuno di quelli che c’erano in giro mi andava bene, così ho inventato Annablue. Ho scritto da sola le storie che avrei voluto leggere. Molti di quei racconti sono custoditi in tutte le agende che ho (e che conservo gelosamente) da almeno 15 anni. Mai ricopiati, tutti scritti a mano. Poi, con l’avvento del computer, ho iniziato a scrivere anche qualcosa che avesse un inizio e una fine. Da qui è partita la chiave erotica, anche se io ho un concetto di erotismo molto particolare e spesso difficile da comprendere o da apprezzare, anche linguisticamente parlando (a volto uso vocaboli un po’ “forti” che tendenzialmente scandalizzano).

Attendo che scatti l’ora “x” per usare il tasto “cita”, senza il quale mi sento persa….

Bene, ci siamo, "ora x" arrivata!

Rosanna ha scritto:E ci credo che poi somatizzi sfogando il tutto sul tuo organo debole. E' come se fosse una richiesta di attenzioni a te stessa da parte di te stessa


Ros, questa tua frase equivale a 6/7 anni di psicanalisi... e non sto scherzando.
Hai colto nel segno, e non potevi conoscere la mia storia personale.
Fin da bambina, io DOVEVO essere migliore. Non so migliore di chi, ma migliore. Mio padre mi venerava e io dovevo prendere il massimo dei voti a scuola, dovevo farmi amare in tutti i modi, dovevo essere la figlia perfetta. Dai 14 anni in su ho cominciato ad essere, mio malgrado, la psicologa di mia sorella che aveva un esaurimento nervoso (allora si chiamava semplicemente così). Condividevamo la stessa cameretta e lei non dormiva mai, minacciava il suicidio e spesso faceva incetta di farmaci vari ... io dovevo restare sveglia e parlare parlare parlare fino a che non si calmava. Ho resistito così per 4 anni, poi sono andata via di casa perchè altirmenti sarei impazzita anch'io. Abbiamo comunque mantenuto rapporti molto stretti, altrimenti non sarei stata la sorella perfetta (e ad ogni modo, non potevo davvero lasciare sul groppone dei miei genitori un fardello così pesante).

Sono convinta di somatizzare moltissimo (sono stata in cura per anni con il Prof. Fava, noto psichiatra di Bologna) ma non ho una via di fuga purtroppo: il peso delle responsabilità continua a schiacciarmi e non posso disconoscere la mia famiglia, che ha davvero bisogno di me. Penso che se mollassi tutto e andassi in Australia, il rimorso per tormenterebbe per sempre ... e comunque loro non ne hanno colpa.

Con questo non voglio dire di avere un problema psicosomatico e che i miei esami delle urine siano perfetti; direi che un milione di E. Coli non è una proiezione mentale. E quel milione c'è molto spesso, purtroppo. Diciamo che il contorno non mi aiuta.

Ma non mi sono mai resa conto, prima di ieri (quando ho letto il tuo post) che il mio corpo stesse richiamando attenzione in questo modo.

La domanda è: come faccio a rispondergli?? Ho capito cosa mi chiede, ma trovare un compromesso fra la mia famiglia disperata e me stessa .... accidenti, non lo trovo questo compromesso.

Rosanna ha scritto:Mi viene in mente il cuculo: uccello parassita che partorisce le sue uova nei nidi altrui lasciando che siano altri uccelli a covarle e a crescere poi i suoi piccoli alla schiusa. Ecco, lui mi sembra un po' un figlio di cuculo, pronto a sfruttare nidi e madri altrui.
...Ma almeno ti paga l'affitto? Partecipa alle spese?


E' interessante il paragone, e calzante. Paolo lavora in polizia da 20 anni e potrebbe ricoprire un incarico di prestigio, ma ha sempre rifiutato le responsabilità. Guadagna poco perchè ha scelto di essere e rimanere un agente semplice. Ma questo suo atteggiamento lo porta in ogni sua azione: raramente prende decisioni importanti, e quando lo fa, è perchè tornano a suo favore.

Non mi parlare della questione denaro! E' stato frutto di un asprissimo litigio un paio di mesi fa; lui dovrebbe darmi la metà delle spese condominiali etc, cioè circa 350 euro che io, però, ho stimato sulla base delle spese che sostenevo quando vivevo sola. Ora con quei soldi non ci faccio neanche la spesa al supermercato! Due mesi fa non mi ha dato nemmeno quelli, dicendo che "aveva avuto un problema". Ho poi scoperto che nella sua busta paga circa 500 euro vanno ad una Banca per non so quale finanziamento (vabbè, sono affari suoi, come ha detto a me; d'altronde, neanche io gli parlo del mio conto corrente). Certo che sono affari miei quando non mi dà i soldi a fine mese! Se consideri che fino all'altro giorno ero disoccupata ...... Ma non c'è verso di farglielo capire. Alla fine, lui si comporta come un coinquilino che paga l'affitto in modo più o meno regolare, ma se usciamo a mangiare una pizza, o addirittura facciamo una gita in macchina, io devo dare il 50% di quello che spendiamo (anche la benzina). Forse adesso è moderno così, ma onestamente i soldi della benzina per andare in giro non me li ha mai chiesti nessuno!

lucky66 ha scritto:Per quel che riguarda il lavoro... non ci sono posti di serie A e di serie B

Sono d'accordo, Bernardetta, anche prendendo ad esempio tante persone che rifiutano di lavorare perchè non si adattano ... Vogliono il lavoro sotto casa e remunerativo. Magari! Di questi tempi, io farei anche la cameriera e mi sentirei tranquilla con me stessa.

QuellaValelà ha scritto:I capelli lunghi mi piacciono molto ma mi tolgono energia


Vero! Devo decidermi a fare un bel taglio ....... ho proprio voglia di cambiare....

Laura69 ha scritto:Come dice il Tenente Daniel Kaffee: "Non serve una mostrina per essere un uomo d'onore". Non importa che lavoro fai. Anna è sempre Anna se solo lo vuole


Sono fiera di quello che sto facendo , ma soprattutto di COME lo sto facendo.
La stessa puntualità, lo stesso rigore, lo stesso impegno di sempre: anche se il lavoro è differente.
Nulla va preso sottogamba, e le colleghe mi stanno dando soddisfazioni.
Non amo disturbare la gente con le telefonate ..... ma confido nel futuro! E non voglio perdere la professionalità, qualsiasi cosa io faccia.

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Cles » mar gen 08, 2013 12:51 am

Come dici tu, non si butta una relazione da un giorno all'altro. Ma non perchè tu sei lunatica, ma perchè ti sei resa conto che non è una relazione equilibrata.
Questo non vuol dire che il tuo uomo sia un mostro. Come tutti ha i suoi pregi e i suoi difetti, e probabilmente solo ora riesci a riconoscere a te stessa questi difetti e ad esserne giustamente infastidita.
Questo è il punto di partenza per poter cambiare le cose in modo da vedere se possono funzionare in maniera diversa, con nuovi equilibri in cui tu non sei più la mamma-moglie perfetta che pensa a tutto, paga l'affitto e gli fa trovare la pappa pronta.
L'importante è che il vostro nuvo equilibrio, se riuscirete a crearlo, rispetti prima di tutto il tuo nuovo equilibrio, che ti stai creando con tanta pazienza e dedizione. :flower:

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda QuellaValelà » mar gen 08, 2013 2:32 pm

Anna,
leggendoti mi è venuta in mente questa canzone:
http://www.youtube.com/watch?v=DMyztAbMR_w
sarà perché mi ricorda molto un periodo passato.

Nessuna pensa che Paolo sia un mostro, 'vorremmo' solo che Paolo non ferisse Anna, che fosse un compagno e non uno che coabita con lei, che la capisse nonostante le problematiche quotidiane, che si arrabbiasse, che sorridesse, che vivesse con lei, ogni cosa. E' quello che ti auguro.
Non sarà l'assenza di problemi la soluzione ma (lo so, sembra una frase da baci perugina) guardarli nella stessa prospettiva.
abbraccio
Il cambiamento è costante.
Come viviamo il cambiamento, questo dipende da noi.
Possiamo sentirlo come una morte o possiamo sentirlo come una seconda occasione di vita.
Se apriamo le dita, se allentiamo la presa, e lasciamo che ci trasporti.. possiamo sentirlo come adrenalina pura.Come se in ogni momento potessimo nascere ancora una volta

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda annablue1309 » mar gen 08, 2013 7:27 pm

Il link porta ad una canzone di Fiorella Mannoia, I dubbi dell'amore.
Confesso che non l'avevo mai sentita, e mi ha fatto venire i brividi.
E' bellissima, e consiglio a tutte di ascoltarla (questa è una versione live, e la Mannoia è stupefacente)

Grazie Vale!!!!!

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Stefania 69 » mer gen 09, 2013 12:52 am

Mi riallaccio al 'mostro'. :):

Anche se 'il rompiballe' sdrammatizza meglio e mi fa anche piu' simpatia. :ciao:

Premesso che noi possiamo dire ciascuna la sua ma poi sei tu sola che hai il diritto di decidere se proseguire o meno una storia, meglio se con coglizione di causa piuttosto che senza.
Dico premesso questo e' significativo com, qui come fuori, spessissimo le persone con le quali si parla di un compagno (o una compagna) che sembra non proprio ottimamente assortito, prima o poi tirino fuori una frase del tipo non e' un mostro- non e' una cattiva persona- ha anche dei lati buoni ecc.

:cavoli: Belin, ma lo spero bene. Quello e' il minimo. Quando ognuno di noi si immagina la persona con cui impegnasi in una storia mi auguro che auspichi un qualcosa di meglio che l'assenza di mostruosita' , cattiveria o la presenza di almeno qualche lato buono.

Non si tratta di pretendere persone senza difetti, santi o relazioni perfette. Bisogna vedere se il fatto di essere in relazione con questa persona ti rende la vita piu' bella, a prescindere dalla conta dei suoi lati buoni e di quelli meno buoni. Un uomo inaccettabile per me puo' essere perfetto per te e viceversa.

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Rosanna » ven gen 11, 2013 4:41 pm

annablue1309 ha scritto:Paolo è tornato sabato e per me … è finita la vacanza.

Ti senti invasa nel tuo territorio insomma. E ensa che la cistite dicono che dipenda da un conflitto di territorio.
annablue1309 ha scritto:Ora, invece, per qualche motivo mi pesa, mi irrita, mi dà fastidio ….ma solo per la mia lunaticità caratteriale non posso rovinare una relazione che comunque in qualche modo funziona.

Mamma che brutta rassegnazione che leggo in queste righe! Innanzitutto non è lunaticità, ma presa di coscienza (finalmente). E poi una relazione deve funzionare bene, non "in qualche modo"!
annablue1309 ha scritto:Paolo in fondo ha accettato di non avere più rapporti sessuali con me, non so quanti altri uomini l’avrebbero fatto.

Su 2000 e passa iscritte direi, ...almeno 2000! Non illuderti che la capacità di attendere sia un pregio raro da trovare. Si chiama amore, non pazienza. E chiunque ami, è in grado di aspettare e rispettare le necessità della partner senza farlo minimamente pesare.
annablue1309 ha scritto:La convivenza non è una passeggiata

In teoria dovrebbe essere molto piacevole, altrimenti sto da sola se deve essere un peso.
annablue1309 ha scritto:Dal punto di vista fisico, però, io rimango ancora bloccata, e non lo so spiegare.

Secondo me perchè non ti senti totalmente sicura e fiduciosa di Paolo e non riesci a rilassarti con lui.
annablue1309 ha scritto:(a me basta anche un sorso di birra, tengo l’alcool pochissimo). Quasi quasi ci riprovo! (sto scherzando, non intendo farlo, sarebbe come copiare un compito agli esami di maturità: non voglio imbrogliare me stessa).

E invece secondo me potrebbe essere una buona idea per spezzare un tenace circolo vizioso.
annablue1309 ha scritto:Con questo non voglio dire di avere un problema psicosomatico e che i miei esami delle urine siano perfetti; direi che un milione di E. Coli non è una proiezione mentale.

La psicosomatizzazione non collega direttamente il problema psichico alla malattia dell'organo. Nel mezzo ci sono fattori che vengono influenzati dall'evento psichico e che a loro volta influenzano l'organo che si ammala. Nel tuo caso lo stress tende probabilmente a farti contrarre la muscolatura pelvica, che a sua volta ti provoca ristagno urinario e quindi proliferazione batterica, oltre che restringimento vaginale e tutto ciò che ne consegue.
annablue1309 ha scritto: trovare un compromesso fra la mia famiglia disperata e me stessa .... accidenti, non lo trovo questo compromesso.

DEVI essere un po' più egoista. Il che non vuol dire che devi abbandonarli al loro destino, ma che prima di tutto devi soddisfare le tue esigenze perchè se tu non stai bene difficilmente riuscirai ad avere la forza per aiutare loro. Anche un cavallo da soma ha bisogno di nutrimento e riposo prima di tornare a trasportare pesi. Se non glieli dai il giorno dopo non cammina.
annablue1309 ha scritto:Non mi parlare della questione denaro! E' stato frutto di un asprissimo litigio un paio di mesi fa

Guarda, non avevo dubbi. Te l'ho chiesto apposta.
annablue1309 ha scritto:Due mesi fa non mi ha dato nemmeno quelli, dicendo che "aveva avuto un problema". Ho poi scoperto che nella sua busta paga circa 500 euro vanno ad una Banca per non so quale finanziamento

Ha chiesto un finanziamento per coprire i debiti di gioco. Niente di più facile. Sono pronta a scommetterci. La dinamica mi è molto familiare!
annablue1309 ha scritto: se usciamo a mangiare una pizza, o addirittura facciamo una gita in macchina, io devo dare il 50% di quello che spendiamo

E tu usa la tua stessa scusa: "non posso pagarti, ho avuto un problema!".
Perchè lui può e tu no?
Attenta Annablue! Non finanziare la sua dipendenza. Non renderti sostenitrice di una compulsione che va curata. Finchè lo aiuterai dal punto di vista economico lui non si renderà mai conto di avere un problema e col passare del tempo la cosa diventerà sempre più ingestibile e chi ci rimetterà sarai tu in primis.
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Laura69 » mer gen 16, 2013 12:15 am

Annetta, dove sei?
A rapporto...! Mi/ci manchi.
:ciao:

Dimenticavo... i racconti? Guarda che li aspettiamo, eh? :schifezze:

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda annablue1309 » gio gen 17, 2013 2:20 am

Eccomi a rapporto, anche se con una certa reticenza...

Vi chiederete perchè .... Beh, ho fatto una stupidaggine!

Domenica sera la TV si è rotta, Paolo aveva il turno di mattina presto (e io mi alzo alle 7) così siamo andati a dormire; non so cosa sia successo, ma era da tutta la sera che gli gironzolavo attorno (sarà che ero andata dalla parrucchiera e mi sentivo bene con me stessa, o gli ormoni che ogni tanto funzionano...). Insomma, prima di dormire, un po' di coccole. Molte coccole. Troppe coccole.
Rapporto orale "reciproco" e stimolazione manuale (di lui a me, che è bravissimo a trovare il punto che io, in 42 anni, non ho mai toccato ...).
E poi abbiamo fatto l'amore.
Lui era piuttosto incredulo, ma è stato sempre fermo e ha lasciato fare a me.
L'ho cosparso con una interna dose di Lubrigyn e io ho fatto altrettando con me stessa.
Poi ho tentato la penetrazione stando sopra, ma non è stata facile (sentivo come dei taglietti che bruciavano, e infatti oggi la dott.ssa Di Maria mi ha detto che ci sono; purtroppo le dimensioni di Paolo sono molto grandi. Chiederò al prof. Pesce un'alternativa allo Xerem, qualcosa che riepitelizzi le mucose esterne).
Superato il primo momento, ho tentato con un'altra posizione (sempre consigliatami da SIlvia), cioè di stare sopra io ma di spalle (non vi scandalizzate, vero :oops: ?). Lì già non mi faceva più male, solo un vago bruciore.
Noi usiamo il coito interrotto per vari motivi, e di solito è doloroso quando Paolo si stacca di colpo; stavolta lo ha fatto con estrema delicatezza.
Quindi sul fronte fisico, tutto sommato, non sarebbe andata male .... se la mia mente non avesse cominciato a farsi i suoi film.
Subito dopo il rapporto, mi sono lavata (con acqua) e ho preso una dose di d-mannoro.
E poi è partito il panico.
Inarrestabile.
Allora mi è venuto in mente il discorso della monosomministrazione di antibiotico, che il Prof. Pesce mi ha consigliato (credo) più che altro a livello di tranquillità psicologica; avevo in casa una scatola di Bactrim, e ho preso una compressa.
Lo so .... :ss
Notte d'infermo, sentivo stimoli a fare pipì, fittine, mi alzavo continuamente ... alla fine ho assunto altre 8 gc di Rivotril supplementari e finalmente ho preso sonno.
Al mattino ho raccontato tutto alla Dr.ssa Di Maria che mi ha tranquillizzata (ha un suo modo di esprimersi che su di me ha un notevole impatto) ; in pratica mi ha scritto in un conciso sms "Qualsiasi sintomo lei abbia, non è batterico, ma la neuropatia".
Il lunedi (e anche un po' il martedi) ho avuto difficoltà nella minzione (lenta, non mi sembrava di svuotare bene la vescica) , oggi ho fatto la seduta e la dottoressa mi ha trovata stranamente bene a livello muscolare; il problema sembra sia localizzato a livello della forchetta, con quelle microabrasioni.
Devo vedere il Prof. Pesce il 15 febbraio, vediamo cosa mi consiglia.
Io spero vivamente che mi faccia scalare il Laroxyl fino a non prenderlo più, perchè in 6 mesi ho messo su quasi 10 chili. Sono irriconoscibile, e questo mi pesa molto (sempre stata magrissima, ora mi trovo in sovrappeso e con i vestiti che non mi entrano).

Adesso sono passate circa 72 ore dal rapporto incriminato, quindi dovrei sentirmi tranquilla. Ho comunque seguito il protocollo, prendendo 3 dosi di D-Mannoro al giorno e bevendo circa un lietro di tisana (la preparo la sera, ne bevo una tazza calda subito, poi il resto lo metto in una bottiglia e me lo sorseggio in ufficio). In questi giorni ho un po' aumentato il livello di liquidi (circa 2 litri, o poco meno).

Questi sono i fatti, che non avevo coraggio di esporvi per via della compressa di antibiotico.
Concordo con il punto di vista di Rosanna (o perlomeno, ha una sua logica) ma di fronte al panico ho seguito il Prof. Pesce.

Adesso ho moltissime considerazioni da fare sul rapporto dopo 6 mesi di totale astinenza. Di sicuro, non ho provato piacere (la mia mente è sempre stata ancorata alla paura), però il dolore iniziale e il bruciorino durante erano lievissimi rispetto al solito. Inoltre Paolo è stato bravissimo, non ha mosso un muscolo ... e so che non è suo modo di comportarsi.

Per contro, se fare l'amore col mio compagno mi crea questa ansia pazzesca, devo davvero fermarmi a capire.

Rosanna ha scritto:Innanzitutto non è lunaticità


No, Rosanna, io sono davvero lunatica. Ho vissuto da sola per troppo tempo, forse. Se ho le palle girate, posso stare senza parlare anche tutta la sera, oppure può darmi fastidio tutto. Ho un carattere di m .....
e lo dico obiettivamente. Anche il mio ex ragazzo me l'ha fatto notare più volte.

Rosanna ha scritto:Paolo in fondo ha accettato di non avere più rapporti sessuali con me, non so quanti altri uomini l’avrebbero fatto.
Su 2000 e passa iscritte direi, ...almeno 2000! Non illuderti che la capacità di attendere sia un pregio raro da trovare. Si chiama amore, non pazienza. E chiunque ami, è in grado di aspettare e rispettare le necessità della partner senza farlo minimamente pesare


Mi soffermo su questa frase; so quale senso aveva.
Io invece l'ho interpretata in un altro.
Su 2000 iscritte ci sono 2000 uomini che accettano di aspettare perchè amano la loro compagna.
Io mi sono chiesta molte volte perchè Paolo stia ancora con me, e forse ci sono arrivata: mi ama.
Non me l'ha mai detto, e non è un tipo che si apre molto (anzi, profondamente introverso e reduce da una storia sentimentale terribile: lui in servizio a 400 km da casa, la sua fidanzatina che ripeteva sempre, sempre , sempre "ti amo" alla fine andava a letto con un amico comune; ed è stato proprio Paolo a trovarla in un locale pubblico mentre si sbaciucchiava con un altro. E' successo molti anni fa, ma questa cosa lo ha toccato tanto. Lui credeva in quella relazione che durava da anni).

Rosanna ha scritto:In teoria dovrebbe essere molto piacevole, altrimenti sto da sola se deve essere un peso.


Io sto bene da sola a tratti. Ho uno spirito molto indipendente e ho bisogno dei miei spazi. Il lavoro di Paolo mi consente di avere intere serate e nottate da dedicare a me stessa (dipende dai suoi turni). Almeno una sera e almeno una notte alla settimana. A volte mi serve un periodo più lungo (come è successo a Natale) perchè non mi bastano queste due serate, non mi basta la doccia calda e la maschera per capelli, o Criminal Minds tutto per me, o chiacchierare con mia sorella per due ore. Ho bisogno di giorni per ritrovare me stessa, e poi essere di nuovo Anna-compagna e non Anna-compagna-per-forza.
Certo, non voglio pensare cosa succederà tra dieci anni quando Paolo andrà in pensione e so già che vuole andare a vivere in montagna (io no! abita in un paese di 100 anime dove non c'è niente .....), ma vista l'imprevedibilità della vita (e io ne so qualcosa, con un papà sanissimo che da un giorno all'altro è piombato in stato vegetativo) ... quindi mi preoccuperò al momento opportuno, non 10 anni prima.

Annablue ha scritto:(a me basta anche un sorso di birra, tengo l’alcool pochissimo


Rosanna ha scritto:E invece secondo me potrebbe essere una buona idea per spezzare un tenace circolo vizioso.


Dott.ssa DiMaria d'accordisimo con te (senza esagerare, ovviamente!)

Rosanna ha scritto:DEVI essere un po' più egoista


Non lo posso fare. se mollo adesso, mia madre si spezza. Ed è già terribilmente piegata.
VORREI PRENDERE UN AEREO, ANDARE A MALTA, LASCIARE TUTTO QUELLO CHE HO QUI E TRASFERIRMI LI. VORREI GUARDARE LE BARCHE DEI PESCATORI , CONTEMPLARE I QUADRI DEL CARAVAGGIO PER GIORNI, VAGARE NELLE VIE DI VALLETTA, PARLARE IN INGLESE CON GLI SCONOSCIUTI CHE INCONTRO PER LA STRADA.
Ma, maledizione, non lo posso fare!!!
Ringrazio comunque il Cielo per aver potuto farlo spesso, quando i miei stavano bene, quando lavoravo, quando potevo.
Ma mi manca come l'aria.

Rosanna ha scritto:Non finanziare la sua dipendenza

Non lo faccio, anche perchè ora come ora non potrei.
Finora, anche se con un mese di ritardo in 2 anni, i soldi me li da sempre dati.
Sono pochi, ma tutto sommato posso farli bastare. Anzi, forse non sono pochi, ma sono giusti.
E poi molte ragazze mi dicono che non si usa più che l'uomo offra la pizza, la cena etc; che i tempi sono cambiati e ognuno si arrangia.
Beh, io sono d'altri tempi.
Non riesco ad adeguarmi ai nuovi, e quindi evito di uscire a mangiare la pizza così non mi arrabbio con me stessa per essere una zitella che si sta convertendo al rapporto di coppia con un uomo, diciamo, moderno.

Rosanna ha scritto:e chi ci rimetterà sarai tu in primis

Devo capire a chi rivolgermi per chiarire questo punto.
Forse un avvocato, un divorzista. Non lo so, sono ignorante in materia.
Vorrei capire se, in caso di matrimonio, io mi dovrei accollare gli eventuali debiti che lui si è assunto.
Ma è un argomento delicato e non conosco nessuno con cui discuterne.

Stefania 69 ha scritto:Non si tratta di pretendere persone senza difetti, santi o relazioni perfette

Esatto. La penso così anch'io.
Ho chiuso diverse storie con uomini che ritenevo "imperfetti" prima di rendermi conto che la perfezione non esiste.

Sto cercando il file con il racconto, ma non lo trovo (eppure ero sicura di averlo salvato). Però ce l'ho in cartaceo, al limite faccio un pdf.

Ragazze, so che alcune di voi (Rosanna in primis) saranno profondamente deluse da questa mia lettera, ma il principio del mio rapporto con voi è quello che ci si può dire tutto (io ho sempre considerato l'omissione come una forma di menzogna).
So che la compressa di Bactrim non la dovevo prendere, ma so anche che dovevo prenderla altrimenti sarei andata fuori di testa.
Il panico è uno stato d'animo che non riesco a dominare, che mi parte dalla mente e si sfoga violentemente sul corpo.
Ho scelto su due piedi il danno che mi sembrava minore , la soluzione che mi consentiva di tenere botta in famiglia e di andare a lavorare.

Per ora non intendo avere altri rapporti sessuali, considerato ciò che ingenerano in me.

La dottoressa mi ha fatto notare tante cose, anche i mesi di astinenza, le aspettative, le paure .... mi ha detto in soldoni che devo essere meno dura con me stessa, e che non devo temere il fatto di parlare con voi e raccontarvi le mie esperienze. "Ha paura di un cazziatone?" mi ha detto sorridendo.
No, in effetti non ho paura del cazziatone.
Ma ho questo brutto carattere ... io vorrei riuscire a non deludere mai nessuno, e invece, purtroppo, non ci sto riuscendo gran bene.

Portate pazienza, sante donne ....... qui nevica, ma domani mattina si lavora lo stesso.

Un bacio a tutte :love1:

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda bene88 » gio gen 17, 2013 10:42 am

:consola: Anna, io ti posso solo dire di cercare di stare più tranquilla, non farti prendere dal panico perchè la nostra mente ci fa vedere cose che non ci sono. Hai raggiunto un traguardo importantissimo, sei riuscita ad avere un rapporto dopo tanto tempo...goditi quel momento e non pensare subito alle conseguenze. Adesso hai tutti i mezzi per affrontare quello che viene dopo, piuttosto aumenta le dosi di D-Mannosio, monitora la situazione con gli stick ma non cedere all'antibiotico per una cosa del genere, e poi a cosa serve una compressa?
Se ti può consolare io non ho rapporti con il mio ragazzo da 8 mese e conviviamo....per me, al di là delle paranoie mentali, sarebbe impossibile avere un rapporto, perchè appena mi sfiora piango dal dolore. Tu invece ci sei riuscita, per cui :::::
Il laroxyl ha fatto ingrassare tanto anche me, ho preso più di 10kg da agosto ad oggi...sono sempre stata magrissima, tutti mi dicevano che la mia magrezza era esagerata, adesso invece non mi va più bene nulla, neanche le mutande :lol:
"Le avversità possono essere delle formidabili occasioni"

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Cles » gio gen 17, 2013 12:05 pm

Ciao Anna. Saremmo deluse da te se dicessi: "dopo il rapporto ho preso l'antibiotico perchè volevo stare bene e ammazzare tutti i batteri". Non è per questo che l'hai fatto. Lo hai fatto perchè era la tua ancora psicologica, e lo sai anche tu. Sai che non c'era nessun battere, sai che D-Mannosio lo avrebbe contrastato.
Per il rapporto è normale un po' di dolore dopo tanto tempo di astinenza perchè le mucose devono riabituarsi, io non credo che tua abbia sbagliato, perchè riappropriarti della vita, dei tuoi spazi, della tua femminilità vuol dire riappropriarsi anche di una sessualità vissuta in modo più consapevole e pieno.
Forse per questo ci vorrà tempo, hai fatto molti passi avanti su tanti fronti quindi sono certa che piano piano anche da questo punto di vista ce la farai! :flower:

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda SofiaF » gio gen 17, 2013 3:26 pm

Sarò breve e sintetica, io al posto tuo mi focalizzerei sulle cose positive: il rapporto non mi sembra che sia andato poi tanto male, di sicuro non peggio di tutti i modi in cui hai potuto immaginarlo in questi mesi, o sbaglio?
Non mi sembra tu abbia avuto fastidi ingestibili dopo, il peggiore probabilmente è stata l'ansia stessa, la solita maledetta paura.
Al posto tuo non aspetterei tanto ad avere un altro rapporto, questa volta senza Bactrim però. Io ci proverei. Ti fai un bel bidet con sola acqua, ti massaggi e coccoli con un po' di crema, applichi calore e via.
Perchè prendi dmannoro e non D-Mannosio? Il mannoro non contiene la morinda che aiuta a sfiammare.

Sulla storia con Paolo non intervengo, ho una mia idea ben precisa ma sei nella fase in cui - permettimi di dirlo - "te la canti e te la suoni", credo che i tempi non siano ancora maturi. Io però fossi in te al matrimonio per ora proprio non ci penserei.

:ciao:
E’ impossibile, disse l’orgoglio.
E’ rischioso, disse l’esperienza.
E’ inutile, tagliò la ragione.
Provaci, sussurrò il cuore.

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda QuellaValelà » gio gen 17, 2013 5:14 pm

Annina,
quando ho letto il tuo post, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata: 'oh no, dimmi di no, ti prego'.
L'ho pensato, non riferendomi all'antibiotico (sebbene io sia convinta dell'inutilità della somministrazione sporadica dell'antibiotico che, a mio avviso, apre la strada allo sviluppo delle resistenze) ma al discorso 'delusione'.
Sarà perchè io ho vissuto sempre in funzione della paura di quelle celeberrime frasi, 'mi hai deluso; avevo investito su di te invece sei stata una delusione ecc ecc', che io aborro con tutta me stessa questo modo di ragionare.
Non c'è dolore maggiore, a mio avviso, che sentirsi umiliati da parole simili, molto spesso pronunciate da coloro che naturalmente amiamo, ad esempio i genitori.
Ci sono voluti per me sempre i soliti 'quasi 30 anni' per capire che non ero, non sono, una delusione. Che nessuno delude, che le aspirazioni e i progetti e le aspettative altrui sono invadenti, irrispettose, inumane.
(A dire il vero c'è voluto anche altro, oltre l'età, per capirlo, ma lasciamo stare)
Tu non hai deluso nessuno, hai fatto una scelta, dettata della paura, che possiamo non condividere. Che non vuol dire che non possiamo capire.
Anzi hai tutta la mia comprensione e il mio affetto. Io la vedo come una tappa, la prossima volta magari non ti servirà l'antibiotico. Le paure 'post' dilaniano, ma a me è utile pensare che i batteri non si fermano con la forza dell'ansia! :):

SofiaF ha scritto: mi focalizzerei sulle cose positive

Sofia ha ragione da vendere; la settimana scorsa per te era impensabile pensare ad un rapporto, invece l'hai avuto e non è andata male. Hai avuto un contatto con Paolo, e ti auguro che, al di là della fisicità, tu possa aver ritrovato con lui anche quella sintonia e intesa che viene dal fare l'amore.

annablue1309 ha scritto:Ho un carattere di m .....

Anch'io lo credevo. Anzi lo dicevo forse per mettere le mani avanti. Sono arrivata alla conclusione che ho un carattere e basta, come quello di tutti con pregi e molti difetti, con mille sfaccettature.
Il mio ex fidanzato mi definiva 'aggressiva e autarchica', pensa che quando il Supereoe mi ha detto che ero dolce, sono scoppiata a ridergli in faccia.
Di certo non possiamo piacere a tutti, andare d'accordo con tutti ma capito ciò si vive meglio e si smette di voler piacere al mondo intero.
A me tu non sembri affatto una persona spiacevole e lo so che attraverso lo schermo di un pc tutto è alterato e magari edulcorato.
Forse perchè io,per esempio, considero valore l'essere indipendente. Il mio incubo era trovare un uomo che non avesse vita, che entrasse nella mia e volesse 'occuparne' ogni spazio; io senza i miei momenti sono morta.
Tutta sta manfrina per dire che forse è una questione di punti di vista. :): e che al prossimo che ti dice che hai un carattere di m... :-zzz e riducilo così :-tt .

Dai Annina, che su questo forum si sta tutte dalla stessa parte :baci:
Il cambiamento è costante.
Come viviamo il cambiamento, questo dipende da noi.
Possiamo sentirlo come una morte o possiamo sentirlo come una seconda occasione di vita.
Se apriamo le dita, se allentiamo la presa, e lasciamo che ci trasporti.. possiamo sentirlo come adrenalina pura.Come se in ogni momento potessimo nascere ancora una volta


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