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Frens ha scritto:poi pian piano la situazione è cambiata e ora è molto che non li ho più, quindi tranquilla
secondo me la cistocolpodefecografia non sarebbe così peggiorativo..basta attuare qualche precauzione aggiuntiva..
COSA DEVI FARE DOPO L’ESAME?
Devi bere molta acqua per uno, due giorni per ottenere il lavaggio della vescica. Se dopo l’esame
compare bruciore quando urini, è sufficiente andare in farmacia e richiedere un disinfettante
urinario.
La cisto-colpo-defecografia è un esame radiologico che permette di valutare la morfologia e la funzionalità degli organi cavi contenuti nella pelvi (vescica, cavità vaginale e cavità ampollare del retto).Esso è un esame assolutamente indolore.La preparazione all’esame viene eseguita con una preventiva introduzione di mezzo di contrasto iodato e non baritato (circa 150 cc.) con vescica piena a mezzo di catetere, con successiva introduzione di mezzo di contrasto baritato in cavità vaginale (circa 40 cc.) a mezzo di introduttore e quindi di pasto baritato in cavità ampollare (circa 180 cc.) a mezzo di cannula rettale.Tutti i materiali introdotti con le modalità appena prescritte saranno eliminate durante l’esecuzione dell’esame.A causa dell’utilizzo di radiazioni e di materiale iodato, presente nel mezzo di contrasto utilizzato per l’esame della vescica, è opportuno che il paziente riferisca al medico eventuali conosciute allergie allo iodio, al caucciù e, per le donne, eventuali alterazioni del ciclo mestruale o stati di gravidanza conosciuti all’atto dell’esame.Questo esame permette di visualizzare eventuali alterazioni della vescica, quali prolassi, dislocazioni o anomali dimorfismi della vagina, quali alterati rapporti anatomici o dimorfismi e dell’ampolla rettale, quali rettocele, prolasso mucoso, invaginazione rettale ed altri, oltre ad evidenziare eventuali alterazioni della funzione di questi organi durante la contrazione volontaria della muscolatura del pavimento pelvico ed il ponzamento evacuativo.A causa della possibile persistenza di materiale di contrasto utilizzato per l’esame come sopra descritto, si consiglia al ritorno a casa di eseguire un’abbondante lavanda vaginale ed un clisma rettale al fine di eliminare completamente i residui baritati.
Col termine ‘sindrome da ostruita defecazione’ si definisce una patologia nella quale è impossibile svuotare completamente l’ ampolla rettale mediante la defecazione in presenza di stimolo.
I sintomi che caratterizzano questa sindrome non sono sempre espressi chiaramente dal paziente in occasione della prima visita ed in genere il paziente riferisce di essere affetto da emorroidi o stipsi, è compito quindi dello specialista indagare adeguatamente mediante un’ accurata anamnesi ed individuare i seguenti sintomi caratteristici:
eccessiva spinta per evacuare
dolore alla defecazione
tempo eccessivo trascorso in bagno tentando di scaricarsi
senso di fastidio e peso perineale in stazione eretta
sensazione di evacuazione incompleta
tenesmo
defecazione frammentata
necessità di stimolare digitalmente il retto o la vagina per permettere un’ evacuazione adeguata
uso ed abuso di lassativi e clisteri
Le cause possono essere distinte in funzionali e meccaniche.
Le funzionali comprendono:
stipsi da rallentato transito intestinale dove il maggior ostacolo all’ evacuazione è costituito da feci piccole e dure
deficit della sensibilità o della motilità rettale primitivi o secondari all’ assunzione di farmaci
la cosiddetta dissinergia pelvirettale ovvero un rilasciamento assente o insufficiente o una contrattura paradossa del sistema muscolare responsabile della defecazione
Le meccaniche invece sono associate a:
presenza di prolasso rettale interno eventualmente associato a rettocele
Rosanna ha scritto:La stimolazione manuAle per aiutare la defecazione è un po' come la stimolazione Dell'orifizio uretrale (spesso con carta igienica) per riuscire ad urinare. Sono stimoli che rilassano la muscolatura e che inviano il messaggio "rilasciati sfintere esterno" al sistema nervoso centrale.
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