da Mameha » mer set 24, 2014 10:05 am
Buongiorno Ragazze!
Mi spiace molto di non essere stata molto attiva sul forum ultimamente, ciò dovuto al fatto che sono rientrata in un periodo di "stallo" soprattutto mentale..un periodo in cui forse ho fatto fin troppo finta di esserne fuori, di essere sulla strada giusta verso la guarigione, ma mi sbagliavo.
Ovviamente da quando ho iniziato a seguirvi e ho iniziato la terapia non posso più parlare dei dolori lancinanti che mi colpivano, anche solo un annetto fa'.
Ora che so effettivamente che non ho sofferto di candida, ma c'era qualcosa di più, ho capito come devo comportarmi, posso dire con felicità di aver fatto enormi progressi.
Voi direte ottimo no?
Eppure dal punto di vista mentale mi sento regredire al punto di partenza, al punto in cui tutto è iniziato e questo colpisce soprattutto la stima nella mia guarigione ma, soprattutto, i rapporti con il mio ragazzo.
Da qualche settimana non riusciamo più ad avere rapporti sessuali e questo è causato solo da me e dal mio comportamento.
Prima di conoscervi e di iniziare la terapia con il Dott. Pesce i nostri rapporti sessuali si limitavano ai miei momenti dove non avvertivo dolore e, dato che prendevo la pillola, si univa anche la mia condizione umorale (la pillola mi creava una sorta di calma piatta nella libido). Inoltre avendo paura del dolore stesso che avrei provato, molte volte mi agitavo e anche se apparentemente stavo bene avvertivo una sorta di fastidio e bruciore.
Vi lascio dunque immaginare (ma penso che molte di voi la condizione fisica ma soprattutto psicologica la conosciate bene) quanto era difficile avere rapporti sessuali sani e soddisfacenti.
In questi periodi, ovviamente parliamo di un ragazzo e una ragazza di 20 anni che sono privati dal piacere di fare l'amore, problema che i propri coetanei non hanno, mi trovavo spesso ad attaccarlo, a umiliarlo, come se riversando il mio odio per la condizione su di lui io mi sarei sentita meglio..ma nulla di più sbagliato.
Capitava che provassimo, entrambi consci della situazione, ad avere rapporti ma che io provassi un enorme disagio e fastidio mentale, che mi bloccavano e mi davano degli scatti d'ira assurdi, che riversavo non troppo bellamente su di lui.
Lui ne ha sempre sofferto molto e ciò lo ha molto "calmato" da punto di vista sessuale (ovviamente aveva paura a provare un approccio sessuale con me se ciò ne avrebbe scaturito rabbia da parte mia, anche nei periodi in cui mi sentivo bene).
Dal canto mio avevo paura, sempre quando stavo bene, ad avere un approccio sessuale con lui, perchè avevo il terrore che la mia mente si inclinasse all'aggressione psicologica nei suoi confronti.
Poi arriva il giorno in cui vi conosco e inizio a leggervi, ancor prima di iscrivermi e prendere appuntamento con Pesce.
Penso che sia stato proprio per tutto il male che stavo facendo anche a lui che ho voluto correre ai ripari, e ho cercato e cercato fino a che non vi ho trovate!
Dopo la prima visita con Pesce abbiamo aspettato un po’ ad avere rapporti, un po’ per il fatto che non capivo bene cosa mi stava succedendo..era tutto così nuovo e assurdo, un po’ perché non mi sentivo ancora pronta psicologicamente..e se lo avessi di nuovo aggredito e umiliato?
Poi ci abbiamo provato..preliminari all’inizio e poi via via verso rapporti completi, in cui lui si dimostrava delicato e attento alla mia persona.
Finalmente stavo bene e ho pensato che potessimo tornare ad una normale vita sessuale da normali ventenni quali siamo.
Finalmente avevo sconfitto, o credevo di aver sconfitto la mia ira, la mia rabbia di non essere come una persona normale, e invece mi sbagliavo.
Sarà stata la mia condizione psicologica di queste ultime settimane, molto simile a quella di solo un annetto fa, che mi ha fatto ricadere nell’ira ed è successo..durante il rapporto l’ho aggredito e umiliato, come facevo prima..
Fastidi, dolori, pruriti sono tornati, non riesco neppure più a rilassare la muscolatura come mi ha insegnato Pesce..sono tornata al punto di partenza senza nemmeno rendermene conto..
E dal momento in cui l’ho aggredito ho iniziato ad aggredirlo anche nel nostro rapporto di vita normale, trattandolo male, insultandolo, sfogo la mia rabbia e i miei nervi su di lui, che mi sta vicino e mi sopporta da tre anni, nei tre anni peggiori della mia vita..
Ora mi sento in dovere di rimediare e magari accenno a riprovare ad avere un rapporto, nonostante so di non sentirmi pronta fisicamente e mentalmente, ma ovviamente lui mi allontana.. penso che non voglia più essere umiliato da me.
E io di questo ci rimango male, perché nonostante la colpa sia solo mia nella mia testa una vocina mi dice che lui non è più attratto da me, che non prova più piacere nel fare l’amore con me.
Ma la mia parte razionale sa che non è colpa sua, che se io venissi trattata come io tratto lui probabilmente non gli starei manco più vicino.
Ora capisco la sfumatura di Dottor Jekkyl e Mr Hile, perché incarna perfettamente quello che sono, due entità, una razionale e una no, che lottano e cercano di comandare le mie emozioni e i miei comportamenti.
Ho voluto aprire questo paragrafo, che non è un vero e proprio aggiornamento, ma perché so che è arrivato il momento di parlarne con qualcuno e so che voi siete le persone che più mi potete capire.
Una persona di 20 anni che non ha avuto questi problemi pensa che siano cose assurde, da malato di mente e dunque le mie amicizie mi possono capire fino ad un certo punto, ma per loro è facile, perché non si sentono pervasi da quella scarica di odio e frustrazione quando hanno davanti la persona che amano.
Non so se sia del tutto normale ciò che da anni mi accade, ho notato che se sto meglio psicologicamente io tutto questo non accade, ma basta che qualcosa nella mia vita privata di tutti i giorni mi alteri la calma che torno al punto di partenza, sia fisicamente che psicologicamente.
Mi spiace avervi rubato qualche minuto, ma dovevo sfogarmi, ho paura di non riuscire ad uscirne mai.
Chi legge vive mille vite prima di morire" disse Jojen. "Chi non legge mai, ne vive una sola." [cit. George R. R. Martin]