da Mameha » mar mag 06, 2014 11:02 pm
Mi scuso innanzitutto del papiro che mi appresto a scrivere, purtroppo è difficile sintetizzare 3 anni senza cadere in un racconto lungo e noioso!
Ci tengo inoltre a precisare che ho la licenza superiore, anche se da questo scritto non si direbbe affatto (spero di non commettere terribili errori grammaticali dovuti alla gran mole di cose da dire)!
Ultimo ante scriptum: l’inizio della mia storia, che risale all’estate 2011 non sarà molto dettagliata, in quanto ormai è passato un po’ di tempo. Spero che a mano a mano che ci avviciniamo ai giorni nostri il racconto possa essere più lineare e dettagliato.
Detto questo, iniziamo!
Mi chiamo Marta, ho 22 anni, abito nell’entroterra savonese, sono impiegata e da ormai tre anni vivo con un fantasma silenzioso che molte di voi purtroppo conoscono bene, la candida.
La mia storia con la candida inizia ad Agosto 2011, una ventina di giorni dopo essermi fidanzata con il mio attuale ragazzo.
Ad una gita con amici ho avvertito inizialmente un fastidio intenso nella zona vaginale, che si è presto trasformato in un bruciore interno talmente forte che mi portava ad avere addirittura difficoltà a camminare.
Spaventata, appena tornata dalla gita prendo un appuntamento con un ginecologo di Genova, che operava anche nel mio paese nel savonese.
Per lui ho un’infiammazione, sia interna che esterna alla vagina e mi consiglia la crema antimicotica Meclon. Finito il ciclo di crema avrei dovuto inserire i normogin ovuli.
Inoltre mi faccio prescrivere la pillola, per essere sicura durante i rapporti (beata ignoranza!) e lui mi fa la ricetta senza problemi.
Ovviamente non conoscevo i rischi che la pillola comporta, soprattutto per la salute di noi donne.
Mi sono lasciata abbindolare dai commenti positivi delle mie amiche che la assumevano, e la assumono tutt’ora, senza riscontrare apparenti problemi alla propria salute.
Il calvario va avanti, subito con gli antimicotici sento un miglioramento, ma poco dopo la cura i fastidi si ripresentano, con diverse intensità.
Il ginecolo a questo punto inizia a fare diverse prove su di me, manco fossi una cavia, prescrivendomi antimicotici di diverse marche (ab300 ovuli, crema sertacream 2%, vagonate di meclon, sertadis ovuli, micostop lavande e ovuli, oltre ai normogin ovuli per riparare ai danni arrecati dagli stessi antimicotici).
La situazione non migliora, siamo già a inizio 2013.
A questo punto mi rivolgo ad una ginecologa della mia zona, consigliatami da diverse amiche e presentatami come una donna che sa ascoltare le sue pazienti.
Innanzitutto la visita: la sua “diagnosi”, se così si può chiamare, è quella di candida albicans recidiva, che va combattuta, a suo avviso, con i seguenti antimicotici: per via orale zoloder 200 compresse, per via vaginale: ab300 avuli.
Inoltre mi consiglia intimo di cotone, di evitare di abusare di zuccheri e farinacei, oltre a darmi un detergente (il Vea, carissimo!!!) a suo avviso molto delicato.
La mia routine, nell’estate 2012, è quella di andare quasi ogni venerdì dalla ginecologa: una volta a fare il tampone, il venerdì dopo a portare le analisi, quello dopo a farle vedere se la mia situazione stava migliorando…insomma, un incubo.
Durante le sue visite parliamo di sessualità.
Le dico che io e il mio ragazzo non usiamo preservativo, che assumo solo la pillola come metodo anticoncezionale.
Mi prescrive, perciò, antimicotici da prendere per via orale, sia per me che per il mio fidanzato (zitromax e diflucan 150).
Ok, mi sono detta, sarà una cosa che ci stiamo continuando a trasmettere tra di noi, sarà per questo che non guarisco!
E invece niente, la candida si affievolisce, ma dopo poco ritorna.
Penso che fosse più o meno a questo punto che inizio a ragionare con la mia testa (miracolo!!), che inizio a far quadrare i conti e un dubbio mi assale: potrebbe essere l’assunzione della pillola che mi può aver portato a una situazione recidivante?
Espongo questo quesito alla mia ginecologa. La sua risposta, non la dimenticherò mai, è stata: “Assolutamente no, anzi la pillola aiuta!!” (aiuta, che? ma aiuterà a far guadagnare te!).
Ok, ora il mio cervello ragiona, il tarlo rimane, provo a cambiare ginecologo.
Ovviamente, mi faccio come sempre consigliare da una amica, c’è un ginecologo di Savona, a suo avviso molto competente e disponibile.
Vado alla visita accompagnata dal mio fidanzato, il ginecologo mi fa una serie di domande e poi mi visita. La solita routine per me, insomma.
La sua diagnosi (ma si può considerare diagnosi?!?): candida recidiva. Nulla di nuovo.
Cura: diflucan 200 per me e per il mio ragazzo. Sempre antimicotici (che io ovviamente prendo senza fiatare).
Apro una piccola parentesi sulla mia situazione psicologica: sono sempre stata una ragazza spensierata, sì, il termine giusto è proprio spensierata. Nella mia giovane vita non avevo mai avuto problemi, né di salute né di nessun altro tipo, se non i soliti problemucci da adolescente.
Mi divertivo, uscivo spesso, non avevo pensieri e, anche se sono sempre stata una tipa dal carattere nervosetto, non ho mai sofferto di nessuna ansia particolare.
Ora il mio quadro si presentava diverso: ero sempre ansiosa, paurosa, avevo il terrore di essere lasciata sola dal mio ragazzo, in quel momento il mio unico appiglio.
Una cosa che mi ha molto scosso è il mio rapporto con gli alcolici.
Premetto che non sono mai stata una beona, giusto una birretta in compagnia con le amiche o al massimo un bicchiere di vino. Notavo però che se bevevo, anche se ero sobria, iniziavo ad avvertire un’ansia pazzesca, una paura folle di perdere il controllo.
Stavo davvero male. Questo stato di ansia si è andato ad amplificare sempre più nel corso del tempo: ad oggi, se sento l’odore degli alcolici, inizio ad irrigidirmi e se non sono sicura che un cibo è stato cotto senza alcool non lo mangio.
Ho provato a cercare su internet se ci fosse qualche correlazione tra candida e alcool, ma ahimè non ho trovato nulla di esaudiente.
Ritorniamo alle mie visite.
Iniziavo a stancarmi di questi dottori che ti guardano e vedono solo una ragazza a cui “brucia la patata” (che volgarità), senza capire che sotto a tutto ciò c’era una ragazza che a 19 anni si è trovata a non poter avere rapporti sessuali felici con il suo ragazzo, una ragazza che non poteva andare al mare o in vacanza senza avere il terrore di stare male, una ragazza che era sempre nervosa, piena di ansia e di paura, che non sapeva più cosa fare.
Inizio dunque a cercare qualche informazione su internet e mi imbatto nel numero di telefono di un ginecologo omeopata di Savona.
Ok, mi dico, sono stufa di dottori che mi imbottiscono di medicinali, possiamo provare un approccio diverso, l’alternativa, al massimo mi darà da prendere qualcosa di naturale, sicuramente meno invasivo delle cure precedenti.
Prendo un appuntamento con lui.
Parliamo un po’, gli racconto tutto il mio calvario, da quel dannato agosto 2011 in avanti.
Gli porto tutti i fogli delle visite precedenti e dei medicinali che ho preso; non guarda niente di tutto ciò.
Mi visita, sempre la stessa diagnosi: candida recidiva (ma un tampone no?).
Mi prescrive cantharis in granuli per via orale e cantharis crema per via locale, oltre a ovuli candinorm da mettere alla sera. Il tutto accompagnato da fermenti femelle, 3 al giorno prima dei pasti e, dopo i candinorm, mi prescrive i bactocin per ripristinare la flora.
Mi spiega che non sono antimicotici, sono cure naturali che servono per debellare la candida ma, al contempo, i fermenti presi per bocca e per via vaginale, aiutano a ricostruire la flora, sia intestinale che vaginale.
Mi si apre un mondo: cosa centra l’intestino? E’ stato il primo a spiegarmi che la candida è un fungo che risiede nell’intestino e che gli antimicotici mi avevano rovinato drasticamente, portandomi ad avere ricadute su ricadute (e ci credo non avevo più difese immunitarie!!).
Inoltre discuto con lui sulla mia volontà di smettere con la pillola. Secondo lui è una scelta saggia, la pillola per lui ha acuito la mia situazione, sicuramente la sospensione non poteva che giovarmi.
Con la pillola la mia situazione era la seguente: nelle ricadute nella recidiva non potevo fare l’amore perché stavo male, quando stavo meglio non potevo fare l’amore perche non ne avevo voglia (e a 20 anni è normale non avere impulso sessuale?!?!?!). Per cui, che prendevo la pillola a fare?
Inizio la cura dell’omeopata, il bruciore nel giro di una quindicina di giorni sparisce del tutto, sto meglio, anche psicologicamente!
Il mio ragazzo vede subito un cambiamento: sono meno nervosa, ho più voglia di sorridere e di fare l’amore.
Lo facciamo per la prima volta, da quando siamo fidanzati, con una carica bellissima, ci amiamo e ce lo dimostriamo, finalmente, anche sessualmente.
Proviamo i profilattici senza lattice, dato che quelli in lattice mi danno fastidio durante il rapporto.
Sembrava finita, era quasi pronta a dichiarami vincitrice…e invece una giornata alle terme, regalataci a Natale da alcuni parenti, mi porta una bella vaginite!
Chiamo l’omeopata, mi dice di prendere apis in granuli, senza una visita.
Li prendo, nulla, non passa. Vado da lui, dice che ho la vaginite (a naso lo deduci?) mi prescrive i granuli di belladonna.
Li prendo, il bruciore passa, sto meglio.
Siamo a inizio di quest’anno, il 2014, sembra ieri che è iniziato il calvario, ma vedo che ormai sono quasi 3 anni.
In questi 3 anni ho effettuato una trasformazione a cui non avrei mai pensato, mi sono trasformata in qualcosa che non sono io, la candida mi ha trasformata in qualcosa che non sono la vera io.
Da qualche parte ci sono ancora, ma dove sono?
Dov’è finita la ragazza spensierata che ero? Tornerà mai a presentarsi?
Arriviamo a quasi due mesetti fa, la mia situazione è la seguente: bruciori e fastidi, soprattutto esterni, nella zona del “sellino della bici”, per intenderci.
Cerco su internet, ormai ho capito che se vuoi risolvere i tuoi problemi devi essere la prima ad informarti, ed approdo sul vostro sito.
Leggo le vostre storie, le testimonianze di guarigione, le vostre cure, sbircio nelle vostre vite, leggo il più possibile di voi, di quello che fate, dell’aiuto che date, senza compenso, senza riscontro economico, solo con la voglia di aiutare chi, come voi prima di noi, ha vissuto queste malattie sulla propria pelle.
Leggo di Rosanna, della sua determinazione, vedo che, sia per cistite, sia per candida, si può uscire da questo stato in cui i dottori ti mantengono, perché forse, non hanno una grossa convenienza nel guarirti.
Leggo anche del X-flor, del protocollo miriam, dei vostri consigli, faccio uno screen e lo mando al ginecologo (premetto che in quei giorni si stava ripresentando un certo fastidio esterno, nella zona del pireneo).
Lo chiamo, è spazientito, lui è 20 anni che fa questo mestiere, non gli sembra il caso che io gli mandi una cura di dubbia provenienza.
Prendo un appuntamento da lui.
Ero distrutta fisicamente e soprattutto psicologicamente.
Da inizio anno sono dimagrita molto, sia perché cercavo di eliminare zuccheri, lieviti, farine, latticini, sia perché la mia condizione di ansia dovuta alla paura dell’alcool mi rendeva guardinga nell’ingerire qualsiasi cosa non cucinata da me medesima.
Mi vede bianca, smagrita, stanca.
Mi fa la visita, candida (e qui la voglia di chiedergli un tampone era enorme, perché non avevo le perdite ricottose come le altre volte).
Mi prescrive serplus, gocce di PC310e (cosa fossero non ho ben capito, avrei dovuto farmele arrivare tramite internet da una farmacia austriaca) e granuli di sale marino, per aumentare la mia vitalità (ma dirmi semplicemente assumi più sale no?).
Vado via poco convinta e a terra.
Anziché comprare ciò che lui mi ha prescritto vado in farmacia e ordino il X-flor.
Ora sono alla seconda confezione di X-flor, ne assumo una compressa alla mattina a stomaco vuoto e una al pomeriggio, sempre a stomaco vuoto.
Assumo i fermenti femelle, sempre 3 prima dei 3 pasti principali.
Internamente uso 8 giorni prima delle mestruazioni e per i 10 giorni dopo i lactonorm (prima usavo o bactocin, troppo grossi, o le siringhe sterili di yogurt).
La mia situazione ora è ok, ma avverto ancora pruriti e fastidi nella zona del sellino bici (perdonatemi il termine ma ormai è nel mio idioma).
Inoltre trovo difficoltosi i rapporti sessuali con il mio ragazzo. Già i fastidi esterni, vicino all’ingresso della vagina, mi bloccano un po’, inoltre avverto come una mancanza di lubrificazione, che rende più difficile il tutto.
L’inizio del rapporto sessuale è doloroso, nonostante lui cerchi di essere molto delicato in entrata.
Leggendo sul vostro forum e su quello di Aida sono venuta a conoscenza di vestibolite e vulvodinia e dell’esistenza del Dottor Pesce.
Domani ho proprio la visita a Bologna con il Dottor Pesce, spero che con lui io possa approfondire meglio i miei fastidi, scongiurando una possibile vestibolite (ma preferisco andare da un serio professionista anziché fare conclusioni affrettate su cosa ho o non ho).
In tutta questa storia c’è una nota positiva e sono grata alla candida per avermi aperto gli occhi sulle persone che realmente ti sono vicine e che ti sostengono nei momenti più duri.
La forza più grande molte volte è più vicina di quanto non sembri e questa forza l’ho trovata in mia madre, che in questo ultimo periodo ha saputo davvero starmi accanto e che ogni giorno, come solo una madre amorevole sa fare, cerca di tenere alto il mio morale.
La nota più negativa di tutto ciò non è stata solo la condizione di male che in questi anni ho avvertito, che mi ha radicalmente cambiata, che mi ha fatta a suo modo crescere, è stata soprattutto lo spreco di energie, tempo e denaro impegnato per mettersi nelle mani di professionisti che tali non sono, che illudono le tue aspettative, che ti prendono in giro facendosi scherno della tua buona fede.
La mia ignoranza in materia mi ha portato a tre anni di sofferenze, ma ora dico basta, e lo dico grazie a voi e a Rosanna, che mettete la vostra conoscenza a disposizione di tutte quelle donne che sono state vittime di persone incompetenti, che non solo non ci hanno curato anzi, ci hanno peggiorato!
Spero di non aver tediato nessuno con la mia storia e ringrazio chi è giunto fino alla fine del mio racconto, già questo per me vuol dire davvero tanto.
Un abbraccio.
Mameha.
Chi legge vive mille vite prima di morire" disse Jojen. "Chi non legge mai, ne vive una sola." [cit. George R. R. Martin]