da kohrel » lun set 28, 2009 5:21 pm
Bella domanda. Dunque io monitoravo ogni momento del giorno il mio livello di svarionamento. C'erano situazioni che lo aumentavano, altre in cui era stabile. Ho evitato assolutamente le prime: ho evitato in pratica tutte le persone o le ho incontrate singolarmente (questo è stato abbastanza difficile perchè la gente veniva a trovarmi perchè stavo per sposarmi). Poi, avendo capito che era una reazione di difesa, perchè c'era qualcosa che mi spaventava a morte (e non era il matrimonio, semmai il probabile suicidio di mia madre dopo) e che in qualche momento dovevo aver visualizzato questa cosa in tutta la sua chiarezza, mi sono ammazzata per ricordarmi quando fosse e ci sono riuscita. Dopodichè ho passato tutti i giorni , almeno un'ora a scrivere forsennatamente cosa avrei voluto dire al mondo attraverso la mia depersonalizzazione (è stata la cosa più efficace, perchè scrivevo proprio a rupota libera). Durante una crisi del genere ci si trova praticamente in uno stato di morte apparente, per cui, accortami che scrivendo, risorgeva almeno un sentimento: la rabbia cieca, ho continuato e non solo, se mi veniva un attcacco di furia, lo accoglievo con gioia e non mi davo freni. Tutto pur di sentire qualche emozione. Credo che la mia emozione di fondo fosse questo enorme rancore, perchè più sputavo veleno, più il velo si schiariva. Quando ho cominciato a riuscire almeno a stare in piedi senza barcollare, ho fatto un elenco (faticosissimo: non ricordavo più niente) delle cose che più amavo. E le ho fatte, fatte e strafatte, soprattutto leggere, perchè questo è stato sempre il mio mondo-rifugio, proprio le due cose che mi mancavano: un mondo mio e un rifugio sicuro. Man mano che il tempo passava, la costante dedizione a me, attraverso la scrittura e attività che mi dessero piacere e sicurezza (ma questo ha funzionato con me, perchè erano legate a ciò le cause del mio problema), cominciavo a sentire di nuovo la mia persona, che all'inizio era ancora aliena da ciò che ero stata, ma ero pur sempre io che provavo emozioni. Ogni mattina mi svegliavo e sentivo che un pezzettino in più della realtà era diventato più reale. E' stato proprio come svegliarsi dopo essere morta. L'ultimo pezzo è la fase dei ricordi del mio vissuto: sono tornati e ogni tanto un gesto o un suono mi regalano il piacevole ricordo di qualcosa che avevo sepolto. P.s. ho rifiutato categoricamente di assumere psicofarmaci, perchè non avrei concluso nulla, dato che era un messaggio del mio io.