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Una dieta molto restrittiva in molti casi fa sentire chi la segue diverso, limitato, depresso e costantemente malato anche quando sta bene. La depressione abbassa la soglia del dolore e libera sostanze che diminuiscono le difese immunitarie favorendo l'infiammazione.

Gli Schemi di cura specifici per ciascun tipo di Cistite messi appunto da Cistite.info possono aiutarti a combattere e prevenire la Cistite.

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Di conseguenza la dieta severa invece che prevenire la cistite potrebbe addirittura favorirla. Tuttavia alcuni cibi sono potenzialmente infiammatori e quindi potrebbero ostacolare la guarigione.

Scopri come guarire dalla cistite.

 

 

1. No a zuccheri e carboidrati raffinati

Gli zuccheri e tutti i carboidrati derivanti da cibi raffinati (farina bianca, pane, pizza, pasta, ecc) innalzando il livello glicemico provocando nel tempo un aumento del rischio infiammatorio. Di conseguenza è consigliabile ridurre al massimo l'ssunzione di questi "nutrienti" e preferire cereali integrali dal basso indice glicemico e se possibile privi di glutine (pro-infiammatorio).

Esistono diete antinfiammatorie (come la dieta chetogenica o Low Carb High Fat) che prevedono l'eliminazione pressoché totale dei cereali e che pare diano risultati significativi sulle patologie croniche. Il consiglio è quello di provare a seguire questi regimi per un periodo per valutarne gli effetti benefici per poi valutare insieme ad un esperto come proseguire.

   Leggi sul FORUM altri consigli sull'alimentazione e la dieta da seguire per prevenire ed alleviare la cistite.

 

2. No a cibi processati, lavorati e preconfezionati

Importante evitare tutti i cibi processati e precotti, spesso ricchi di additivi, conservanti, insaporitori, glutammato, grassi idrogenati e zuccheri. La regola base della spesa ideale è quella di restare sul lato perimetrale del supermercato senza addentrarsi negli scaffali centrali.
Preferire frutta e verdura biologici, carne che non provenga da allevamenti intensivi (dove gli animali vengono trattati con ormoni e antibiotici), pesce pescato anziché allevato, uova da galline ruspanti.
Meno trattamenti riceve il cibo e più è sano.

  Scopri gli altri fattori che contribuiscono a scatenare la cistite.

 

3. No ai cibi irritanti per la vescica

La seguente tabella è il risultato di un sondaggio effettuato su 70 donne affette da cistite ricorrente. E' stato chiesto loro se avessero riscontrato incremento o insorgenza della sintomatologia in concomitanza all'assunzione di determinati cibi. Come si può osservare l'influenza immediata dei vari cibi sulla cistite ha un'importanza relativa. Il cioccolato, per esempio (il più votato) è irritante solo per 18 persone su 70, ma per le altre 52 è assolutamente innocuo. La pizza (tanto demonizzata) in realtà pare dar problemi solo a sei donne su 70. La tabella dimostra quindi che la risposta agli alimenti “scatenanti” è individuale e meno significativa di quel che si potrebbe pensare.

Grafico

Come puoi scoprire se ci sono e quali sono gli alimenti per te irritanti? Bisognerà partire da una dieta che preveda solo pochi cibi sicuramente innocui per qualche settimana (in base alle tabelle che seguono) e introdurre gradualmente e lentamente (uno alla settimana circa) tutti gli altri alimenti. Se l'introduzione di quella sostanza non incrementerà i sintomi la si potrà continuare a mangiare, viceversa se riappariranno o peggioreranno i fastidi si avrà la certezza che quel cibo per te è irritante.

 

4. No ai cibi ricchi di ossalati

Ciò che degli alimenti può irritare in maniera più o meno immediata è la presenza di ossalati.

Gli ossalati sono sostanze contenute negli alimenti, che in determinate condizioni (come per esempio un ambiente acido) tendono ad aggregarsi formando cristalli, che possono graffiare le mucose infiammando uretra e vescica e provocando dolore. I cristalli a loro volta possono dare origine a calcoli renali.

Importante quindi limitare l'assunzione di alimenti ricchi di ossalati e alcalinizzare le urine per impedire la formazione di cristalli di ossalato di calcio ed acido urico.

Scopri quali cibi contengono ossalati

5. No ai cibi acidi

in una vescica infiammata l'acidità provoca il peggioramento immediato della sintomatologia (non provoca nulla invece se la vescica è sana), esattamente come il pomodoro aumenta il dolore allo stomaco in caso di gastrite. Per evitare l'acidità urinaria bisognerà limitare gli alimenti acidificanti e compensarli assumendo alimenti alcalinizzanti nello stesso pasto per ottenere un'alimentazione bilanciata.

In genere carboidrati (pasta, pane, pizza; ecc) e proteine (carne e pesce) sono alimenti acidificanti, mentre frutta e verdura sono alcalinizzanti. Non eliminare i cibi acidificanti perché abbiamo bisogno anche di quelli. Compensali!

 Scopri tutti i cibi acidificanti ed alcalinizzanti

 

6. Come rendere innocuo un cibo irritante

Una volta individuati gli alimenti a rischio non è necessario eliminarli totalmente. Sicuramente bisognerà evitarli in fase acuta, quando cioè la vescica è infiammata e quindi molto sensibile ed irritabile. Passata questa fase, in base alla reazione individuale li si può mangiare in modo limitato. Talvolta è sufficiente diminuirne le quantità per non avere sintomi, in altri casi basta aumentare l'intervallo che passa tra un'assunzione e l'altra di questi cibi.
Nei periodi di festa e in occasione di pasti ricchi per festeggiare ricorrenze speciali non toglietevi la gioia del cibo condiviso con amici e parenti. In queste occasioni sporadiche è possibile evitare l'irritazione della vescica e della vulva attraverso due semplici accorgimenti:

  1. bevendo molto: l'idratazione diluisce sia gli ossalati che l'acidità urinaria e le eventuali sostanze irritanti presenti nelle urine, inoltre consente una loro più rapida eliminazione dalla vescica;
  2. alcalinizzando: l'assunzione di un alcalinizzante (bicarbonato di sodio, Regobasic o altro) dopo il pasto impedisce la formazione di cristalli di acido urico e toglie acidità alle urine.

Come misurare il ph delle urine a casa

 

Bibliografia

  1. “Comparison of Two Diets for the Prevention of Recurrent Stones in Idiopathic Hypercalciuria” Borghi et Al, da New England Journal of Medicine, Volume 346:77-84 10 gennaio 2002, Number 2
  2. “THP: una indice di calcolosi renale”, Ggismondi, Pub med
  3. "Sani! Come il cibo influenza la nostra salute" C. Tomasi, ed. Athesia, 2017

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Le informazioni riportate in questo sito in nessun caso vogliono e possono costituire la formulazione di una diagnosi medica o sostituire una visita specialistica. I consigli riportati sono il frutto di un costante confronto tra donne affette da patologie urogenitali, che in nessun caso vogliono e possono sostituire la prescrizione di un trattamento o il rapporto diretto con il proprio medico curante. Si raccomanda pertanto di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio o indicazione riportata.