Problemi urinari da giugno, diagnosi di ipertono
Inviato: lun ago 08, 2022 7:21 pm
Buon pomeriggio a tutte, sono nuova del forum, appena iscritta. Scusate in anticipo se ho commesso qualche errore nel postare o se ho sbagliato sezione dove farlo. Sono qui per raccontarvi la mia storia e ricevere qualche parere e consiglio in merito, vi ringrazio in anticipo tutte per l’attenzione che mi dedicherete e mi complimento per l’ottimo servizio offerto a chi si trova in questo tipo di difficoltà.
Premetto che in vita mia (e quindi in quasi 27 anni) ho avuto solamente una cistite e una vaginite, curate entrambe subito e con successo (la cistite curata solamente con un integratore a base di cramberry e delta mannosio, era da e.coli). Ciò risale al 2019, dopo di che non c’è più stato nulla. Prendo la pillola contraccettiva dal 2014 (in realtà ne ho cambiate diverse, attualmente sono al cerotto evra) per ovaio policistico e sintomi correlati. Da un anno problemi gastrointestinali (reflusso gassoso molto forte in cura con gastroprotettori, scompensi intestinali sui quali sto ancora indagando, l’ultimo gastroenterologo crede possa trattarsi di una disbiosi). Prolattina alta all’ultimo esame del sangue a causa dei procinetici che ho preso per facilitare lo svuotamento gastrico (era a 300 mesi fa, ho interrotto il farmaco e ora si trova a 60).
Dopo questa anamnesi, parto con il succo del discorso. La notte tra l’otto e il nove giugno, di colpo e da un momento all’altro sento la sensazione continua di dover urinare, come se la vescica non si svuotasse mai completamente e ci fosse sempre urina da espellere). Sentivo uno stimolo localizzato solamente nell’uretra (non vescicale) che non si smorzava mai, e bruciore non nel mentre ma dopo aver finito di urinare, come se dall’uretra fosse passata invece dell’urina una sostanza altamente irritante. Riconoscendo in tutto ciò i sintomi di una cistite batterica, eseguo una prima urocoltura risultata negativa. Ne eseguo 3-4 a distanza di giorni una dall’altra per sincerarmi che non ci fosse nulla, e infatti tutto perfetto tranne “alcuni batteri” emersi un paio di volte nel sedimento. Mi reco dall’urologo che trova tutto nella norma, reni e vescica perfetti, mi segna Pelvilen per 20 giorni (che prendo senza risultati) e consiglia tampone vaginale (negativo per la ricerca di batteri comuni e miceti). Comunque in questo periodo noto che lo stimolo in uretra è altalenante, ovvero vi sono alcuni momenti nella giornata in cui si abbassa spontaneamente fino ad arrivare ad essere appena percepibile, per poi alzarsi di nuovo e così via. Man mano che passa il tempo, però, la cosa inizia a farsi sempre meno sopportabile. In particolare, mi sembra come se l’uretra sia sempre in procinto di voler iniziare la minzione, uno stimolo falso forte e pressochè continuo, che si ficca nel cervello a tal punto da impedirmi anche di ragionare lucidamente. A volte , camminando, mi sembra proprio di “sentire l’uretra” come fosse diventata ipersensibile, ciò associato anche ad una aumentata sensibilità del clitoride ma solo al tatto. Comunque anche se lo stimolo è forte non è associato a urgenza. Cioè, lo stimolo falso uretrale lo sento sempre, ma quando è davvero necessità di andare in bagno lo riconosco e vado, quindi 6-7 volte al giorno. Dietro consiglio della ginecologa (che non sa come aiutarmi visto che a livello vaginale non c’è infezione) prendo appuntamento da una dottoressa specialista in problematiche del pavimento pelvico. Intanto che attendo la visita assumo spasmex, unico farmaco in grado di abbassare davvero di molto il fastidio, avevo provato col cistalgan ma aiutava pochissimo. Dalla visita viene fuori:
Ipertono della muscolatura pelvica con inversione del comando perineale e scarsa attivazione selettiva della muscolatura perineale alla richiesta di contrazione dei mm pubo-coccigei e puborettale. Normotono SAE. Mancato rilassamento al ponzamento. Si segnala comparsa di spasmi muscolari durante il tentativo di contrazione prolungata. Rfilesso clitorideo normoelicitabile. DAP presente. Non apparente deficit sensitivo del territorio di S2-S4.
Mi consiglia EGM AS (per sospetta spasmofilia-test per tetania latente) , uroflussometria (mi ha spiegato che dovrei semplicemente urinare in un affare simile a un water) , come farmaci flexiban 1 cpr al bisogno, milesax bustine (magnesio) una al giorno per due mesi, trattamento riabilitativo del pavimento pelvico finalizzato al recupero della coordinazione muscolare in associazione a biofeedback e PTNS (che sarebbe una stimolazione che parte dalla tibia a quanto ho capito, ma non ho intenzione di farla).
Sinceramente nutro alcuni dubbi su questa terapia, come per esempio il fatto che mi abbia dato il miorilassante (flexiban, che a quanto pare è comparabile a expose ecc che prescrive anche il prof Galizia) solo una compressa al bisogno, quando invece so che si prende per un periodo prolungato e continuativo per risolvere. Inoltre la dottoressa mi ha detto che al posto di questo va bene pure lo spasmex, perché alla fine lo stimolo che sento io non è altro che spasmi uretrali. Effettivamente lo spasmex mi aiuta moltissimo, e per ora anche in attesa di vostre dritte sto continuando con quello e già sto assumendo magnesio da qualche giorno. Devo dire che a quanto pare (ma non vorrei sia suggestione) il magnesio già sta aiutando parecchio, mi sento meglio rispetto a quando prendevo spasmex da solo, boh. Voglio iniziare la fisioterapia del pavimento pelvico, la dottoressa mi ha consigliato una fisioterapista ma il suo nome non è tra quelli suggeriti nel forum. La professionista più vicina che ho è la dottoressa Santoro in puglia, ma “vicina” nemmeno più di tanto purtroppo. Volevo inoltre domandarvi se , circa la ricerca dei batteri , è stato fatto tutto il necessario. Mi spiego: ho letto in giro che alcuni batteri non vengono fuori dalle urocolture (tipo mycoplasmi, clamidie,ecc) , e anche che se i batteri stazionano nell’uretra allo stesso modo non vengono fuori dalle urocolture. Tuttavia sia la gine che la dottoressa esperta in pavimento pelvico mi hanno sconsigliato il tampone uretrale perché potrebbe creare microlesioni all’uretra. Ma allora come si fa a capire se ci sono batteri collocati in uretra (a trasmissione sessuale o non) che eventualmente possono causare la problematica? La mia paura è che avendo l’intestino compromesso, magari qualche batterio intestinale si sia potuto trasferire in uretra e aver causato i sintomi che lamento. Temo anche la cistite interstiziale, questa cosa mi fa proprio una paura pazzesca, ma forse vado troppe poche volte al bagno per poter trattarsi di ciò...non so. L’urologo già mi aveva anticipato che nel caso si doveva fare una cistoscopia, ma vorrei davvero evitare.
Ok ragazze, penso sia tutto...aspetto vostre dritte e opinioni su tutto quanto, perché veramente nonostante forse abbia già una diagnosi brancolo nel buio, e vi ringrazio ancora. Buona serata!
Premetto che in vita mia (e quindi in quasi 27 anni) ho avuto solamente una cistite e una vaginite, curate entrambe subito e con successo (la cistite curata solamente con un integratore a base di cramberry e delta mannosio, era da e.coli). Ciò risale al 2019, dopo di che non c’è più stato nulla. Prendo la pillola contraccettiva dal 2014 (in realtà ne ho cambiate diverse, attualmente sono al cerotto evra) per ovaio policistico e sintomi correlati. Da un anno problemi gastrointestinali (reflusso gassoso molto forte in cura con gastroprotettori, scompensi intestinali sui quali sto ancora indagando, l’ultimo gastroenterologo crede possa trattarsi di una disbiosi). Prolattina alta all’ultimo esame del sangue a causa dei procinetici che ho preso per facilitare lo svuotamento gastrico (era a 300 mesi fa, ho interrotto il farmaco e ora si trova a 60).
Dopo questa anamnesi, parto con il succo del discorso. La notte tra l’otto e il nove giugno, di colpo e da un momento all’altro sento la sensazione continua di dover urinare, come se la vescica non si svuotasse mai completamente e ci fosse sempre urina da espellere). Sentivo uno stimolo localizzato solamente nell’uretra (non vescicale) che non si smorzava mai, e bruciore non nel mentre ma dopo aver finito di urinare, come se dall’uretra fosse passata invece dell’urina una sostanza altamente irritante. Riconoscendo in tutto ciò i sintomi di una cistite batterica, eseguo una prima urocoltura risultata negativa. Ne eseguo 3-4 a distanza di giorni una dall’altra per sincerarmi che non ci fosse nulla, e infatti tutto perfetto tranne “alcuni batteri” emersi un paio di volte nel sedimento. Mi reco dall’urologo che trova tutto nella norma, reni e vescica perfetti, mi segna Pelvilen per 20 giorni (che prendo senza risultati) e consiglia tampone vaginale (negativo per la ricerca di batteri comuni e miceti). Comunque in questo periodo noto che lo stimolo in uretra è altalenante, ovvero vi sono alcuni momenti nella giornata in cui si abbassa spontaneamente fino ad arrivare ad essere appena percepibile, per poi alzarsi di nuovo e così via. Man mano che passa il tempo, però, la cosa inizia a farsi sempre meno sopportabile. In particolare, mi sembra come se l’uretra sia sempre in procinto di voler iniziare la minzione, uno stimolo falso forte e pressochè continuo, che si ficca nel cervello a tal punto da impedirmi anche di ragionare lucidamente. A volte , camminando, mi sembra proprio di “sentire l’uretra” come fosse diventata ipersensibile, ciò associato anche ad una aumentata sensibilità del clitoride ma solo al tatto. Comunque anche se lo stimolo è forte non è associato a urgenza. Cioè, lo stimolo falso uretrale lo sento sempre, ma quando è davvero necessità di andare in bagno lo riconosco e vado, quindi 6-7 volte al giorno. Dietro consiglio della ginecologa (che non sa come aiutarmi visto che a livello vaginale non c’è infezione) prendo appuntamento da una dottoressa specialista in problematiche del pavimento pelvico. Intanto che attendo la visita assumo spasmex, unico farmaco in grado di abbassare davvero di molto il fastidio, avevo provato col cistalgan ma aiutava pochissimo. Dalla visita viene fuori:
Ipertono della muscolatura pelvica con inversione del comando perineale e scarsa attivazione selettiva della muscolatura perineale alla richiesta di contrazione dei mm pubo-coccigei e puborettale. Normotono SAE. Mancato rilassamento al ponzamento. Si segnala comparsa di spasmi muscolari durante il tentativo di contrazione prolungata. Rfilesso clitorideo normoelicitabile. DAP presente. Non apparente deficit sensitivo del territorio di S2-S4.
Mi consiglia EGM AS (per sospetta spasmofilia-test per tetania latente) , uroflussometria (mi ha spiegato che dovrei semplicemente urinare in un affare simile a un water) , come farmaci flexiban 1 cpr al bisogno, milesax bustine (magnesio) una al giorno per due mesi, trattamento riabilitativo del pavimento pelvico finalizzato al recupero della coordinazione muscolare in associazione a biofeedback e PTNS (che sarebbe una stimolazione che parte dalla tibia a quanto ho capito, ma non ho intenzione di farla).
Sinceramente nutro alcuni dubbi su questa terapia, come per esempio il fatto che mi abbia dato il miorilassante (flexiban, che a quanto pare è comparabile a expose ecc che prescrive anche il prof Galizia) solo una compressa al bisogno, quando invece so che si prende per un periodo prolungato e continuativo per risolvere. Inoltre la dottoressa mi ha detto che al posto di questo va bene pure lo spasmex, perché alla fine lo stimolo che sento io non è altro che spasmi uretrali. Effettivamente lo spasmex mi aiuta moltissimo, e per ora anche in attesa di vostre dritte sto continuando con quello e già sto assumendo magnesio da qualche giorno. Devo dire che a quanto pare (ma non vorrei sia suggestione) il magnesio già sta aiutando parecchio, mi sento meglio rispetto a quando prendevo spasmex da solo, boh. Voglio iniziare la fisioterapia del pavimento pelvico, la dottoressa mi ha consigliato una fisioterapista ma il suo nome non è tra quelli suggeriti nel forum. La professionista più vicina che ho è la dottoressa Santoro in puglia, ma “vicina” nemmeno più di tanto purtroppo. Volevo inoltre domandarvi se , circa la ricerca dei batteri , è stato fatto tutto il necessario. Mi spiego: ho letto in giro che alcuni batteri non vengono fuori dalle urocolture (tipo mycoplasmi, clamidie,ecc) , e anche che se i batteri stazionano nell’uretra allo stesso modo non vengono fuori dalle urocolture. Tuttavia sia la gine che la dottoressa esperta in pavimento pelvico mi hanno sconsigliato il tampone uretrale perché potrebbe creare microlesioni all’uretra. Ma allora come si fa a capire se ci sono batteri collocati in uretra (a trasmissione sessuale o non) che eventualmente possono causare la problematica? La mia paura è che avendo l’intestino compromesso, magari qualche batterio intestinale si sia potuto trasferire in uretra e aver causato i sintomi che lamento. Temo anche la cistite interstiziale, questa cosa mi fa proprio una paura pazzesca, ma forse vado troppe poche volte al bagno per poter trattarsi di ciò...non so. L’urologo già mi aveva anticipato che nel caso si doveva fare una cistoscopia, ma vorrei davvero evitare.
Ok ragazze, penso sia tutto...aspetto vostre dritte e opinioni su tutto quanto, perché veramente nonostante forse abbia già una diagnosi brancolo nel buio, e vi ringrazio ancora. Buona serata!