Allora, per adesso di patate d’acciaio, all’orizzonte, ‘un se ne vede punte, come dicono dalle mi’parti.
Vi aggiorno sulla visita ginecologica che mi ha lasciata un po’ stordita.
Dunque, lei è ganza, spiccia, mi garba, non è tutta infiorettata nel parlare ma al tempo stesso è delicatissima nella visita.
Quando mi ha chiesto i sintomi che avevo, io ho tirato fuori i Diari della mia pipì, che aggiorno sempre, in cui era incluso uno specchietto apposito “sintomi attuali”. Glieli ho letti e lei alla fine mi ha chiesto: “Te di base sei un’ansiosa e perfezionista, vero?”. Ora, tralasciando l’improvvisa voglia di rovesciarle la scrivania, la mia umile (?) risposta è stata “Forse di base sì, ma probabilmente essere dolorante da un anno e mezzo fisso a questa parte ha accentuato la cosa”. Comunque, lei punta molto il dito nei confronti della questione psicologica. Che vuol dire tutto e nulla perché, grazie al pene, ADESSO c’è sì la questione psicologica, insomma, può aver acuito i sintomi, ma certo non me li ha provocati. Bah.
Le ho parlato del mannosio e non lo conosceva. Le ho detto che l’ho usato per la mia ultima recidiva e, almeno, ha detto “Ah, ok…”. Niente allarmismo da non-antibiotico.
Poi mi ha visitata, delicatissima, grazie al cielo.
E quando ha ritirato lo speculum c’era roba bianca a cucchiaiate. Mi ha fatto quasi impressione, come se la mia patata fosse diventata una filiale della Kraft e stesse producendo Philadelphia.
Insomma: CANDIDA. Le ho chiesto se dovessi fare il tampone e lei mi ha detto “No, è inutile, guarda qui – SPLACH, altra cucchiaiata di philadelhia – è proprio candida, non è uno di quei casi in cui il tampone toglie i dubbi, qui di dubbi non ce n’è, è candida e va curata”.
Bene. Cominciamo l’opera di convincimento.
Le ho parlato del protocollo miriam e in generale della ratio di Non tanto uccidere il nemico (e insieme l’amico) ma di Ripristinare gli amici in modo che l’ambiente vaginale si difenda da solo come fa in condizioni normali. Le ho parlato dei vari accorgimenti, fermenti, X-flor e quant’altro…e lei ha detto che sì vanno benissimo, ma dopo. Che ora c’è un problema oggettivo, che è la candida, e quella va curata, va ucciso il nemico (“come dici te ahahah”…già…) a lungo termine, per evitare che recidivi. Nel frattempo e dopo usare tutti gli accorgimenti preventivi, ma che quelli da soli non sono sufficienti.
Un bel fiaschetto, insomma. Così, mi ha prescritto Elazor e Betadine e Alkagin. Mentre scriveva ho pensato che tutto ciò che diceva nel forum è preceduto da un bel NO!, BUTTALI!, LEVALIDIMEZZO!
Allora ho ritentato. Ma non sarebbe meglio…? Ma visto che non ho sintomi perché non provare a…?
Niente.
Comunque, non me la prendo. Almeno è stata delicata.
Certo, al solito, scoperta una presunta causa “oggettiva”, si è soffermata su quella, e quando le ho parlato di vestibolite o vulvodinia mi ha solo detto che sono “sintomi di un processo infiammatorio e acuiti dalla componente psicologica”. Ciao bella. “E allora perché ho questi continui dolori pelvici?” “Non so cosa dirti, vedrai che l’urologo/a [le ho parlato di Pesce e della dottoressa da cui ho appuntamento] te lo dirà meglio”. Quindi non è la candida a darmi questi sintomi, no? Eddai!
Ma almeno è stata delicata.
Ora, io la candida non la conosco. Mi spiazza perché è subdola, almeno nel mio caso. Non ho sintomi particolari, a parte il rendermi conto ORA che i pezzi bianchi che mi ritrovavo sulle dita dopo un auto massaggio non erano residui di xerem ma candida.
Procedo con il protocollo, ok, ma subito? O prima devo fare comunque il tampone anche se il caso è “da manuale”?
E considerando che in questi mesi ho avuto rapporti senza preservativo, che faccio con il povero Stella? Lei ha prescritto la cura anche a lui, ovviamente, anche se per fortuna lui non ha sintomi. Ma non voglio rischiare una bella partita a ping-pong, quindi come fo?
Comunque, come ho detto al mio medico di base (che però era felicissimo dell'assenza di Eschery senza bisogno di antibiotici), CHEPPALLEVIAOHARRIVEDERCI!