Metodo corretto di diagnosi.

Metodo corretto di diagnosi.

Messaggioda vale89 » mer dic 03, 2014 12:28 am

Ragazze, provo ad inserire questo post che mi frulla in testa da qualche giorno, vedete voi se e' il posto giusto dove inserirlo, il titolo e soprattutto se secondo voi puo' essere una riflessione intelligente e utile.
Dunque io nel mio percorso mi sono confrontata con due tipi di terapie differenti, da una parte l'elettrostimolazione dall'altra le manipolazioni (che devo ancora iniziare), comunque il mio intervento non e' tanto inerente alla terapia quanto nel metodo di diagnosi.
Praticamente l'ostetrica che mi ha seguito con le elettrostimolazioni per diagnosticare l'ipertono del pavimento pelvico inserisce due dita in vagina e chiede di contrarre e rilassare, se il muscolo rimane "su" e quindi non rilassa bene diagnostica la contrattura del pavimento pelvico e nel momento in cui la paziente rilassa bene per lei la contrattura e' risolta.
Sono poi stata da Pesce, il quale come ben sapete fa anche lui questo controllo ma semplicemente per controllare se la paziente e' in grado di rilassare il muscolo mentre per diagnosticare la contrattura sonda i muscoli interni premendo in vari punti, infatti nel mio caso specifico mi ha detto che rilasso bene ma ho una contrattura di media intensita'.
Ora il mio dubbio credo sia legittimo, diagnosticare una contrattura soltanto con il "contrai e rilassa" quindi un kegel reverse e' corretto?

Re: Metodo corretto di diagnosi.

Messaggioda Cles » mer dic 03, 2014 10:55 am

Non sono un medico quindi azzardo solo un'ipotesi: si, penso che la presenza o meno della contrattura si possa diagnosticare con un kegel reverse, ma poi per valutarne l'entità, la gravità e capire quali sono le zone più contratte (che comunque possono non essere sempre le stesse) sia utile l'esame più approfondito come quello che ti ha fatto Pesce.

Re: Metodo corretto di diagnosi.

Messaggioda vale89 » mer dic 03, 2014 11:22 am

Anche io avevo pensato ad una cosa del tipo: valutando la contrattura soltanto facendo fare alla paziente un kegel reverse rischia di essere un po' restrittivo in quanto non si valutano i muscoli nella sua completezza.
La cosa che mi lascia un po' stranita è che il metodo su cui l'ostetrica basa interamente la diagnosi (kegel reverse) Pesce non lo considera proprio, nel senso che anche se una persona rilascia benissimo (come me) può essere contratta lo stesso.
Quindi riassumendo in soldoni è corretto dire: essere in grado di rilasciare bene il muscolo NON ESCLUDE in alcun modo L'IPERTONO DEL PAVIMENTO PELVICO, quindi una persona può rilasciare bene ma allo stesso tempo essere contratta?

Re: Metodo corretto di diagnosi.

Messaggioda Cles » mer dic 03, 2014 11:42 am

Diciamo che solitamente una persona contratta fa fatica a rilasciare il muscolo, e soprattutto il fatto è che il muscolo dovrebbe essere costantemente rilassato (in assenza di contrattura), senza doversi concentrare per farlo. Ovviamente un minimo tono del pavimento pelvico serve per evitare il problema contrario, ovvero l'ipotonicità.

Re: Metodo corretto di diagnosi.

Messaggioda vale89 » mer dic 03, 2014 12:06 pm

Infatti io all' inizio del percorso non rilasciavo o meglio rilasciavo pochissimo, solo successivamente alle elettrostimolazioni ho iniziato a rilasciare bene, ma ciononostante alla visita di :fish: è risultata una contrattura media.
Faccio fatica a capire :humm: l'impressione è che per considerare una contrattura risolta non bastino i kegel reverse fatti bene e riuscire a rilasciare totalmente.
Infatti :fish: prima mi ha premuto i muscoli all'interno e diagnosticato contrattura solo dopo mi ha fatto fare un kegel per verificare.

Re: Metodo corretto di diagnosi.

Messaggioda Cles » mer dic 03, 2014 1:07 pm

Devi tenere conto che la contrattura può ripresentarsi. Io alterno periodi di benessere senza contrattura a periodi in cui ritorna. Questo dipende molto anche da quanto riusciamo a rilassarci e a mantenere i risultati raggiunti tramite tutti gli accorgimenti che conosciamo.

Re: Metodo corretto di diagnosi.

Messaggioda Stefania 69 » mer dic 03, 2014 1:36 pm

Credo che dipenda anche dall'entita' della contrattura e dalla confidenza con il proprio corpo.
Una persona estremamente contratta e che non ha magari mai neppure pensato che da uelle parti ci fosse un muscolo controllabile, facilmente il pubcoccigeo non riesce neppure ad individuarlo. In questo caso penso che sia molto facile basarsi anche solo sull'esecuzione del KR
Se penso quella che era la mia situazione, ad esempio, ho sempre avuto un buon controllo del muscolo e soprattutto una buona consapevolezza anche perche' era una parte del corpo con cui da sempre interagivo. La mia contrattura, a parte che non e' mai stata neppure diagnosticata ma c'era, non e' mai arrivata ai livelli di chi non riesce ad inserire neppure un dito e i KR riuscivo a farli sempre. Non potrei dirti pero' se in tutte le fasi il rilassamento era totale. Certamente nel periodo peggiore il muscolo lo trovavo piu' contratto di quello che avrebbe dovuto essere, anche se l'escursione del successivo rilassamento era chiaramente percepibile.
E poi come dice Cles c'e' anche la tendenza eventuale a ricontrarsi, insomma non credo che sia cosi' immediato il passaggio riesco a fare KR->la contrattura e' risolta. Tanto e' vero che li usiamo come esercizio.
In ogni caso notare differenze nell'esecuzione tra i primi tempi e dopo, quello e' certamente un bel segnale e con un po' di esperienza probabilmente puo' anche darci un bel feedback rispetto al punto in cui siamo.

Re: Metodo corretto di diagnosi.

Messaggioda vale89 » mer dic 03, 2014 3:49 pm

Stefania 69 ha scritto:insomma non credo che sia cosi' immediato il passaggio riesco a fare KR->la contrattura e' risolta

La penso anche io così anche secondo me è utile valutare la situazione in un modo piu' ampio.

Re: Metodo corretto di diagnosi.

Messaggioda pista » mer dic 03, 2014 4:07 pm

Io adesso i kr riesco a farli, non ho problemi ad inserire il dilatatore ma ho ancora la contrattura interna, con muscoli duri e dolenti e diversi trigger points.



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Re: Metodo corretto di diagnosi.

Messaggioda vale89 » mer dic 03, 2014 8:13 pm

E infatti mi sa che e' proprio cosi'.....

Re: Metodo corretto di diagnosi.

Messaggioda frizzina » mer dic 03, 2014 8:42 pm

vale89 ha scritto: rilasciare bene il muscolo NON ESCLUDE in alcun modo L'IPERTONO DEL PAVIMENTO PELVICO,

Io posso dirti che dopo due anni di terapia manuale ed esercizi continui di Kr ero convinta di aver risolto la contrattura. Pesce mi ha smentito: lui ha trovato trigger point dolenti, nonostante io sappia controllare benissimo il pavimento pelvico, rilassandolo e contraendolo ( e questo lo ha confermato pure lui). Quello che mi ha detto è questo: una volta sciolta la contrattura non devono esserci trigger point dolenti,neanche mezzo.

Re: Metodo corretto di diagnosi.

Messaggioda vale89 » mer dic 03, 2014 8:44 pm

Esattoooo frizzi proprio come me anche io rilasso stra bene, me lo ha confermato anche lui, ma come dici te all'interno quando lui mi ha premuto qua e la mi ha fatto male dapertutto...m

Re: Metodo corretto di diagnosi.

Messaggioda frizzina » mer dic 03, 2014 9:41 pm

vorrà dire che una volta tolti anche i punti dolorosi..saremo un passo ulteriore avanti!!
Sappiamo rilassarlo bene, e questo perchè lo percepiamo bene, così sarà automatico rilassarlo sempre quando lo sentiamo in tensione.



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