Neuropatia del pudendo ed Epstein Barr Virus

Cari tutti,
mi chiamo Elena e vorrei condividere la mia esperienza con voi, per infondervi coraggio e speranza.
Mi sono ammalata nel 2008, a 32 anni e in procinto di sposarmi; solo dopo 3 anni di indagini diagnostiche, dolori fisici atroci e cocenti delusioni, un bravo neuro-urologo ha individuato la neuropatia del pudendo quale causa delle mie sofferenze
E’ stato necessario anche l’impianto di un neuromodulatore sacrale, da accendere all’occorrenza, in aggiunta ai vari farmaci e terapie.
E’ stata una grande svolta per la mia vita, fino ad allora trascorsa su di un letto fra dolori atroci alla vescica, ai genitali, all’intestino fino a darmi le nausee; mi nutrivano a flebo e avevo perso 12 chili.
Un’ulteriore svolta è stata la diagnosi dell’origine della neuropatia che nel mio caso, è dovuta al virus della mononucleosi, contratto forse da ragazzina e mai smaltito.
A questo proposito desidero segnalarvi che esiste una anomalia genetica per cui il sistema immunitario non è in grado di evolvere normalmente e resta debole; questo rende le forme virali silenti ma attive a nostra insaputa.
A tutto questo vorrei aggiungere che:
• il fatto che spesso la patologia venga scambiata per forma depressiva, non significa che sia davvero così (ci siamo passati in tanti); andate avanti nella ricerca di un bravo professionista!
• Una stessa materia è affrontata con varie metodologie: spesso un dolore anche focalizzato, va trattato in maniera più ampia (esempio: per la vulvodinia si interviene sul pudendo) altrimenti con il tempo potrebbero insorgere altri sintomi, ad esso legati.
• E’ assolutamente indispensabile arrivare all’origine del disturbo e curarla laddove possibile, in modo che poi tutte le altre terapie funzioneranno al meglio (es. nel mio caso iniezioni omeopatiche dell’EBV al fine di debellarlo).
Ora va molto meglio, i farmaci tradizionali non li uso quasi più ed il neuromodulatore è quasi sempre spento.
Se avete bisogno dei contatti dei professionisti che mi hanno salvato dall’inferno, scrivetemi pure; stessa cosa se vi serve un confronto.
Mi trovate per email.
Buona fortuna a tutti voi e che sia guarigione sul vostro cammino!
Vi abbraccio.
Elena
mi chiamo Elena e vorrei condividere la mia esperienza con voi, per infondervi coraggio e speranza.
Mi sono ammalata nel 2008, a 32 anni e in procinto di sposarmi; solo dopo 3 anni di indagini diagnostiche, dolori fisici atroci e cocenti delusioni, un bravo neuro-urologo ha individuato la neuropatia del pudendo quale causa delle mie sofferenze
E’ stato necessario anche l’impianto di un neuromodulatore sacrale, da accendere all’occorrenza, in aggiunta ai vari farmaci e terapie.
E’ stata una grande svolta per la mia vita, fino ad allora trascorsa su di un letto fra dolori atroci alla vescica, ai genitali, all’intestino fino a darmi le nausee; mi nutrivano a flebo e avevo perso 12 chili.
Un’ulteriore svolta è stata la diagnosi dell’origine della neuropatia che nel mio caso, è dovuta al virus della mononucleosi, contratto forse da ragazzina e mai smaltito.
A questo proposito desidero segnalarvi che esiste una anomalia genetica per cui il sistema immunitario non è in grado di evolvere normalmente e resta debole; questo rende le forme virali silenti ma attive a nostra insaputa.
A tutto questo vorrei aggiungere che:
• il fatto che spesso la patologia venga scambiata per forma depressiva, non significa che sia davvero così (ci siamo passati in tanti); andate avanti nella ricerca di un bravo professionista!
• Una stessa materia è affrontata con varie metodologie: spesso un dolore anche focalizzato, va trattato in maniera più ampia (esempio: per la vulvodinia si interviene sul pudendo) altrimenti con il tempo potrebbero insorgere altri sintomi, ad esso legati.
• E’ assolutamente indispensabile arrivare all’origine del disturbo e curarla laddove possibile, in modo che poi tutte le altre terapie funzioneranno al meglio (es. nel mio caso iniezioni omeopatiche dell’EBV al fine di debellarlo).
Ora va molto meglio, i farmaci tradizionali non li uso quasi più ed il neuromodulatore è quasi sempre spento.
Se avete bisogno dei contatti dei professionisti che mi hanno salvato dall’inferno, scrivetemi pure; stessa cosa se vi serve un confronto.
Mi trovate per email.
Buona fortuna a tutti voi e che sia guarigione sul vostro cammino!
Vi abbraccio.
Elena