Cistiti post coitali in Pielonefriti

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Cistiti post coitali in Pielonefriti

Messaggioda ECz » mer gen 31, 2018 10:44 am

Ciao a tutti, sono nuova in questo forum, ma ahimè non nuova a cistiti&Pielonefriti. La mia storia con la cistite ha inizio a febbraio del 2017, nel momento in cui ho ripreso ad avere rapporti sessuali dopo un anno di stop.
Ebbene, primo rapporto (non protetto) con il nuovo ragazzo, prima cistite. Purtroppo all’epoca non sapevo nemmeno cosa fosse una cistite, quindi non sono riuscita a riconoscerla subito. A distanza di 24 h dal rapporto ho cominciato a sentire fitte molto pressanti nella zona lombare, era la prima domenica di febbraio. Lunedì e martedì ho fatto molta fatica a dormire e fare qualsiasi cosa, ricordo di aver provato molta urgenza e frequenza nel dovere fare la pipì, ma non ne capivo il perché. Mercoledì i dolori si sono placati, mi ero tranquillizzata pensando tutto fosse passato, ma in serata mi viene una leggera febbre. Il 9 febbraio, giovedì, la febbre sale a 40.5 così fino a sabato 11 – nonostante la Tachipirina, la mattina dello stesso giorno mi ricoverano per sospetta meningite. Gli unici sintomi che avevo era la nausea e rigidità nel muovere la testa. Mi trasportano d’urgenza all’ospedale dove vengo ricoverata in codice rosso. Effettuano subito una TAC e una puntura lombare per capire se effettivamente è la meningite, una volta accertato che non lo fosse mi sottopongono ad ulteriori esami. Avevo i globuli bianchi a 18 mila.. Eseguono l’esame delle urine e scovano che ho la Klebsiella. Rimango ricoverata per 2 settimane con un’ampia dose di antibiotici combinati e mi lasciano andare in dimissione protetta. Diagnosi? Pielonefrite al rene destro. Dagli esami effettuati scopro di avere una pelvi bipartita a dx. All’uscita dall’ospedale si raccomandano di usare saponi antibatterci prima di avere i rapporti e di consultare successivamente un urologo. Faccio entrambe le cose. Uso saponi di quel tipo e mi affido ad un professionista.
Non ho rapporti per un mese e penso di essermi lasciata tutto alle spalle. Mi viene prescritta la uretrocistografia retrograda e minzionale, risultato: reflusso di I stadio a sinistra. Il mio urologo mi prescrive una terapia che consisteva nel prendere un integratore alimentare per le cistiti, il Monuril prima di tutti i rapporti e il Peflacin da prendere 2 volte al mese e, in caso di citite l’Unidrox per 5 giorni. Seguo le sue istruzioni, ad Aprile ho due cistiti (l’8 e il 17) sempre dopo le 24/48 h dopo i rapporti. A maggio parto per 4 mesi e ritorno ad agosto. In questi 4 mesi non ho nemmeno una cistite, mi sento bene e penso di essermi lasciata la cistite alle spalle – di nuovo. Purtroppo non è così, al mio rientro ad agosto e con la ripresa dei rapporti ritornano le cistiti. Nel mese di agosto ne ho 2 (il 5 e il 21) entrambe curate con l’Unidrox. A settembre 1 (l’1). Ho effettuato il test dell’urinocoltura a distanza di 7/10 gg dall’antibiotico e questa è risultata negativa. L’urologo che mi segue mi comincia a suggerire l’operazione per eliminare il reflusso. Passa un altro mese molto difficile, ad ottobre ne ho avute 4 e tutte e 4 curate con antibiotici. In tutto ciò mi viene anche difficile proseguire nella terapia che mi aveva dato l’urologo, non riesco a prendere il Monuril ogni qual volta che ho un rapporto né tantomeno il Peflacin come profilassi. A novembre distrutta e senza forze mi rivolgo per un secondo parere. Questa volta l’urologo che incontro mi dice di lasciar perdere tutti questi antibiotici e di affidarmi a lui. Come prima cosa mi visita, effettua una eco renale e un esame ginecologico, mi lamentavo infatti di provare dolore nella parte –alta a destra – durante la penetrazione. La eco renale evidenzia cicatrici nel rene destro. La terapia che mi dà consiste nel Cistonorm e nel Vagisil (crema con gli estrogeni) – avevo cominciato la pillola anticoncezionale a settembre, inoltre mi prescrive una Cistoscopia.
Tempo nemmeno una settimana dalla visita e mi arriva una cistite – sempre dopo il rapporto. Come cura per la cistite mi prescrive il Cistalgan (dotato di intensa attività antispastica sul distretto genito-urinario con quelle del Propifenazone, sostanza dotata di notevole azione analgesica ed antiflogistica) da prendere 3 volte al giorno. Il 3 giorno in preda alle lacrime e ad un dolore mai provato prima nella parte sinistra della schiena mi reco al pronto soccorso. Come prima cosa mi effettuano le analisi del sangue e una TAC, avverto i medici del mio passato con la pielonefrite. Dopo la prima scansione, il medico che ha effettuato la TAC - e questo non me lo scorderò mai, si affaccia dicendomi che “Signorina, lei ha avuto diverse pielonefriti a sinistra e ne ha una in corso”. Mi iniettano il mezzo di contrasto per confermare meglio la diagnosi. Pielonefrite sx, non effettuano l’esame delle urine ma mi somministrano subito l’antibiotico (Agumentin). Vengo spostata in clinica per assenza di posti letto e rimango lì per circa 2 settimane. Vengo sottoposta a diversi esami: l'uroflussometria, la calibrazione uretrale, il tampone uretrale, l'eco pelvica, eco vescicale ed eco renale, ripetono l’ uretrocistografia retrograda e minzionale che non evidenzia segni del reflusso, il radiologo confronta entrambe le immagini, ma non sa cosa pensare. Mi visitano anche due nefrologici che mi consigliano di far fare delle analisi al mio compagno. Mi perdo completamente d’animo. Il mio partner si sottopone al tampone uretrale ed effettua la spermicoltura. Entrambi risultano negativi. Esco dalla clinica il 6 dicembre. Il 28 dicembre ho il primo rapporto dopo la dimissione – nessuna cistite, il 3 ho il secondo – nessuna cistite, il 7 il terzo e qui arriva la cistite. Tutti e tre rapporti erano stati protetti, non ho avvertito nessun tipo di dolore e non pensavo minimamente che la cistite potesse ricomparire. Assumo subito l’antibiotico senza conservare le urine per portarle il giorno dopo al laboratorio – la mia mente ormai impazzita aveva smesso di ragionare. Il 15 gennaio 2018 mi rivolgo ad un altro uro-ginecologo, specializzato in cistiti interstiziali. Durante l’esame gli dico del dolore che ho avuto durante i rapporti – in alto a destra-, premendo in quel punto lancio un grido. Diagnosi: vescia infiammata. Come terapia mi prescrive: Cistiquer e Ialuril Soft fel da prendere 2 volte al dì lontano dai pasti e il D mannosio tavolette da prendere 2 volte al dì (mi spiega che quando lo prendo non devo urinare per 2 ore). Come esami mi prescrive: la cistoscopia (a novembre mi avevano fissato l’appuntamento per gli inizi di febbraio), l’urodinamica e da ripetere l’uretrocistografia retrograda e minzionale, inoltre il tampone vaginale e cervicale.
In questo momento sono in attesa di fare tutte queste analisi. Il 27 ho effettuato il tampone ma sto aspettando i risultati, poi si susseguiranno gli altri esami. Sono davvero abbattuta e non riesco a vedere la luce fuori dal tunnel. Ho paura di non volere più avere rapporti sessuali di nessun tipo. La mia relazione ne sta risentendo, seppur c’è comprensione da parte del mio compagno. Ho 27 anni appena compiuti e un problema che mi sembra irrisolvibile. Come vi dicevo prima, i miei guai sono cominciati l’anno scorso, prima di allora ho avuto diversi ragazzi e un ragazzo fisso per 7 anni. Ma nulla di simile mi era capitato. Non fumo e non bevo gli alcolici, non pratico sport ma mi tengo sempre in movimento. Ho una vita tranquilla, a volte un po’ stressante, ma quello sì sa..è normale.
Ho davvero paura per la mia salute e i miei reni.

Re: Cistiti post coitali in Pielonefriti

Messaggioda flo67 » gio feb 01, 2018 2:05 pm

Ciao cara e benvenuta,
per aiutarti meglio e in maniera mirata, ti chiedo di rispondere alle domande del questionario che trovi in cima alle storie personali (fai copia-incolla con risposta).
Poi: hai assunto molto antibiotici, alcuni appropriati a seguito di una pielonefrite, altri presi in via preventiva, il che non va bene per niente perché crea resistenze e indebolisce l'organismo.
Fai a questo proposito un tampone (non uretrale) vaginale che riporti espressamente l'indicazione dei lattobacilli e del ph vaginale (quest'ultimo puoi rilevarlo da casa con gli appositi stick che puoi procurarti su Natura Diretta) e così vediamo come stanno le tue difese locali che sono molto importanti.
Puoi assumere mannosio sia in forma preventiva che per curare una cistite cronica, acuta in corso, noi consigliamo D-Mannosio, Daily e antinfiammatorio come analgesico.
Ti suggerisco di leggere bene il forum e il sito a partire dalle nozioni base.
Ti linko qui sotto gli articoli che possono essere di tuo interesse e adatte alla tua situazione:
contrattura pelvica
cistite post.-coitale
vulvodinia
Fossi in te, prenderei un appuntamento con il dott. Pesce che visita a Roma (non preoccuparti della lista lunghissima, si libera sempre un posto prima dell'appuntamento concordato)
Aspettiamo le risposte, intanto ti dico che non sarà così per sempre, una volta individuate le cause, potrai gestire la situazione e la tua vita sarà normale. Tranquilla.

Re: Cistiti post coitali in Pielonefriti

Messaggioda LisaBetta » ven feb 02, 2018 11:25 am

Benvenuta, anche da parte mia!
Mi spiace per tutto quello che hai sopportato, come avrai capito qui puntiamo sul ripristinare/rafforzare le proprie difese e ad individuare le cause che determinano certi eventi.
Il consiglio di Flo di rivolgerti al Prof. Pesce è utilissimo, molte di noi sono in cura da lui con ottimi risultati. Ci vuole molta pazienza, ma poi arrivano.
Leggi attentamente l'articolo sulla cistite post-coitale e per qualunque cosa che non ti fosse chiara, siamo qui!
A presto! :ciao:



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