Ciao cara eccomi qua...
Allora partiamo da un assunto facile facile:
Se io sto guarendo senza alcun farmaco ma solo con esercizio, pazienza, fiducia in me stessa e nel mio corpo perché non dovresti farcela anche tu?
Risposta: Ovvio che infatti ce la farai!
Ricordi quando stavi malissimo e tutto sembrava un incubo? Beh io lo ricordo...ricordo quando piangevo e dicevo "perché a me?". Avevo la patata bruciante e con perdite costanti, l'uretra bruciante, addirittura tutti i muscoli delle gambe indolenziti, mi facevano male la sciatica e i piriformi. Il pubococcigeo faceva malissimo stando seduta. A volte ero costretta a letto come un vecchia di 90 anni. Ero arrabbiata e non capivo. Maledicevo la mia malattia e la mia diversitá.
Poi tutto è cambiato. E sai come? Accettandola...
Mi sono detta OK il mio corpo grida aiuto e deve avere le sue ragioni. Sono io che l'ho condotto in questo stato e io me lo riprendere sano e forte come era prima. Mi sono assunta tutta la responsabilitá della condizione in cui stavo. Ho accettato tutte le implicazioni psicosomatiche della malattia. Mi sono resa conto che tutto era iniziato dalla sofferenza che mi faceva stare tesa come una corda di violino perché non la accettato. Bastava litigare con il mio ragazzo e contraevo. Bastava una giornata impegnativa e subito mi stressavo e contraevo. E quindo cistiti su cistiti. Ogni cistite segnava qualcosa che non stavo accettando a livello emotivo. Torna indietro nella tua storia e ti accorgerai di quanto stavi soffrendo emotivamente e contraendo il tuo corpo quando tutto è iniziato.
Ecco come tutto è iniziato puó finire. Un atteggiamento di chiusura si puó trasformare in apertura. Il kegel reverse ce lo insegna e lo yoga ancor di piú. Prova lo yin yoga (ci sono video su YouTube) e mentre lo pratichi porta il respiro nel tuo pavimento pelvico...ossigenalo anche con la mente e con il cuore. Chiedigli perdono mentalmente per tutto quello che ha patito.
Sono certa che a volte lo combatti come un nemico, anche io lo facevo e non ottenevo miglioramenti considerevoli. Cambiando atteggiamento e imparando ad accettare i segnali della malattia invece ho rivoluzionato le cose.
A volte ci si sente scoraggiati, una settimana fa ad esempio ho pianto perché ho pensato : "e se mi resta questa piccola vulvodinia?"... Pensa un po', ho formulato un pensiero negativo proprio in una fase positiva e di guarigione, questo ti dimostra quanto la mente sia fragile e abbia bisogno di essere guidata. Il giorno dopo essermi sfogata sono tornata positiva e sono riuscita a fare l'amore con il mio ragazzo come un anno fa.
Tu sei su questo percorso da piú tempo e hai una diagnosi inferiore alla mia perciò impegnati a guarire soprattutto nella testa e a sposare la pazienza, l'indulgenza e la compassione verso il tuo corpo. Lui ce la puó fare è solo che tu con la tua mente lo confondi a volte...
Scalerai tranquillamente tutti i farmaci. Quelli sono serviti quando annaspavi nel buio e la tua volontà era debole, ma puoi metterla nella guarigione come la metti nel lavoro. I muscoli li rilasserai tu! Sei nata con il potere di avere di avere muscoli rilassati perdindirindina e con dei nervi sani. Non te lo scordare! Questo è un potere tuo e non dei medicinali, per questo scalarli è un momento di gioia, non di timore. Apri un cassetto, mettici il timore e vai avanti.
Se torna il dolore, rilassati. Passerá.
Se il rapporto fa male, interrompilo. Fará meno male domani.
Se ti senti ansiosa, rilassati. È il momento di fermarsi.
Se pensi che non guarirai, rilassati e osservati. È solo una preoccupazione mentale.
Ti scrivo tutto questo perché i benefici che ho ottenuto sono alla portata tua e di tutte le ragazze del forum. Un grande saggio indiano diceva che il pensiero positivo quasi sempre guarisce ma che in ogni caso è meglio morire pensando di essere sani.
Un abbraccio
PS per il lavoro valgono gli stessi principi