Care ragazze e cari ragazzi del forum,
sono una ragazza di 37 anni, sono tre mesi che leggo le vostre storie e i vostri suggerimenti, grazie di cuore per il lavoro che state facendo. Grazie Rosanna per aver dato vita a questo forum.
Ecco la mia storia, per fortuna non è molto lunga, ma dopo un anno di disturbi vari, che dopo vi racconto, e tre mesi di bruciori e fastidi intensi incomincio a non farcela più.
INCOMINCIO DALL'INIZIO
Intorno ai 18 anni, con i primi rapporti sessuali incomincio a fare una nuova conoscenza: la candida. Non sapendo bene che cosa fare (ero giovane e non pensavo nenache che ci potessero essere dei disturbi legati alla patata), corro dal ginecologo del consultorio che mi prescrive un bell'antibiotico e poi ha avuto anche il tatto di chiedermi: "A quante altre persone devo prescriverlo?". Io lo guardavo senza capire...
allora un po' scocciato mi dice: "Se hai la candida ce l'hanno anche tutti quelli con cui hai avuto rapporti". Tutti???? Ma come si è permesso di dire una cosa del genere? Gli è adata bene che ero giovane e inesperta nel trattare con certi cafoni. Comunque tralasciando il codice deontologico di questo simpaticissimo medico che ha dato per scontato che per prendermi la candida chissà quanti ragazzi mi ero passata, la candida è guarita. A distanza di qualche mese è tornata, ma prima di tornare dal gine mi erano venute le mestruazioni e magicamente era passata. Ho pensato che fosse meglio così. In tutto mi è tornata altre due volte ma non ho mai più preso un solo antibiotico, cercavo di resistere fino alle mestruazioni e poi passava tutto. Durante un'altra visita ginecologica annuale finalmente ho trovato una gine umana che mi ha spiegato alcune norme igieniche e da lì in poi la signora candida non si è più vista.
Facevo controlli periodici per la pillola (ginoden) che ho preso dal '95 al 2006 ininterrottamente. Non mi ha mai creato disturbi a parte un po' di ritenzione idrica. Ho ripreso la pillola dal 2008 al 2012 ma con sospensioni annuali anche di svariati mesi. Poi mi sono stufata, non avevo più voglia di prenderla, ne avevo il rifiuto. Non prendo farmaci abitualmente, anzi non li prendo mai, neanche per il mal di testa, l'influenza non mi viene , insomma godo (godevo) di una salute di ferro e volevo eliminale anche l'ultimo farmaco.
L'unico disturbo che si presenta ogni tanto è la cistite. Dal 2000 al 2012 mi sono venuti 6 o 7 episodi di cistite, quasi tutti negli ultimi anni, una all'anno. Secondo il parere dei medici è tutto normale, anzi sarei una marziana se non li avessi avuti. Io davo colpa alla pillola. In due occasioni ho preso il monuril e nelle altre ho aspettato che passasse da sola. In tutto mi durava qualche giorno, poi tutto a posto per mesi o anni. Non ho preso altri farmaci.
A ottobre del 2012 decido di smettere la pillola definitivamente, ero contenta della mia decisione e soprattutto pensavo che non mi sarebbe più venuta la cistite, ma mi sbagliavo. A dicembre, due mesi dopo, mi viene un bell'attacco di cistite. Piegata in due sul divano aspetto con pazienza che passi, aspetto, passano i giorni, passano due settimane... niente. Decisi di prendere il monuril, i batteri vanno via ma i disturbi rimangono e ci impiegano un po' a passare. Non so perchè ma avevo la sensazione di non essere più come prima, mi sentivo la cistite appollaiata sulla spalla.
A maggio del 2013 un altro attacco, ma non mi sono stupita me lo aspettavo da un momento all'altro. Aspetto pazientemente piegata sul divano, ma anche qui non passa. Una mattina mi sveglio stordita con la febbre a 39,5 e decido di prendere il monuril. Dopo 3 gorni sono partita per le vacanze all'estero e non volevo di certo stare male. Ma in vacanza ecco un'altra cistite, dopo 2 giorni prendo di nuovo il monuril e riesco a passare una vacanza serena. Ma c'è qualcosa che non va, sento sempre un certo fastidio all'uretra, un bruciore strano. Poi sembra passare ma non del tutto, ho sempre la sensazione che qualcosa non va.
A ottobre 2013 mi prende uno strano bruciore su tutta la vulva che va dal clitoride fino all'ano. La sensazione è quella del bruciore che viene in bocca mangiando il peperoncino a chi come me non lo sopporta, oppure il bruciore che fa un pizzicotto. Dico che è un bruciore strano perchè si faceva sentire solo quando mi sedevo, se mi alzavo dopo un'oretta passava tutto, ma guai a stare seduta. Poi un giorno non sento più quel bruciore ma al suo posto ho un dolore forte al clitoride, poi di nuovo bruciore a stare seduta. Di notte passa tutto e dormo bene, la mattina si ricomincia con il male. Passo due settimane in piedi, mangio in piedi e lavoro sul divano.
All'inizio di novembre vado da un osteopata, sembra che il bruciore sia legato ad un infiammazione del nervo pudendo e mi dice di provare a non mangiare latticini perchè è possibile che mi diano irritazione alle mucose. Mi fa delle manipolazioni e mi fa l'agopuntura auricolare. Mi dice anche che se non mi passa sarebbe meglio fare una risonanza magnetica per vedere se c'è uno schiacciamento del pudendo. Comunque a lui sembra strana questa cosa perchè non trova un motivo valido per avere questi sintomi, stare seduta 10 ore al giorno per lavoro non è sufficiente per avere questi sintomi. Nel giro di qualche giorno il bruciore strano va via, finalmente riesco a stare seduta, a distanza di un mese posso dire di essere guarita, ma rimane il bruciore all'uretra. A volte mi sembra di avere un coltello piantato all'attaccatura tra l'uretra e la vescica, a volte mi brucia la parte di sotto della vescica, ogni tanto sto bene.
Quindici giorni fa torna di nuovo la cistite, cerco di restistere ma ormai non ci riesco più, una sera sto così male che non riesco più a ragionare. Ordino D-Mannosio ma intanto che lo aspetto prendo il monuril pensando che mi avrebbe dato solievo, ma non è cambiato nulla. Ho incominciato a prendere il mannosio 2 giorni dopo e i sintomi hanno incominciato a regredire, ma non sono svaniti del tutto, continuo ad avere bruciore all'uretra. Poi sta mattina di nuovo cistite.
Fra qualche giorno compio il primo compleanno di cistite.
Da un anno a questa parte controllo la mia urina, soprattutto in quei giorni in cui sento che mi verrà un attacco. Durante l'attacco di solito la pipì è molto torbida e puzza, ma nell'attacco che ho avuto sta mattina, pur essendo molto torbida, non puzza per niente, sarà per via delil mannosio? Ho le striscie per l'analisi dell'urina e non ho mai rilevato la presenza ne di nitriti ne di leucociti o sangue. Un po' strano, no?
NOTE
Le cistiti mi sono venute tutte da uno a tre giorni dopo un rapporto sessuale, ma non a tutti i rapporti. In quest'ultimo anno, nonostante i disturbi, i buciori alla vulva e all'uretra non ho dolore nei rapporti sessuali. Da qualche anno a questa parte noto qualche fitta alla vulva all'inizio dell'eccitazione, ne ho parlato con l'osteopata e diche che è in relazione con l'infiammazione del pudendo, infatti adesso non li avverto più.
ESAMI
Ho fatto il semplice esame delle urine (non urinocoltura) ed era tutto nella norma, ma in quei giorni non avevo cistite. Poi ho fatto una visita ginecologica, ho detto al gine che mi bruciava l'uretra, oppure la vagina dalla parte dell'uretra (non capisco neanche più bene da dove arriva il bruciore) e lui mi ha prontamente prescritto un antibiotico in candelette e cranberry e vitamina C. Tutta roba che non ho preso perchè non ho intenzione di infilarmi degli antibiotici nella patata senza sapere neanche se ho dei batteri patogeni e non voglio prendere sostanze acidificanti con l'uretra distrutta che mi ritrovo. Porto tutti gli esami al mio medico di base (che è un ginecologo) e mi dice di fare il batteriologico vaginale e l'ecografia transvaginale. Risultato: batteriologico negativo ed ecografia nella norma a parte un versamento nel cavo del douglas dovuto ad un'ovulazione dolorosa. Porto gi esami al medico di base e mi dice: "il batteriologico è negativo, l'ecografia è a posto... non c'è niente" e mi ha liquidato così. Cosa vuol dire che non c'è niente? Io ho male. Comunque dopo questo episodio di totale disinteressamento nei miei confronti credo che cambierò medico. Nonostante gli abbia riferito dei bruciori all'uretra non mi ha fatto fare l'urinocultura, basandosi sul fatto che l'esame delle urine era perfetto.
Sono un po' nauseata dai medici, personalmente non ho una grande stima per la maggior parte di loro. Solo alcuni si salvano, fortuna per noi poveri pazienti. In generale li trovo un po' chiusi di mente, se hai un sintomo che non rientra nel loro manuale lo ignorano, se insisti incominciano a pensare che la tua mente stia facendo brutti scherzi.
Avete mai pensato al significato della parola "paziente"? Significa proprio che noi pazienti dobbiamo avere pazienza.
PENSIERO LATERALE
Ieri mi è venuta un'illuminazione, e se fosse colpa di un'allergia? Ho incominciato a cercare su internet, ma è una ricerca difficile, perchè le allergie danno delle reazioni molto personali da individuo a individuo. Ho letto anche dell'allergia al nichel e del fatto che l'eccesso di nickel viene eliminato con l'urina e le feci. Io ho un'allergia da contatto al nichel ma non mi sono mai dovuta preoccupare del nichel contenuto nei cibi. Ho trovato anche una tabellina nella quale è indicato il contenuto di nichel nei cibi e mi sono un po' insospettita. Nell'ultimo anno ho incominciato a mangiare giornalmente arachidi, avena, pasta integrale e noci e poi, non sempre, anche altri cibi contenenti alte dosi di nichel. Mi sta venendo il dubbio, ma anche la speranza, che potrei provare a eliminare dalla mia dieta questi alimenti e vedere come va.
Ho anche letto su internet che per neutralizzare il nichel è molto utile prendere vitamina C durante il pasto, ma si presenta un dilemma, acidificare o non acidificare?
Comunque da domani incomincio la dieta a basso apporto di nichel e vi farò sapere.
Ho scritto un poema... la prossima volta vi descriverò nei dettagli i miei sintomi.
Se fai sempre le stesse cose otterai sempre gli stessi risultati.