Qualche tempo fa mi sono accorta che per un paio di giorni continuava ad andare nella lettiera e ogni volta faceva un goccino di pipì. Il terzo giorno allora l'ho portato dal veterinario, anche se ero poco convinta e avevo pensato di aspettare ancora un po' per vedere se passava. Comunque lo porto e mi dicono di raccogliere il campione per l'esame delle urine. Mi chiamano per il risultato e mi dicono che ha cistite e deve prendere antibiotico e antinfiammatorio. Tra l'altro si pone il problema con l'antibiotico, dato che lui ha una sensibilità alimentare e può mangiare solo determinati cibi o ha diarrea, e da lì mille elucubrazioni per capire che cibo dargli perché per dargli i farmaci avrei dovuto introdurre l'umido, che di solito non gli do. Io guardo il foglio del referto e vedo che non c'è scritto niente alla voce batteri e chiedo "da cosa si capisce che è cistite?". Mi rispondono dalla presenza di sangue e l'assenza di quantità importanti di cristalli. In pratica il referto riportava sangue +2, eritrociti ++ e leucociti ++ e nient'altro. Io nel dubbio ho comprato i farmaci e glieli ho dati una volta, ma già appena riportato a casa e prima di dargli i farmaci mi accorgo che il sintomo stava rientrando e andava meno spesso nella lettiera e faceva più pipì. Di conseguenza ho smesso subito i farmaci e da allora non mi pare che abbia più avuto problemi particolari. La veterinaria mi parlava di possibile cistite da stress, ma se è cistite da stress perché dargli l'antibiotico senza sapere se ci sono batteri? Oltretutto lui che, come me, ha già di suo l'intestino malconcio?
Quindi vedete, a quanto pare tra medici e veterinari non c'è molta differenza
