Vestibolodinia/vulvodinia: si può guarire!

Vestibolodinia/vulvodinia: si può guarire!

Messaggioda clairedelune93 » mar giu 18, 2024 11:00 pm

Ho deciso di condividere la mia esperienza perché credo di aver capito una o due cose importanti, e se può aiutare anche solo una persona a stare meglio sono felice.
In definitiva posso dire che è stato ed è tuttora un percorso che mi ha portato a riconnettermi con la mia vulva e con me stessa tutta intera, e in questo senso ne è valsa davvero la pena.

Contesto: da quasi tre anni ho un nuovo partner (di gran lunga il più sano ed emotivamente disponibile finora), e purtroppo fin da subito comincio a provare fastidio durante i rapporti. Con il mio ex non mi capitava, nonostante io sia sempre stata piuttosto delicata e sensibile, e quindi si instaura un circolo vizioso di frustrazione e ansia anticipatoria che naturalmente non fa che creare molta tensione.

Il bruciore aumenta, soprattutto all'ingresso della vagina, e ormai non posso avere un rapporto indolore. Dopo un episodio di cistite (la seconda della mia vita) decido di fare un tampone. Si parte: ureaplasma, antibiotici, tutta la trafila. Prendo due antibiotici diversi in un'estate e sto sempre peggio.

A settembre vedo in privato una ginecologa a Brescia, che mi dà il Bassado (un vecchio antibiotico pesantissimo) e Gentalyn Beta (?). Dopo due mesi la rivedo e non è cambiato nulla; mi dà Diflucan, lavaggi col Pevaril e Gynocanesten perché nel frattempo mi è venuta pure la candida (niente di strano, vista la quantità di antibiotici). Parla di vestibolare, è piuttosto negativa, e quando le chiedo se non sia per carità vulvodinia mi risponde secca "vulvodinia significa dolore alla vulva, quindi sì, in un certo senso è vulvodinia". Sono sempre più abbattuta.

A marzo vengo visitata e presa in carico nel neonato ambulatorio di Uroginecologia del Civile di Brescia (non mi richiameranno mai più): la visita è dolorosissima, ma il mio pavimento pelvico non risulta particolarmente contratto. Mi prescrivono un quantitativo impossibile di ovuli Saginil (20 al mese per tre mesi!!!) e gel vaginale sempre Saginil. Interrompo subito entrambi, i primi perché costosissimi, il secondo perché mi provoca un leggero bruciore.
(Nel frattempo sono riuscita a debellare la candida, dopo un altro inutile antibiotico, unicamente con l'alimentazione).

Ad aprile vengo visitata a Casa Medica a Bergamo: la dottoressa che mi visita appare un po' più "illuminata" e positiva delle precedenti, mi fa inserire compresse di Ansiolin in vagina (una pratica che ora so essere abbastanza controversa, questa della terapia locale) assieme ad un preparato galenico a base di Amitriptilina e Pentavan. Si complimenta con me per aver, nel frattempo, smesso di prendere la pillola dopo anni, e mi dà anche degli integratori ayurvedici e dei fermenti lattici. Me ne vado alleggerita di 140 euro.

Da qui in poi miglioro, non tanto per l'ansiolitico (che smetto quasi subito di prendere), ma perché comincio ad adottare un approccio più "olistico": comincio a vedere uno psicologo, un'ostetrica/osteopata (Maura Tenni: molto utili i primi 10 minuti di manipolazione e decontrattura manuale, meno i 40 minuti di un misterioso "imporre le mani" osteopatico), soprattutto la smetto di fare tamponi/visite e di prendere medicinali, cremine, gel vari.

Grazie a questo sito scopro i prodotti del Dottor Tili, e comincio ad applicare PuroNerv Oleogel che mi dà grande beneficio.
A questo punto sto iniziando a rendermi conto che la mia vulva, e soprattutto la vagina, sono davvero, davvero sensibili (da sempre): mi accorgo che sono abituata a lavarla frettolosamente e in maniera quasi aggressiva, che mi fa un po' senso toccarla (soprattutto internamente), che la asciugo strofinando forte.
Ricalcolo tutto: il tocco, la dolcezza, l'approccio. Dopo qualche mese comincio a capire che il tutto ha radici più profonde: dal mio rapporto con la femminilità, che riscopro, alla tendenza a non ascoltare i miei bisogni; dalla chiusura del rapporto con il mio ex, che forse non avevo del tutto affrontato, alle antiche insicurezze che questa nuova relazione stava portando a galla.

Insomma, ho cominciato a considerare corpo e mente come un tutt'uno, e a prendermi cura di me stessa. I rapporti sono diventati indolori, e poi sempre più piacevoli e intensi, come e più di prima.

Condivido con voi gli accorgimenti che mi hanno veramente cambiato la vita:

  • Curare la regolarità intestinale: non me ne accorgevo neanche, ma avevo sempre avuto la tendenza a non ascoltare i miei stimoli intestinali e a ritardare l'andar "di corpo". Ho risolto cominciando seriamente a bere due litri d'acqua al giorno, andando in bagno immediatamente all'arrivare dello stimolo, e utilizzando uno sgabellino per rialzare i piedi e assumere la posizione corretta

  • De-sensibilizzare la mia vulva (quello che in inglese chiamano de-armouring): massaggiandola tutti i giorni (uso la vitamina E, sia di Tili che della Vea, la seconda la trovo più comoda), variando moltissimo il tocco, guardandola allo specchio tutti i giorni, parlandole, provando a "spostare" consciamente le sensazioni da sgradevoli a neutre/piacevoli

  • Adottare norme igieniche: smettendo di usare qualsiasi detergente intimo (uso solo acqua), indossando mutande di cotone bianco

  • Smettere di prendere la pillola: la decisione migliore che io abbia mai preso, anche perché ero arrivata ad un livello tale di emotività da portarmi alle lacrime senza neanche sapere il perché. Da quando ho smesso di prenderla, a detta anche di chi mi sta vicino, sono un'altra persona (o meglio, sono tornata ad essere me stessa

  • Onorare il mio ciclo: utilizzando soltanto mutande mestruali, imparando tante cose sulle fasi del mio ciclo (e sul significato simbolico di ognuna), massaggiando il basso ventre con un olio (spendendo poco ho "ricreato" il Moon Oil, un prodotto costosissimo fondamentalmente a base di magnesio, iodio e olii essenziali) e tantissimo amore e intenzione

  • Risvegliare la mia femminilità: rallentando, addolcendomi, rilassandomi, riconnettendo con una dimensione spirituale del femminile, danzando, meditando, facendo movimento...

  • Affermazioni positive allo specchio! Ed ero scettica...

  • Alcuni libri: "oltre le labbra" della mitica Leslie Leonelli. "Pussy, a reclamation" di Regena Thomashauer, che consiglio moltissimo

  • Un buon psicoterapeuta, che vedo tuttora

  • Soprattutto: smettendo di fare l'amore perché pensavo di "doverlo" fare, e lavorando moltissimo sulla comunicazione con il mio partner

Le cose che (personalmente) invece non mi sono state utili, o addirittura dannose: gli antibiotici, troppe pomate, il vibratore scaldante Svakom Primo, il gel all'aloe vera, l'ansia, il senso di colpa, il pensare di non poterne uscire, che fosse colpa del partner "sbagliato", che non lo amassi abbastanza.

Si può guarire, e sono sempre più convinta che l'ammalarmi, in primo luogo, abbia avuto un significato, e che sia servito se non altro a portarmi fin qui: in un "posto" mentale infinitamente migliore di prima.
Ho imparato che qualsiasi segnale che derivi dal corpo è da ricevere con curiosità, apertura e amore, poiché il corpo è molto intelligente e di solito sa quello che fa.

Spero che questo contributo possa essere utile a qualcuno! C'è qualcosa di potenzialmente magico in una rete tanto estesa di donne che si stringono fra loro, sta a noi sfruttarne il potenziale terapeutico..
Se dovessero servire chiarimenti, informazioni in più, nomi o indirizzi: sono a disposizione!

Con moltissimo amore,
Claire


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