La mia storia di vulvodinia

Re: La mia storia di vulvodinia

Messaggioda Albarossa » sab mag 05, 2018 1:30 pm

Cara Signo, il problema c'è, perché Roberta mi ha detto che per sciogliere la mia contrattura andrebbero fatte le manipolazioni almeno ogni settimana per le prime sei settimane e io non ce la sto facendo.
Con Roberta abbiamo convenuto che intanto io comincio a cercare una fisioterapista del pavimento pelvico brava in zona Modena - Bologna.
Anzi, sono graditissime eventuali segnalazioni!
Per il resto, ho riprovato a riutilizzare Gelistrol in un dosaggio minimo (1/4 della dose prevista) e il giorno dopo e per 4 giorni sono tornata nell'inferno: clitoridodinia, sensazione di ustione sulle mucose e dolori lancinanti.
Mi pare evidente che non sopporto l'estriolo neanche in quantità irrisorie, perché cmq va a stimolare malamente i recettori degli estrogeni sulle mie mucose.
Non so davvero come procedere e sono stremata anche dalla stanchezza fisica, oltre che demoralizzata.
Se qualcuna mi sa consigliare una fisioterapista nella mia zona, per favore, mi faccia sapere!

Re: La mia storia di vulvodinia

Messaggioda signo » sab mag 05, 2018 4:05 pm

Mi spiace Alba, a questo punto evita qualsiasi inserimento di prodotti. Sei stata coraggiosa a riprovare :potpot:
Per la fisioterapista puoi provare con la Pellizzone a Bologna, ne parla Laulaura nella sua storia. Forza :pugile:

Re: La mia storia di vulvodinia

Messaggioda Albarossa » sab mag 05, 2018 9:16 pm

Sto pensando alla Pellizzone a Bologna o a Ileana Luglio a Milano, che è cmq a un'ora e mezza di treno, contro le tre per Roma.
Chi mi consigliate sulla base delle vostre esperienze?
Mi dispiace moltissimo lasciare Roberta filippi, perché con due manipolazioni già i miei muscoli si stavano ammorbidendo, ma il beneficio è vanificato da due treni all'andata, due al ritorno (ho perso due volte la coincidenza e sono tornata a casa tardissimo e distrutta), oltre, a Roma, due corse con la metro e poi altre due col taxi.
Sono talmente stanca che non sto in piedi, ho avuto un forte calo dell'umore proprio per esaurimento di energie mentali e fisiche e tutto ciò questo fine settimana mi sta facendo contrarre dappiù: sono tornata alle 11-13 minzioni al giorno! E' chiaro che lo stress di questi viaggi infernali mi ha molto provata...
Sulla base delle esperienze fatte, chi mi consigliate tra Pellizzone e Luglio? E' chiaro che la Pellizzone è più vicina, ma Ileana Luglio è cmq sempre meno lontana di Roberta Filippi: a questo punto contano competenza e approccio delle fisioterapiste, perché la distanza penso sia gestibile per entrambe.
Mi date una mano?
Grazie













tardissimo)conga

Re: La mia storia di vulvodinia

Messaggioda signo » sab mag 05, 2018 9:51 pm

Bravissime entrambe: personalmente sceglierei quella più vicina a te! Ogni minuto di viaggio risparmiato vale oro...

Re: La mia storia di vulvodinia

Messaggioda Albarossa » lun mag 07, 2018 8:11 am

Qualcuna sa com'è la fisioterapista Isabella che lavora per Pesce al GynePro a Bologna?
So che lei è della provincia di Modena e che ha anche un suo studio privato.
Sono in difficoltà a contattarla perché Pesce non mi ha prescritto in un anno alcuna manipolazione, per cui non la conosco.
Se qualcuna mi dice se è brava, sarò molto grata.

Re: La mia storia di vulvodinia

Messaggioda LisaBetta » lun mag 07, 2018 9:39 am

Potresti provare a chiamare la clinica e vedere se possono fornirti un suo contatto privato.
:ciao:

Re: La mia storia di vulvodinia

Messaggioda Laulaura » lun mag 07, 2018 9:58 am

Sì, Isa ha uno studio privato a Carpi. Io sono stata trattata da lei solo a Bologna, ho fatto otto sedute e devo dire che è molto brava nelle manipolazioni difatti la contrattura si era per lo più sciolta però all'epoca io avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse ad imparare per bene a fare i kegel reverse e che mi guidasse anche nel rilassamento in autonomia perché, soprattutto all'inizio, avevo grandi problemi nel capire come rilassare a dovere ed Isa in questo non mi è stata di grande aiuto, per questo poi mi sono rivolta alla Pellizzone che mi ha seguita come volevo io, insegnandomi quello che sapevo già nella teoria, perché appreso qui, ma per cui avevo bisogno di una guida nella pratica.

Re: La mia storia di vulvodinia

Messaggioda Albarossa » lun mag 07, 2018 11:29 am

Grazie mille!

Re: La mia storia di vulvodinia

Messaggioda zuzu » lun mag 07, 2018 2:50 pm

Alla fine di questa pagina, mi fa comunque piacere per te, che un po' di luce ci sia, rispetto ai farmaci che non puoi usare. Già il fatto di avere delle valide fisioterapiste tra cui scegliere, e il fatto che un po' la fisioterapia ti aiuti, lo vedo come il lato pieno del bicchiere, da guardare. :):

Re: La mia storia di vulvodinia

Messaggioda Albarossa » sab mag 12, 2018 5:10 pm

Grazie cara Zuzu.
In realtà un farmaco che tollero l'ho trovato: con 25 gocce al giorno di rivotril dopo 4 giorni i miei muscoli pelvici si sono "allentati", è passata la clitoridodinia e ogni dolore spontaneo.
Sto assumendo anche due bustine al giorno di normast, che mi pare funzioni meglio del pelvilen forte.
Farò 3 manipolazioni con la Pellizzone a Bologna, che mi ha visitata e ha trovato il mio pavimento pelvico (dopo due manipolazioni della fantastica Roberta Filippi) non proprio ipertonico, ma con dei trigger points.
Lei ritiene che per scioglierlo basteranno 2-3 manipolazioni, perché alle due fatte da Roberta ho risposto benissimo.
Mi ha detto che ho una buona consapevolezza del pavimento pelvico e riesco a "muoverlo" (rilassarlo o contrarlo lentamente) bene.
Poi mi insegnerà l'automassaggio e degli esercizi da fare a casa.
Sia la Pellizzone che la Filippi mi hanno detto che in realtà i farmaci non fanno più di tanto, perché i trattamenti fisici sono più efficaci e risolutivi: l'ho sperimentato sulla mia pelle e l'ho scritto tante volte che SE GUARIRO', NON SARA' PER I FARMACI.
La Pellizzone ha una mano molto più leggera della Filippi (mi sembra vada meno in profondità), dalla quale cmq tornerò per controllo.
La Pellizzone mi ha fatto lo swab test e la neuropatia ancora c'è, anche se non fortissima: lei ha osservato che se ci fosse una neuropatia importante, i dolori non sarebbero passati del tutto con la pratica dello yoga in due mesi e mezzo e per tre anni, per cui è più probabile che la sofferenza del pulendo sia secondaria alla contrattura, per cui, sciolta questa, pian piano la neuropatia dovrebbe passare.
Le ho chiesto di indicarmi una ginecologa e, dopo aver commentato che l'argomento è un pianto amaro, mi ha indicato la dr.ssa Taraborelli del GynePro di Bologna, che lavora nell'ambulatorio della vulvodinia e spero possa risolvere i miei problemi di ph vaginale, vaginiti, ecc, oltre a sentire cosa mi dice sulla SVV.
La ginecologa taanto gentile e disponibile che avevo trovato, dopo che le ho scritto che non tollero il Gelistrol, si è data alla macchia!
Cmq a luglio ho appuntamento con Porru.
Non più tempo, soldi ed energie da sprecare con Pesce, che riteneva il mio pav. pelvico perfettamente a posto e che almeno il rivotril me lo poteva prescrivere (ma se il mio pavimento pelvico era "morbidissimo"...................!).
All'ultima visita ho capito chiaramente che mi stava scaricando.
No comment.
Vado avanti per la mia strada.

Re: La mia storia di vulvodinia

Messaggioda Albarossa » sab mag 12, 2018 5:33 pm

Dimenticavo: la Pellizzone ha trovato tutta la mia muscolatura contratta, dal collo, ai trapezi, alla schiena chiaramente da stress cronico, per cui ha detto che, in pratica, rispetto al resto della muscolatura, il mio pav pelvico si può dire che è quello che sta meglio!!!
Povera me....

Re: La mia storia di vulvodinia

Messaggioda Stefania 69 » sab mag 12, 2018 9:16 pm

Mi sembra comunque che tu sia sulla buona strada.
Per quello che riguarda l'estriolo credo che ci siano in commercio anche prodotti transdermici sotto forma di creme o gel, prova a fera una ricerca; ci sono di quasi tutti i preparati ormonali.
Se il problema è di tipo locale potresti risolvere cosi.

Re: La mia storia di vulvodinia

Messaggioda zuzu » lun mag 14, 2018 9:29 am

Io anche questa volta leggo un buon resoconto, e mi aspetto che a breve ci scriverai di altri miglioramenti, visto che ti hanno prospettato poche manipolazioni.
Io ho l' appuntamento con la Filippi la prossima settimana, sono proprio curiosa di sentire cosa mi dirà.

Re: La mia storia di vulvodinia

Messaggioda Albarossa » mer mag 16, 2018 8:22 pm

Zuzu, sono sicura che ti troverai benissimo con Roberta Filippi. È una persona estremamente schietta, empatica, generosa.
Io sicuramente ci tornerò dopo che mi avrà trattata la Pellizzone: siamo d'accordo per manipolazioni mensili.
Ho fatto due manipolazioni settimanali di seguito con lala Filippi e per la fatica del viaggio andata e ritorno ho rischiato di rimanetci secca, purtroppo.
Un piccolo aggiornamento personale, che ho aspettato a fare per prudenza: è circa un mese e mezzo-quasi due che la frequenza media delle minzioni è scesa da 13 al giorno (con punte anche di 14-15) a 8, alcuni giorni anche 7.
Se proprio sono stata stressata dalla punta dei capelli alla punta dei piedi sono arrivata a 10-11, ma è capitato raramente.
In parte credo che dipenda dalla migliore gestione dell'ansia, che mi sta aiutando a realizzare la psicologa che mi accompagna in questo cammino (un angelo).
Ciao

Re: La mia storia di vulvodinia

Messaggioda signo » mer mag 16, 2018 11:05 pm

Questa si che è una notizia fantastica :yahoo: Continua così Alba, segui il tuo istinto perché stai andando benone!

Re: La mia storia di vulvodinia

Messaggioda Albarossa » lun mag 21, 2018 9:58 pm

Salve, faccio un aggiornamento e vi chiedo scusa in anticipo, perché sarà lungo.
Sono stata nel pomeriggio dalla Dr.ssa Taraborelli, ginecologa che opera nell’Ambulatorio Vulvodinia del GynePro di Bologna (dove visita anche Pesce). Me l'ha consigliata la Pellizzone, perché sono senza ginecologa.
In pratica al GynePro c’ è un Centro per la cura della vulvodinia, ma opera in modo indipendente da Pesce.
Questo ambulatorio segue l’orientamento di Murina (ho precisato alla dr.ssa che mi risulta che diverse donne siano state male con i trattamenti di Murina: meglio mettere le cose in chiaro… fiducia sì, ma con riserva).
Cmq la Dr.ssa mi è sembrata competente, soprattutto consapevole del “vissuto difficile” a livello di traumi familiari nell’infanzia e nell’adolescenza che spesso fa parte del bagaglio di molte donne affette da vulvodinia.
La dr.ssa è anche consapevole del bisogno di ipercontrollo spesso presente già prima della malattia e durante questa per i citati difficili trascorsi…
Mi ha detto che anch’io ho questo atteggiamento di ipercontrollo e diffidenza e le ho dato assolutamente ragione, ma ho anche chiarito che (a parte che l’atteggiamento è più che giustificato) la fiducia con me si conquista sul campo, ma se mi fido, mi fido davvero.
Mi ha fatto lo swab test, che ha ritenuto modestamente positivo a livello solo della forchetta.
In effetti, in zona clitoridea non avevo fastidio.
Ha trovato il mio introito vaginale ampio ed elastico.
Ha convenuto che, se non sopporto i farmaci, non saranno quelli a farmi guarire, ma le terapie fisiche, oltre al percorso psicoterapico intrapreso: di entrambi ha ritenuto che siano ben visibili i risultati.
Grazie alla mia insegnante di ayurveda, con la quale ho fatto un trattamento individuale alla settimana per sei mesi, ho imparato a gestire il pav. pelvico in modo indipendente dalla respirazione (durante la visita ginecologica sono stata tutto il tempo in modalità “rilascia”) e ho imparato davvero cos’è la respirazione diaframmatica, anche se devo ancora lavorarci su, perché il mio diaframma è ancora rigido.
La Dr.sa Taraborelli mi ha confermato la terapia che sto seguendo: 5+5+20 gocce di Rivotril, che sto assumendo da due settimane (ho sentito il beneficio il quarto giorno), ¼ di cp di Zoloft da 0,50 mg e due bustine di Normast al giorno.
Per la menopausa mi ha proposto prima il laser, che ho rifiutato.
Poi una TOS, che ho rifiutato.
Allora mi ha detto che in questo momento è meglio non stressarmi con terapie sostitutive, vista anche l’intolleranza ai farmaci e la mia indisponibilità a fare ulteriormente da cavia (dopo il tibolone, Gelistrol, Colpogyn ovuli e compagnia bella).
Lei prescrive anche pomate a base di Dhea, da quello che ho capito.
Ne riparleremo tra sei mesi.
Continuo con due fialette di Di Base da 25.000 unità al mese (vit. D).
Mi ha detto di non accanirmi su escherichia coli e gardnerella, perché ci sono più batteri in bocca che in vagina.
Ho fatto un tampone (che la dr.ssa non ha voluto neanche vedere): ph 5, rari leucociti, flora lactobacillare scarsamente rappresentata, escherichia coli positivo, gardnerella negativo.
La dr.ssa mi ha consigliato di utilizzare una-due volte alla settimana, alternandoli, Pegaso Candinorm Lavanda, contenente in forma di gel L. acidophilus (è delicatissima e la sto già usando con questa frequenza da circa due mesi), alternandola con Ausilium Lavanda ginecologica della Deakos, contenente, sempre in forma gelificata, L. ramnosus. (leggerò l’inci).
Due volte a settimana sto usando gli ovuli Flogi Med, per mantenere il trofismo delle mucose: per me un vero toccasana sia per le mucose interne che per quelle esterne (lo so che contiene un minimo di TTO, ma sarà talmente poco che se non dà fastidio a me….e poi Pesce mi ha detto che cmq il TTO non uccide la flora buona, perchè altrimenti riuscirebbe ad uccidere anche il mio escherichia coli)
Come fermenti lattici per bocca ha approvato quelli che sto alternando: ultimamente Ergyphilus Protect della Nutergia (due capsule a digiuno al mattino: li ho conosciuti da poco e li trovo molto buoni), XFlor e LD Proactiv 50, facendo ogni tanto delle pause di 10-15 giorni.
Mi ha consigliato i fermenti Kaleidon Vitae bustine (una bustina al giorno), ricchi, pare, di L. ramnosus (verificherò gli ingredienti).
Mi ha detto che non c’è alcun motivo, a parte il blocco psicologico e la paura, per non avere rapporti, perché fisicamente non avrei problemi.
Ha invitato me e mio marito a riprendere dalle coccole per arrivare pian piano, quando l’ansia sarà scemata da parte mia, ad avere rapporti completi (gulp!!!).
Mi ha consigliato Vidermina Mucus gel lubrificante: le ho detto che Vidermina gel mi brucia e ha risposto che questo è nuovo e molto delicato (verificherò l’inci).
Intanto ho trovato su internet e non ho ancora acquistato Propausa gel intimo della Fitobios, che ho letto nel post di qualche amica di forum, dall’inci molto buono.
In farmacia non l’ho trovato, ma tanto ancora ho l’ansia…!!
Costo della visita+ ecografia+ pap test+ test hpv (ho chiesto entrambi): 272 euro.
La visita è durata circa un’ora. La dr.ssa mi ha detto che vuole rivedermi tra sei mesi e che riparleremo di terapia sostitutiva.

Intanto informo che purtroppo Valentina Pellizzone, per problemi familiari, ha sospeso l’attività almeno fino a dopo la metà di giugno.

Perciò ho subito ripreso appuntamento a Roma con Roberta Filippi per il 4 giugno per fare una terza manipolazione.
La Dr.ssa Taraborelli ha (come Pesce) trovato il mio pav pelvico morbidissimo, ma ho capito che le fisioterapiste (com’è giusto) riescono a sentire più in profondità: la Filippi mi ha trovata contrattissima, ma già alla seconda manipolazione mi ha detto che i miei muscoli profondi stavano mollando e la Pellizzone mi ha trovato dei trigger points a livello degli otturatori e dell’elevatore dell’ano, per cui è chiaro che devo continuare a lavorarci.
Ho capito una cosa, che vale per la vulvodinia, ma anche per qualsiasi altra patologia: il medico fa il 50%, ma per l’altro 50% bisogna essere medici di sé stessi e ascoltare il proprio corpo e le proprie emozioni (e intuizioni).
Alla fine le ho chiesto diretta: ”Ma sto guarendo?”. Mi ha risposto: “Si, sta guarendo: per questo soprassediamo dalla terapia sostitutiva per la meonopausa, perché non è il caso di fare neanche un passo indietro”.
Ha confermato che DALLA VULVODINIA SI GUARISCE.
Ragazze, leggere sul referto: “diuresi regolari” e “normale coordinazione pelviperineale” per me è pazzesco!!
Mi sono resa conto che per urinare non uso più per niente il torchio addominale e, anzi, se per vecchia abitudine spingo, si blocca tutto, perché l’uretra vuole stare rilassata per funzionare.
Sono riuscita ad invertire il comando da “spingi” a “rilassa” e il mio corpo non torma indietro, neanche se io con la testa sbaglio!!
Tanto per non farmi mancare niente da tre mesi sto combattendo con una dolorosissima fascite plantare, venuta fuori dopo aver tenuto ai piedi tutto il giorno un paio di (pure molto costosi) scarponcini nuovi (me li sarei strappati dai piedi e avrei camminato scalza, se avessi potuto!), pare dovuta, però, a cause posturali inveterate, per cui sto girando anche tra ortopedico, fisiatra e fisioterapista generale!
Sono stata lunghissima, scusate.
Buona serata!

Re: La mia storia di vulvodinia

Messaggioda LisaBetta » mar mag 22, 2018 12:51 pm

Alba, buongiorno!
Trovo interessantissimo TUTTO il tuo aggiornamento. Per la prima volta ti ho percepita rilassata e serena.
Spero proprio che questa sia, per te, finalmente la giusta via per guarire… intanto il dato di fatto, indiscutibile, è che stai meglio!!!
Albarossa ha scritto:Mi ha detto che non c’è alcun motivo, a parte il blocco psicologico e la paura, per non avere rapporti, perché fisicamente non avrei problemi.

Quello che mi sento sempre dire io… ma non è così facile, capisco benissimo!

Albarossa ha scritto:Ragazze, leggere sul referto: “diuresi regolari” e “normale coordinazione pelviperineale” per me è pazzesco!!

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Re: La mia storia di vulvodinia

Messaggioda signo » gio mag 24, 2018 8:07 pm

Alba gran bel post il tuo! :coool:
Albarossa ha scritto:Mi ha fatto lo swab test, che ha ritenuto modestamente positivo a livello solo della forchetta.
In effetti, in zona clitoridea non avevo fastidio.
Ottima notizia davvero!
Albarossa ha scritto:Mi ha detto di non accanirmi su escherichia coli e gardnerella, perché ci sono più batteri in bocca che in vagina.
Concordo!
Albarossa ha scritto:il medico fa il 50%, ma per l’altro 50% bisogna essere medici di sé stessi e ascoltare il proprio corpo e le proprie emozioni (e intuizioni).
Se non avessi fatto così non sarei mai guarita.
E per concludere:certo che ce la farai :pugile:

Re: La mia storia di vulvodinia

Messaggioda sissa » sab mag 26, 2018 8:37 am

ciao Albarossa,


....ho letto la tua storia e mi piace il tuo approccio tonico e battagliero. :clap:
Fai le tue scelte... ragionate, pensate e pesate.... senza accettare passivamente ciò che ti viene imposto.
Io in questa fase mi sento, invece, un po' passiva ...e leggerti mi ha dato conforto.
Ti seguirò!
(PS: Facci sapere se hai novità sulla Pellizzone...ci sto ragionando su per un consulto..grazie!!!)
:ciao:

Re: La mia storia di vulvodinia

Messaggioda Albarossa » sab giu 23, 2018 2:42 pm

Ciao a tutte!
E’ passato circa un mese dal mio ultimo aggiornamento ed è stato un mese pesante.
Vi seguo ogni tanto, ma cerco di pensare ad altro, per cui vi chiedo scusa se i miei aggiornamenti saranno poco frequenti e, di conseguenza, molto lunghi.
Sto cercando di liberarmi dell’etichetta mentale di “malata di vulvodinia” e considero ciò parte del percorso teso alla guarigione del corpo e della mente.
Dunque, il Rivotril, che mi era stato prescritto in un dosaggio altissimo (25 gocce al giorno) da una specialista psichiatra, che non sapeva evidentemente neanche che farmaco fosse, mi ha mandata direttamente al Pronto Soccorso con gravi sintomi da sovradosaggio, tra i quali una forte gastrite con reflusso, che sto ancora curando.
La stessa dr.ssa che me lo aveva prescritto, me lo ha fatto poi scalare alla velocità della luce: crisi pazzesca da sospensione rapida, con improvvisi attacchi di panico, insonnia, vertigini, spasmi pelvici, crampi al colon, dissenteria e chi più ne ha, più ne metta.
Ho, ovviamente, cambiato professionista e ora, col nuovo psichiatra (mi serviva una persona con comprovata esperienza nella gestione delle benzodiazepine), stiamo seguendo un piano terapeutico per la totale eliminazione del Rivotril: sto assumendo, per compensare la rapida riduzione del Rivotril e i conseguenti sintomi, 10 gocce di En al mattino, 10 a pranzo e 10 la sera, oltre a 2 gocce di Rivotril sempre la sera (ora lo sto scalando di una goccia a settimana) e va decisamente meglio.
L’esperienza nel suo complesso è stata a dir poco traumatica e ho ancora uno strascico notevole di ansia da stress.
Il mio medico di famiglia è stato proprio bravo, perché ha gestito lui la “tremenda” situazione di passaggio dalla precedente “specialista”, che è stata palesemente contenta di essere mollata (no comment!) al nuovo specialista.
Il mio medico è stato con me nel suo studio tutto il tempo necessario durante un attacco di panico orribile, cercando di rassicurarmi, in attesa che arrivasse mio marito con l’En, mentre io piangevo disperatamente.
Poi ci siamo sentiti ogni giorno per monitorare come stavo e gestire passo passo l’emergenza.
Gli sono davvero grata.
Tra l’altro, come dicevo, la rapida sospensione del Rivotril ha sconvolto anche il mio colon, provocandomi una settimana di dissenteria, con conseguente tampone vaginale positivo all’escherichia coli (da due anni) e all’enterobacter spp, con flora lactobacillare scarsamente rappresentata e rari leucociti (il che significa, da quel che capisco, che non c’è un’infiammazione rilevante) e ph 5.2.
Comunque, dopo la settimana di dissenteria, avevo un po’ di leucorrea e forte prurito: sto gestendo con il Rephresh gel e Pegaso Candinorm Lavanda: le uniche due cose che non mi danno fastidio. Proverò ad usare Candida crema intima, ma ho verificato che, se la uso per due giorni, comincia ad irritarmi. Vedrò…
Ho scritto alla Dr.ssa Taraborrelli del GynePro di Bologna, ginecologa da cui ormai mi sto facendo seguire e il giorno dopo lei mi ha richiamata!!
Un’altra volta le avevo scritto di sera, per un altro motivo e ho trovato la sua mail di risposta la mattina dopo con indicato l’orario delle 6,23!
Lei mi ha consigliato subito di effettuare il tampone vaginale, di cui le ho inviato il referto via mail e poi mi ha direttamente telefonato: mi ha prescritto di utilizzare Pegaso Candinorm lavanda per 10 gg a giorni alterni e poi una volta a settimana fino a fine settembre.
Mi ha prescritto una compressa al giorno di fermenti lattici Dicoflor Elle per sei mesi, ma io, dopo aver provato, sono tornata alle due capsule al giorno di Ergyphilus Intima della Nutergia (nel post precedente ho scritto per errore il nome di un altro prodotto della Nutergia, scusate), che trovo ottimi e sono specifici, come dice il nome, per mettere a posto il colon in presenza di disturbi genito-urinari.
La Dr.ssa Taraborrelli, alla quale ho detto che prendevo due bustine di Normast, su prescrizione di Roberta Filippi, mi detto di scendere, dopo due mesi di assunzione, a una bustina al giorno fino al controllo a novembre: a me sembra che il Normast mi giovi.
Nonostante il tampone positivo all’escherichia coli e a parte tutti gli accidenti di questo mese, non ho avuto più bruciori o fastidi spontanei.
Ho provato anche il Vidermina Mucus gel, che la Dr.ssa mi ha consigliato per i rapporti e ho appurato che non ho alcun fastidio al rapporto, peraltro molto piacevole, anche se ancora faccio fatica a lasciarmi andare del tutto: ma qui entrano in gioco fattori emotivi e confido che pian piano riacquisterò sicurezza…
Comunque la dr.ssa aveva ragione, quando mi ha detto che la mia era solo paura, perché fisicamente potevo assolutamente riprendere ad avere una vita di coppia!
Passo al capitolo fascite plantare, perché sembra assurdo, ma questo si incrocia con il capitolo vulvodinia!
Dopo la visita dal fisiatra, ho fatto 5 sedute di onde d’urto (fanno un male cane!) per la fascite al piede sinistro e il fisiatra Dr. Silverio Bernini mi ha fatto un programma completo, che include un percorso di Rieducazione Posturale Globale, perché si è accorto che poggio male i piedi, che pure in sé sono normali (ho fatto radiografia sotto carico e risonanza magnetica), ma io li poggio come se fossero cavi, perché ho entrambe le fasce plantari molto tirate.
In più, dopo un vecchio infortunio in palestra (14 anni fa) al ginocchio destro, tendo a spostare il peso più a sinistra.
Ho fatto molto sport e ho avuto diversi infortuni.
Mi è stato spiegato che tutto ciò ha provocato un vizio posturale generale come conseguenza delle varie compensazioni che il mio corpo ha fatto, per cui, tra l’altro, tutta la catena muscolare posteriore (compresi i piriformi!!) è accorciata e, dunque, sto facendo una seduta alla settimana di RPG con la fisioterapista DORIANA WANDERLEY MARCIEL a Modena, indicatami dal fisiatra.
Ho già fatto due sedute e lei mi sembra molto in gamba: abbiamo parlato anche di vulvodinia, che questa fisioterapista conosce, ma non tratta.
Lei mi ha detto che questa rieducazione posturale globale mira ad allungare ed elasticizzare tutta la catena muscolare posteriore, a stabilizzare il bacino, ad ammorbidire i miei granitici muscoli lombari e i piriformi, ad allentare la tensione sulla zona cervicale: insomma mira a rimettere in equilibrio tutto il corpo e che il riequilibrio posturale mi gioverà sicuramente anche a livello di elasticità e rilassamento del pavimento pelvico.
Infatti, le contratture muscolari, a partire dai piriformi, come ormai sapete tutte meglio di me, incidono direttamente anche sul tono del perineo, soprattutto quando si parla di muscoli paravertebrali bassi e di piriformi.
Ho ripreso a fare anche un massaggio ayurvedico a settimana con l’insegnante di ayurveda MARIAGRAZIA GAMBUZZI, che ancora mi corregge in alcuni dettagli della respirazione diaframmatica profonda: la scorsa settimana le ho chiesto un appuntamento d’urgenza perché, tra le tante conseguenze della rapida riduzione del Rivotril, ho avuto spasmi al pavimento pelvico e dico solo questo: sono andata da lei contratta e dolorante e sono tornata a casa che stavo quasi bene. Il giorno dopo stavo decisamente bene!
Mariagrazia, se guarirò, avrà avuto un ruolo fondamentale nel mio percorso e le sarò sempre grata per la competenza, la sensibilità e la dedizione con cui mi ha seguita dall’inizio e continua a farlo da circa 8 mesi.
E’ una persona speciale che ho incontrato grazie/a causa di questa malattia e che porterò sempre nel mio cuore e con cui intendo mantenere assolutamente i rapporti.
Lei insegna anche nella scuola per insegnati di yoga Accademia del Loto a Modena e spero che da settembre riprenda anche l’attività di insegnante per praticanti di yoga, da lei sospesa per motivi familiari.
Il 2 e il 9 luglio ho appuntamento a Roma al PNEI con ROBERTA FILIPPI per fare due manipolazioni.
Preferisco non raccontare l’ostruzionismo che dal GynePro di Bologna mi hanno fatto, dietro input del Prof. Pesce, per non darmi i riferimenti della sua fisioterapista.
Volevano costringermi a fissare una visita di controllo col Prof…
Mi sono inc…..ta al telefono, minacciando denunce, non ho fissato alcuna visita di controllo, ho trovato comunque i riferimenti della fisioterapista e ho valutato che non valeva neanche la pena…comunque tutto davvero molto squallido.
Valentina Pellizzone di Bologna, che ho contattato, mi ha detto che non sa se riuscirà a tornare a lavoro neanche per luglio: credo abbia un problema serio e spero prima di tutto per lei che lo risolva al più presto!
Roberta Filippi è stata così carina, l’ultima volta che ci sono andata un mese e mezzo fa, da lanciare una richiesta nella chat delle fisioterapiste, che sono tra loro in contatto a livello nazionale e mi ha trovato una brava fisioterapista specializzata in massaggio linfodrenante secondo il metodo Vodder (dal nome del medico austriaco che lo ha inventato) a Modena: PATRIZIA CAVANI.
Patrizia mi ha già fatto un massaggio integrale a domicilio e ne ho prenotati altri due: sto cercando di farne uno a settimana oppure ogni 15 giorni: oltre a sgonfiarmi, il massaggio linfodrenante (che va fatto sempre integrale, non solo agli arti inferiori, per essere veramente efficace), ha anche un effetto detossinante e spero mi aiuti ad eliminare le sostanze infiammatorie che sicuramente mi si accumulano a livello pelvico.
Comunque, tanto per dire, il giorno dopo il primo massaggio pesavo 8oo grammi in meno (di pura ritenzione idrica!).
Dopo la ritenzione provocatami dai vari farmaci e dalle varie reazioni avverse, sono per fortuna rientrata nel mio peso forma: oggi peso 53,5 Kg e direi che è un buon risultato, considerando che per via della fascite plantare non posso neanche fare lunghe camminate.
Ovviamente continuo a praticare yoga (almeno 3-4 volte a settimana, di cui due con gli insegnanti e le altre a casa) e a fare kegel reverse e gli esercizi di Frizzina almeno una volta al giorno, attaccati spesso alla pratica dello yoga.
In sostanza mi rendo conto di essermi ritagliata un protocollo su misura, apprezzato, per quello che le ho potuto spiegare, dalla Dr.ssa Taraborrelli: yoga e meditazione, psicoterapia cognitivo-comportamentale, manipolazioni con Roberta Filippi, trattamenti ayurvedici, rieducazione posturale globale, massaggi linfodrenanti, esercizi di repirazione, stretching e kegel reverese a casa e, infine, incontri di coppia con una psicoterapeuta specializzata in questi, sempre a orientamento cognitivo-comportamentale.
Il 2 e il 9 luglio mio marito viene a Roma con me: qui si lavora in squadra!
Penso di aver scritto tutto…scusate se è tanto, ma è stato un mese pazzesco.
Non vedo l’ora di andare in ferie un po’ a luglio in Puglia e un po’ ad agosto tra mie adorate Dolomiti.
La montagna mi fa rinascere fisicamente e mentalmente: ho pensato anche di trasferirmici…ma queste sono scelte importanti…si vedrà!
Ciao a tutte e non mollate manco per niente!

P.S.: siamo tutte diverse e ogni patologia ha una sua storia, ma io sempre più mi convinco che vadano cercate le cause della "propria" vulvodinia e trattate quelle, perché il Lyrica, il Laroxil, il Cymbalta ecc. non curano i nervi, ma inibiscono in parte l'attività dei recettori del dolore, senza risolverne le cause a monte e con pesanti effetti collaterali...io ho capito che su di me quello che funziona è l'approccio terapeutico fisico e psicologico, mentre i farmaci mi fanno solo male.


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