Stefania 69, storia (quasi) a buon fine
Inviato: mar nov 24, 2009 12:53 am
Ciao a tutte e a tutti, sono Stefania.
Sono iscritta da molto e solo oggi riesco a raccogliere le idee e a raccontare.
Scrivo in controtendenza perche' arrivo qui ai presentarmi in un momento in cui sto bene e penso di avere imboccato la via giusta per la guarigione anche se ancora non e' finita, so di avere ancora bisogno di consigli e confronto.
Devo tantissimo a Rosanna e alla mole enorme di informazioni e di entusiasmo che ha lasciato sul web prima ancora che qui. Devo molto anche a tutte voi e oggi nel raccontare la mia storia spero soprattutto di dare spunti di confronto per qualcuna che magari ha sintomi simili ai miei ed ancora sta sbattendo la testa contro il muro.
Scusatemi ma e' venuta fuori una cosa lunghissima; ho cercato di sintetizzare ma non vorrei neanche tralasciare qualcosa che potrebbe essere d'aiuto ad altre; per non uccidervi ho diviso lo sbrodolone in piu' post.
La storia della mia cistite parte da lontano ed e' divisa in due fasi che non ho mai capito benissimo in che momento separare, forse perche' un momento preciso non c'e'.
Dai primi anni 90 fino al 2002-2003, ho avuto vari episodi sporadici molto lontani tra loro.
Sono cistiti batteriche cosiddette 'semplici' provocate da escherichia coli, dovute fondamentalmente a rapporti sessuali un po' troppo giocherelloni (beata gioventu' ) oppure a episodi accidentali di igiene errata.
Non sono mai episodi molto acuti, piu' che altro fastidio nel momento di far pipi'; uno solo emorragico, il primissimo.
La curavo sempre con Urotractin, consigliato dall'urologo dopo la prima cistite e poi comprato anche di mia iniziativa (OK,accetto le bacchettate); tutto tornava a posto in poche ore (la cura pero' l'ho sempre protratta per tutto il periodo richiesto) e per mesi e mesi se non per anni me ne dimenticavo.
Ad un certo punto le cose sono cambiate, quando e come di preciso non lo so, direi tra il 2002 e in 2003, quando gli episodi hanno cominciato a farsi piu' ravvicinati e anche piu' acuti.
Io pero', gia' abituata ad avere ogni tanto qualche cistite, non mi sono allarmata subito e solo dopo un po' ho focalizzato due differenze fondamentali rispetto al passato: le cause di questi nuovi episodi non erano piu' cosi' facilmente identificabili e il periodo tra un episodio e il successivo si era decisamente ridotto. Nel frattempo la situazione peggiorava di volta in volta.
Forse anche perche' abituata alle cistiti semplici, ho commesso a lungo un errore credo relativamente comune: cercare di curare la cistite di per se' stessa, senza rendermi conto che doveva per forza essere l'effetto di una causa a monte
Convinta di non poter continuare ad impasticcarmi di antibiotici visto che la frequenza aumentava, ho cominciato forse un po' anche a pasticciare: ho preso ad informarmi con tutti i mezzi e da tutte le fonti non convenzionali su quali potessero essere i metodi alternativi per combattere questa sempre piu’ frequente quanto indesiderata compagna di viaggio
Cosi’, come molte qui dentro, ho imparato a conoscere un bel po’ di rimedi tra la caterva di quelli che circolano in giro:
cantharis, semi di pompelmo, semi di zucca (buffa, questa:a qualcun’ altra li hanno mai proposti?), uva ursina in tutte le salse, compresa la combinazione della tintura madre con quella di equiseto, succo di mirtillo, gramigna, acqua d’orzo, bicarbonato, poi Uticran, R18 e sicuramente qualcosa d’altro. Ah si, ho anche provato la colifagina.
Le esperienze dettagliate con questi rimedi le postero’ magari nello spazio apposito , alcuni hanno funzionato meglio, alcuni peggio, alcuni per nulla, ma la cistite era sempre li’, sempre piu’ frequente, sempre piu’ aggressiva, sempre piu’ dolorosa. Alla fine finivo quasi sempre col cedere all’antibiotico, perche’ gli altri rimedi magari funzionicchiavano, ma quasi mai fino a raggiungere la remissione, salvo in uno o due casi sporadici.
Nel frattempo un farmacista dal quale cercavo gramigna mi consiglia invece il Monuril e comincio a usare quello. Continuo disperatamente a cercare “IL” rimedio ma intanto la famigerata scatoletta azzurra diventa una compagna inseparabile
Resistenze, stranamente, nisba.
Candida fortunatamente mai.
Sono iscritta da molto e solo oggi riesco a raccogliere le idee e a raccontare.
Scrivo in controtendenza perche' arrivo qui ai presentarmi in un momento in cui sto bene e penso di avere imboccato la via giusta per la guarigione anche se ancora non e' finita, so di avere ancora bisogno di consigli e confronto.
Devo tantissimo a Rosanna e alla mole enorme di informazioni e di entusiasmo che ha lasciato sul web prima ancora che qui. Devo molto anche a tutte voi e oggi nel raccontare la mia storia spero soprattutto di dare spunti di confronto per qualcuna che magari ha sintomi simili ai miei ed ancora sta sbattendo la testa contro il muro.
Scusatemi ma e' venuta fuori una cosa lunghissima; ho cercato di sintetizzare ma non vorrei neanche tralasciare qualcosa che potrebbe essere d'aiuto ad altre; per non uccidervi ho diviso lo sbrodolone in piu' post.
La storia della mia cistite parte da lontano ed e' divisa in due fasi che non ho mai capito benissimo in che momento separare, forse perche' un momento preciso non c'e'.
Dai primi anni 90 fino al 2002-2003, ho avuto vari episodi sporadici molto lontani tra loro.
Sono cistiti batteriche cosiddette 'semplici' provocate da escherichia coli, dovute fondamentalmente a rapporti sessuali un po' troppo giocherelloni (beata gioventu' ) oppure a episodi accidentali di igiene errata.
Non sono mai episodi molto acuti, piu' che altro fastidio nel momento di far pipi'; uno solo emorragico, il primissimo.
La curavo sempre con Urotractin, consigliato dall'urologo dopo la prima cistite e poi comprato anche di mia iniziativa (OK,accetto le bacchettate); tutto tornava a posto in poche ore (la cura pero' l'ho sempre protratta per tutto il periodo richiesto) e per mesi e mesi se non per anni me ne dimenticavo.
Ad un certo punto le cose sono cambiate, quando e come di preciso non lo so, direi tra il 2002 e in 2003, quando gli episodi hanno cominciato a farsi piu' ravvicinati e anche piu' acuti.
Io pero', gia' abituata ad avere ogni tanto qualche cistite, non mi sono allarmata subito e solo dopo un po' ho focalizzato due differenze fondamentali rispetto al passato: le cause di questi nuovi episodi non erano piu' cosi' facilmente identificabili e il periodo tra un episodio e il successivo si era decisamente ridotto. Nel frattempo la situazione peggiorava di volta in volta.
Forse anche perche' abituata alle cistiti semplici, ho commesso a lungo un errore credo relativamente comune: cercare di curare la cistite di per se' stessa, senza rendermi conto che doveva per forza essere l'effetto di una causa a monte
Convinta di non poter continuare ad impasticcarmi di antibiotici visto che la frequenza aumentava, ho cominciato forse un po' anche a pasticciare: ho preso ad informarmi con tutti i mezzi e da tutte le fonti non convenzionali su quali potessero essere i metodi alternativi per combattere questa sempre piu’ frequente quanto indesiderata compagna di viaggio
Cosi’, come molte qui dentro, ho imparato a conoscere un bel po’ di rimedi tra la caterva di quelli che circolano in giro:
cantharis, semi di pompelmo, semi di zucca (buffa, questa:a qualcun’ altra li hanno mai proposti?), uva ursina in tutte le salse, compresa la combinazione della tintura madre con quella di equiseto, succo di mirtillo, gramigna, acqua d’orzo, bicarbonato, poi Uticran, R18 e sicuramente qualcosa d’altro. Ah si, ho anche provato la colifagina.
Le esperienze dettagliate con questi rimedi le postero’ magari nello spazio apposito , alcuni hanno funzionato meglio, alcuni peggio, alcuni per nulla, ma la cistite era sempre li’, sempre piu’ frequente, sempre piu’ aggressiva, sempre piu’ dolorosa. Alla fine finivo quasi sempre col cedere all’antibiotico, perche’ gli altri rimedi magari funzionicchiavano, ma quasi mai fino a raggiungere la remissione, salvo in uno o due casi sporadici.
Nel frattempo un farmacista dal quale cercavo gramigna mi consiglia invece il Monuril e comincio a usare quello. Continuo disperatamente a cercare “IL” rimedio ma intanto la famigerata scatoletta azzurra diventa una compagna inseparabile
Resistenze, stranamente, nisba.
Candida fortunatamente mai.