Una, nessuna, centomila cistiti

Carissime,
finalmente vi racconto la mia storia dopo aver letto moltissime delle vostre.
Entro in punta di piedi in questa sezione per paura di scrivere in Guarigioni.
Chi meglio di voi può capire che pur di non vederla ricomparire ci si appiglia anche alla scaramanzia.
Sono Maria Grazia, sono di Bologna, ho 33 anni e soffro di cistite da più di 3 anni.
La mia primissima cistite risale al 2006: conosco quello che poi è diventato mio marito, dimentico ogni tipo di raccomandazione imparata anche al catechismo e per la prima volta smetto di usare il preservativo. Una cistite, Monuril e ciao.
Con la cistite ci rivediamo nel 2012 quando a causa di un trasloco e l'organizzazione del matrimonio, inizio a soffrire di colon irritabile.
Settimanalmente avevo l'intestino in subbuglio ma le scariche che comparivano ad una settimana/dieci giorni dal ciclo portavano inevitabilmente ad una cistite, più o meno acuta, tutti i mesi, a volte anche ogni 20 giorni.
Stesso iter che leggo spesso: medico di base, antibiotico qualunque. Ginecologo, urinocoltura, antibiotico qualunque più "proviamoli tutti".
Il mio batterio, manco a dirsi, è l'Eschirichia Coli ma nessuno si è preso la briga di andare oltre.
Inutile dirvi: sempre peggio ad ogni episodio con perdite ematiche e febbre.
Da maggio 2012 a marzo 2013 mi lascio curare da camici superficiali, poco attenti alla mia storia personale e per i quali la cistite è "fastidiosa, signora, ma non la uccide mica". Questa la risposta quando crollo in lacrime davanti al ginecologo.
Arriva la candidosi che ogni mese preannuncia un'episodio di dolore fisico e psicologico.
Ad ogni episodio, antibiotico (Ciproxin, Amoxicillina, Neofuradantin e poi Florberry ecc ecc) e la speranza: "Questa volta è l'ultima, dai".
Ma se non cambia qualcosa, come posso sperare che sia davvero l'ultima?
Non ne posso più, ogni mese lo stesso incubo.
Vado in bagno con questa pesantezza al pube, sento subito un odore diverso dell'urina e poi eccolo, il bruciore. E' lei, di nuovo.
E allora basta.
Google e trovo voi.
Voi che con le vostre storie e i vostri consigli mi insegnate a non uccidere i cattivi ma a rafforzare i buoni.
Mi insegnate ad ascoltarmi, a dirmi che ce la posso fare perché ce l'hanno fatta in tante con storie anche più lunghe e più difficili.
Leggo tutto il leggibile del forum, tutte le risposte, tutti gli annunci, tutti i consigli.
Leggo e non pongo domande. C'è tutto.
Inizio con il mannosio, le tisane di malva, detergenti intimi ridotti all'osso, ma soprattutto inizio ad ascoltare il mio corpo, inizio a dare al mio corpo una priorità mai data fino ad allora, inizio a capire che non posso più permettermi di dare per scontato quello che provo.
Gli episodi di cistite non scompaiono ma si attenuano moltissimo.
Nessuna emazie, niente più febbre, il dolore alla minzione c'è ma sembra lontano e a mio marito che mi chiedeva "Allora?" appena uscita dal bagno, io rispondevo "Gestibile".
Intanto mi sposo, prendo il mannosio anche la sera dopo le nozze e viene con me in un viaggio on the road lungo tutta la West Coast degli Stati Uniti: Nevada, Utah, California...
Spiego alla dogana di Los Angeles cos'è e che cosa fa e mi ritrovo a cercare su Google Translate come si dice cistite in inglese.
Al rientro del viaggio di nozze, il ciclo non torna.
Avevamo iniziato a non usare precauzioni a San Francisco e il nostro bambino evidentemente non aspettava altro che noi ci decidessimo.
Sono incinta ma continuo ad assumere D-Mannosio fino a che non finisce la cura.
Mi dico: "Ok, ho finito. La bestia non è tornata quindi non devo prenderlo più. E adesso?"
Dopo più di un anno di D-Mannosio mi sembra strano farne a meno.
Sparisce tutto, spariscono i sintomi mentre il mio pancione cresce e la felicità è immensa.
Novembre 2014, quinto mese di gravidanza: torna, più cattiva che mai.
Febbre alta, tanto tanto sangue nelle urine, mi spavento ma non vado in pronto soccorso.
Mi avrebbero dato gli antibiotici e tutto sarebbe ricominciato daccapo.
Informo la mia ginecologa che mi minaccia: "Te prendi le tue robine ma se diventa pielonefrenite poi vedi se non prendi gli antibiotici".
Tanto tanto carina lei.
Ma la mia cistite non risale ai reni. Le urine sono più pulite che mai, limpide e con una lieve carica di leucociti, tipica della gravidanza.
Faccio le analisi delle urine ogni mese e ho gli stick sempre in bagno.
Metto una scatola di D-Mannosio nella valigia del parto.
Se mi capita un episodio di diarrea prendo il mannosio subito e 3 nelle successive 24 ore.
Se faccio l'amore con mio marito, stesso iter.
Uso il mannosio in crema durante i rapporti.
Mi lavo con il detergente D-Mannosio ph4.
Monitoro la situazione con gli stick se sento qualcosa di diverso ma soprattutto mi guardo, mi ascolto e prevengo.
Sono passati 10 favolosi mesi senza cistite.
Sono diventata mamma di un bambino bellissimo che ora dorme qui accanto a me mentre io scrivo.
Lo allatto e prendo il mannosio occasionalmente, dopo i rapporti e dopo episodi intestinali non proprio nella norma.
No, il mio latte non sa di D-Mannosio, lo assaggio ogni volta.
So di non essere guarita.
So che può tornare, posso stare male di nuovo.
E non so quanto tempo debba passare per scrivere nella sezione "Storie di Guarigione".
Non so se 10 mesi siano abbastanza per parlare di guarigione perché forse non mi sentirò mai guarita.
Non me ne vogliate quindi se ho scritto qui.
So però che ogni tanto me ne dimentico.
Si, succede davvero.
Sempre più spesso non ci penso più.
Mi dimentico di aver sofferto di cistite.
Mi sembra di essere una donna normale, non ci penso più ad ogni pipì, ad ogni mal di pancia, ad ogni cibo speziato, ad ogni pezzettino di cioccolata, ad ogni caffè.
No, ci penso ogni tanto, non saprei nemmeno dire ogni quanto.
Basta a farmi dire "È finita davvero?".
Intanto il vostro tempo e la vostra dedizione nel raccontarvi e nel mettere a disposizione di noi tutte i vostri consigli, hanno cambiato non solo le mie sorti mediche ma anche il mio modo di affrontare tutto quello che succede al mio corpo.
Mi chiederò per sempre se invece di distruggere tutto, c'è un modo per rafforzare quello che rimane.
Ed è un grandissimo cambiamento non solo per affrontare la cistite.
Un abbraccio a tutte da mamma Papera e da Pesciolino che ancora dorme beato.
finalmente vi racconto la mia storia dopo aver letto moltissime delle vostre.
Entro in punta di piedi in questa sezione per paura di scrivere in Guarigioni.
Chi meglio di voi può capire che pur di non vederla ricomparire ci si appiglia anche alla scaramanzia.
Sono Maria Grazia, sono di Bologna, ho 33 anni e soffro di cistite da più di 3 anni.
La mia primissima cistite risale al 2006: conosco quello che poi è diventato mio marito, dimentico ogni tipo di raccomandazione imparata anche al catechismo e per la prima volta smetto di usare il preservativo. Una cistite, Monuril e ciao.
Con la cistite ci rivediamo nel 2012 quando a causa di un trasloco e l'organizzazione del matrimonio, inizio a soffrire di colon irritabile.
Settimanalmente avevo l'intestino in subbuglio ma le scariche che comparivano ad una settimana/dieci giorni dal ciclo portavano inevitabilmente ad una cistite, più o meno acuta, tutti i mesi, a volte anche ogni 20 giorni.
Stesso iter che leggo spesso: medico di base, antibiotico qualunque. Ginecologo, urinocoltura, antibiotico qualunque più "proviamoli tutti".
Il mio batterio, manco a dirsi, è l'Eschirichia Coli ma nessuno si è preso la briga di andare oltre.
Inutile dirvi: sempre peggio ad ogni episodio con perdite ematiche e febbre.
Da maggio 2012 a marzo 2013 mi lascio curare da camici superficiali, poco attenti alla mia storia personale e per i quali la cistite è "fastidiosa, signora, ma non la uccide mica". Questa la risposta quando crollo in lacrime davanti al ginecologo.
Arriva la candidosi che ogni mese preannuncia un'episodio di dolore fisico e psicologico.
Ad ogni episodio, antibiotico (Ciproxin, Amoxicillina, Neofuradantin e poi Florberry ecc ecc) e la speranza: "Questa volta è l'ultima, dai".
Ma se non cambia qualcosa, come posso sperare che sia davvero l'ultima?
Non ne posso più, ogni mese lo stesso incubo.
Vado in bagno con questa pesantezza al pube, sento subito un odore diverso dell'urina e poi eccolo, il bruciore. E' lei, di nuovo.
E allora basta.
Google e trovo voi.
Voi che con le vostre storie e i vostri consigli mi insegnate a non uccidere i cattivi ma a rafforzare i buoni.
Mi insegnate ad ascoltarmi, a dirmi che ce la posso fare perché ce l'hanno fatta in tante con storie anche più lunghe e più difficili.
Leggo tutto il leggibile del forum, tutte le risposte, tutti gli annunci, tutti i consigli.
Leggo e non pongo domande. C'è tutto.
Inizio con il mannosio, le tisane di malva, detergenti intimi ridotti all'osso, ma soprattutto inizio ad ascoltare il mio corpo, inizio a dare al mio corpo una priorità mai data fino ad allora, inizio a capire che non posso più permettermi di dare per scontato quello che provo.
Gli episodi di cistite non scompaiono ma si attenuano moltissimo.
Nessuna emazie, niente più febbre, il dolore alla minzione c'è ma sembra lontano e a mio marito che mi chiedeva "Allora?" appena uscita dal bagno, io rispondevo "Gestibile".
Intanto mi sposo, prendo il mannosio anche la sera dopo le nozze e viene con me in un viaggio on the road lungo tutta la West Coast degli Stati Uniti: Nevada, Utah, California...
Spiego alla dogana di Los Angeles cos'è e che cosa fa e mi ritrovo a cercare su Google Translate come si dice cistite in inglese.
Al rientro del viaggio di nozze, il ciclo non torna.
Avevamo iniziato a non usare precauzioni a San Francisco e il nostro bambino evidentemente non aspettava altro che noi ci decidessimo.
Sono incinta ma continuo ad assumere D-Mannosio fino a che non finisce la cura.
Mi dico: "Ok, ho finito. La bestia non è tornata quindi non devo prenderlo più. E adesso?"
Dopo più di un anno di D-Mannosio mi sembra strano farne a meno.
Sparisce tutto, spariscono i sintomi mentre il mio pancione cresce e la felicità è immensa.
Novembre 2014, quinto mese di gravidanza: torna, più cattiva che mai.
Febbre alta, tanto tanto sangue nelle urine, mi spavento ma non vado in pronto soccorso.
Mi avrebbero dato gli antibiotici e tutto sarebbe ricominciato daccapo.
Informo la mia ginecologa che mi minaccia: "Te prendi le tue robine ma se diventa pielonefrenite poi vedi se non prendi gli antibiotici".
Tanto tanto carina lei.
Ma la mia cistite non risale ai reni. Le urine sono più pulite che mai, limpide e con una lieve carica di leucociti, tipica della gravidanza.
Faccio le analisi delle urine ogni mese e ho gli stick sempre in bagno.
Metto una scatola di D-Mannosio nella valigia del parto.
Se mi capita un episodio di diarrea prendo il mannosio subito e 3 nelle successive 24 ore.
Se faccio l'amore con mio marito, stesso iter.
Uso il mannosio in crema durante i rapporti.
Mi lavo con il detergente D-Mannosio ph4.
Monitoro la situazione con gli stick se sento qualcosa di diverso ma soprattutto mi guardo, mi ascolto e prevengo.
Sono passati 10 favolosi mesi senza cistite.
Sono diventata mamma di un bambino bellissimo che ora dorme qui accanto a me mentre io scrivo.
Lo allatto e prendo il mannosio occasionalmente, dopo i rapporti e dopo episodi intestinali non proprio nella norma.
No, il mio latte non sa di D-Mannosio, lo assaggio ogni volta.
So di non essere guarita.
So che può tornare, posso stare male di nuovo.
E non so quanto tempo debba passare per scrivere nella sezione "Storie di Guarigione".
Non so se 10 mesi siano abbastanza per parlare di guarigione perché forse non mi sentirò mai guarita.
Non me ne vogliate quindi se ho scritto qui.
So però che ogni tanto me ne dimentico.
Si, succede davvero.
Sempre più spesso non ci penso più.
Mi dimentico di aver sofferto di cistite.
Mi sembra di essere una donna normale, non ci penso più ad ogni pipì, ad ogni mal di pancia, ad ogni cibo speziato, ad ogni pezzettino di cioccolata, ad ogni caffè.
No, ci penso ogni tanto, non saprei nemmeno dire ogni quanto.
Basta a farmi dire "È finita davvero?".
Intanto il vostro tempo e la vostra dedizione nel raccontarvi e nel mettere a disposizione di noi tutte i vostri consigli, hanno cambiato non solo le mie sorti mediche ma anche il mio modo di affrontare tutto quello che succede al mio corpo.
Mi chiederò per sempre se invece di distruggere tutto, c'è un modo per rafforzare quello che rimane.
Ed è un grandissimo cambiamento non solo per affrontare la cistite.
Un abbraccio a tutte da mamma Papera e da Pesciolino che ancora dorme beato.