La storia di Xiaowei
Inviato: mer feb 19, 2014 2:54 pm
Ciao a tutte! Mi chiamo Silvia, ho 24 anni e sono di Roma. Ho iniziato a mostrare i primi segni di vestibolite/vulvodinia l'anno scorso, all'incirca in questo periodo, poi sono finita per diagnosticarmeli "ufficialmente" da sola all'estero (in Cina, grazie a voi oltretutto ) a luglio, infine una diagnosi vera e propria da un medico l'ho ottenuta a ottobre 2013. Cercherò di andare con ordine e di essere quanto più sintetica ('na parola!) e precisa possibile.
Premetto che l'anno scorso è stato davvero massacrante. Mi ero messa in testa di impegnarmi e recuperare il tempo perso all'università: da gennaio a ottobre ho dato 7 esami! Il tutto si è concluso in bellezza con la mia laurea triennale a dicembre. Ho fatto questa premessa perchè penso che abbia influito nell'esordio della malattia: sono sempre stata già abbastanza ansiogena di mio, anche per le piccole cose, e sicuramente lo stress dell'università non ha aiutato :D Per fortuna ho un ragazzo splendido che mi sopporta con molta pazienza e mi sta aiutando a credere di più in me e in quello che faccio. Comunque già l'anno scorso ricordo di aver cominciato a sentire i primi dolorini alla penetrazione...sentivo la pelle tirare. Il tutto però si risolveva nel giro di pochi minuti. A volte mi capitava e a volte no, ma non è mai stato niente di invalidante: lo dicevo al mio ragazzo, cercavamo di lavorarci su (fermandoci un attimo o usando molta delicatezza) e gira gira mi passava tutto e ci divertivamo per bene, come avevamo sempre fatto :)
A giugno parto per studiare un mese in Cina. Studio cinese da 4 anni (la mia laurea è in Lingue e civiltà orientali), e per quanto ne potessi essere felice, l'idea di starmene un mese da sola lì mi spaventava comunque un bel po'. Ma avevo deciso appunto di fare quest'esperienza da sola, senza partire con altre persone del mio corso, per mettermi alla prova e vedere come me la sarei cavata. Avevo scelto un corso privato 1to1, studente e insegnante, in tutto eravamo 5-6 alunni e ognuno faceva le sue lezioni la mattina, poi si pranzava tutti insieme, insegnanti e alunni insieme, e il pomeriggio via a studiare Tralasciando lo straniamento della prima settimana e il fatto che mi mancasse da morire la mia famiglia e soprattutto il mio ragazzo, comincio pian piano a farmi coraggio e inizio a vivermi la cosa con più serenità. Vado in giro, parlo senza problemi, inizia a piacermi il corso a cui mi sono iscritta......finchè, mi pare dopo la fine delle mestruazioni, mi sembra di avvertire sintomi strani. Ne parlo con mia madre su skype: sento un peso costante sul basso ventre e mi sembra che solo fare la pipì mi dia sollievo, pipì che però mi sembra rovente a contatto con le mucose. Anche al tatto mi sembra di essere irritata e più rossa del normale, sia all'interno delle piccole labbra che tra queste e le grandi labbra. Dal momento in cui si scatena il tutto, mi da fastidio il contatto con qualsiasi cosa lì: elimino gli slip quando sono dentro casa, indosso gonne, provo ad applicare il mio fedelissimo gel d'aloe per vedere se mi da sollievo, mi faccio non so quanti "bidet" (chiamiamoli così, utilizzavo una bottiglietta d'acqua sul water, lì il bidet ovviamente non esiste :D di utilizzare l'acqua corrente non se ne parlava neanche, compravo ogni giorno confezioni con le bottigliette d'acqua, sia per berla che per il bidet e per lavarmi il viso/denti)...ma niente, la cosa non sembra passare. In mezzo al kit "pronto soccorso" (oserei quasi dire: l'intero armadietto dei medicinali )che mi ero portata per ogni evenienza, scovo dei campioncini di un integratore a base di cranberry e non so che altro, contro la cistite. Mia madre si consulta telefonicamente con (quella che era) la mia ginecologa, quest'ultima le consiglia di farmi assumere questo integratore, perchè a suo parere si tratta di un inizio di cistite, e di cercare in farmacia una crema a base di cortisone, per vedere se la situazione migliora. A suo parere il caldo (lì si moriva) e gli assorbenti che avevo indossato per il ciclo mi avevano irritata e il tutto sarebbe rientrato nel giro di qualche giorno. Me ne vado in farmacia con un fogliettino con scritto in cinese che tipo di medicinale mi servisse, mi danno questa cremina al cortisone e via..la applico e il giorno dopo sono in fiamme. Dal fronte "cistite" nessun cambiamento. Cominciano i pianti disperati, da sola, su skype, con il mio ragazzo che inizia a uscire fuori di testa perchè non sa come aiutarmi, con i miei genitori che si disperano allo stesso modo...resisto un altro giorno, poi mia madre richiama la ginecologa che le dice di farmi prendere un antibiotico...ormai non ci capisco più niente, so soltanto che al posto di godermi l'esperienza lì, sta diventando tutto un inferno...vado in farmacia con il mio nuovo fogliettino e prendo questo antibiotico (ora come ora non ricordo quale fosse, ho buttato la scatola). I fastidi alla pancia finiscono. Ma il prurito costante/fastidio al contatto rimangono. Mi faccio coraggio e ne parlo con la responsabile della scuola in cui stavo frequentando il corso (che poi era anche quella che si occupava delle esigenze pratiche in caso di problemi a casa, malattie varie ecc.) e decide di portarmi all'ospedale. Mi faccio visitare da una ginecologa (che ovviamente non parlava inglese) e con l'aiuto della signora della scuola, a cui avevo spiegato cosa sentissi, riusciamo a capirci: non mi fanno un tampone ma credono che io abbia una micosi/infezione. Terapia: una "medicina occidentale", come la chiamano loro (che poi non erano altro che ovuli di nifuratel e nistatina, equivalenti al Macmiror...). Nessun miglioramento sensibile. Continua la disperazione via skype. I giorni passano, faccio tutto quello che devo fare in Cina, sono super soddisfatta dello studio, ma ormai non mi resta che aspettare di tornare in Italia per mettermi nelle mani della mia "adorata" ginecologa. L'ultima settimana, incappo non so come in questo forum: molte di voi sapranno che internet in Cina è censurato, quindi potrete capire come fosse difficile fare delle ricerche online da lì...ma intanto leggo, leggo e leggo. Inizio ad essere convinta di soffrire di vulvodinia. Ne parlo con i miei, con il mio ragazzo...i consigli però sono di aspettare il responso di una dottoressa - che dovrebbe essere - competente.
Il 21 luglio torno a Roma, ma già dai calcoli che mi ero fatta sapevo che mi sarebbero venute le mestruazioni, quindi aspetto all'incirca una settimana prima della visita dalla ginecologa. Finalmente arriva il gran giorno: racconto di tutti i miei fastidi, dolore lancinante all'inserimento dello speculum, piccolo prelievo per fare analizzare il tampone, ma nel frattempo non c'è tempo da perdere, quindi via alla terapia... lavande vaginali, antimicotico in crema all'interno e all'esterno, lavaggi con clorexidina, lubrigyn ai rapporti, lubrigyn detergente in sostituzione di saugella blu (da sempre usato, 2 v al giorno)...che ve lo dico a fare. Tutti mi dicono di fidarmi, di non fasciarmi la testa prima di rompermela...e così faccio, seguo scrupolosamente la cura, nel frattempo la mia ex-ginecologa se ne va in ferie e diventa irraggiungibile. Che fine avrà fatto il mio tampone? Io intanto tengo duro, cerco di godermi la fine dell'estate il più possibile..finchè arriviamo a settembre.
Ho parlato a mia madre di quello che ho imparato facendo ricerche su internet e qui...anche lei si è convinta che ormai è di questo che si tratta. Vengo a conoscenza del Dr. Pesce, ma quando chiamo è ancora in ferie e devo aspettare per prendere un appuntamento. Nel frattempo la mia dottoressa mi chiama e mi chiede di andare in visita, vuole parlarmi. Andiamo io e mia madre...prima ancora di parlare, mi dice che il tampone fatto a luglio è negativo. Non avevo nessun bisogno della sua cura. Glielo dico e le faccio presente che so cosa ho, che sarebbe bastato un banalissimo cotton fioc, e che mi sto muovendo per andare da un vero specialista.
Riesco a prendere un appuntamento da Pesce: me lo danno per il 5 dicembre. Crollo totale: mi aspettavo che ci fosse attesa, ma non così tanta...comincio a vedere sempre più nero. Come faccio a resistere in queste condizioni fino a dicembre, con gli ultimi esami da dare, la tesi da scrivere...?
Non mi perdo d'animo, faccio ricerche giorno e notte...incappo nel nominativo di una ginecologa di Roma, la dott.ssa Critelli. Su vulvodinia.info c'è una testimonianza di guarigione: non ci penso due volte e chiamo per un appuntamento. Ho la visita i primi di ottobre: anche qui racconto tutto, senza nominare ciò che sospetto di avere. Prima ancora di inserire lo speculum, la dottoressa mi effettua lo swab test...che risulta essere positivo un po' ovunque. I fastidi si estendono infatti dalla zona vestibolare fino al clitoride, che è molto sensibile al tocco. Terapia: Pelvilen forte 2 volte al dì, Lyrica 75mg la sera, a un'ora di distanza da quest'ultimo assumo il Laroxyl, di cui sono arrivata ad assumere gradatamente 15 gocce.
Sarà lo stordimento dato dai farmaci, che i primi tempi faccio davvero difficoltà a conciliare con lo studio...ma i fastidi, almeno quelli spontanei, sembrano scomparire. Intanto ho ripreso i rapporti, anche se sono più le volte in cui decidiamo di smettere perchè provo troppo dolore. Comincia ad andare un po' meglio quando sostituisco il lubrigyn allo xanagel per lubrificare durante i rapporti. In questa prima fase, quando arrivo a 15 gocce di Laroxyl, la dott.ssa mi fa aggiungere anche 25 mg di Lyrica (da assumere la mattina). La sonnolenza man mano passa, sento di aver intrapreso la strada giusta, e riesco a laurearmi :)
Al controllo di gennaio, la situazione è sì migliorata rispetto a ottobre, ma i dolori ci sono ancora. La dott.ssa, come mi aveva già anticipato, decide di aggiungere biofeedback e TENS alla terapia farmacologica. Nel frattempo mi prescrive gli automassaggi per il pavimento pelvico (mi da un librettino della Weleda con le illustrazioni e le spiegazioni) e comincio la terapia.
Al momento ho effettuato 8 trattamenti (la seduta dura 1 h circa, prima biofeedback poi TENS), i rapporti stanno andando molto meglio e sento meno dolore nel fare gli automassaggi. Nell'ultimo mese ho iniziato a seguire molto più scrupolosamente i vostri consigli, eliminando del tutto il detergente (che uso solo dopo aver defecato). A casa e mentre dormo non uso gli slip, applico calore con un cuscino da riscaldare al microonde, ho comprato Xerem (che uso per gli automassaggi e per i rapporti) e D-Magnesio dalla ditta (quest'ultimo principalmente per la stitichezza da Laroxyl ma leggo sia efficace anche per la contrattura). A dire il vero ho provato anche ad inserire lo yogurt in vagina per 2 notti consecutive, sono in fase premestruale...la mattina dopo la prima applicazione tutto ok, anzi mi sentivo anche più fresca e sfiammata. Il giorno dopo aver applicato nuovamente lo yogurt, panico: ho bruciore costante e mucosa arrossata, mi sembra più del solito...possibile che abbia irritato? Nel dubbio ho accantonato lo yogurt per ora...e quello rimasto in frigo l'ho mangiato Ieri notte perciò non l'ho applicato, e visto il bruciore insistente ho provato a mettere un po' di arnica, che mi aveva aiutata molto qualche settimana fa...dopo 5 minuti di bruciore folle, mi è placato tutto e sono riuscita ad addormentarmi. Oggi sembra vada un po' meglio, ma mi sento ancora molto irritata...per ora sono di nuovo avvinghiata allo scaldotto. Posso applicare di nuovo l'arnica?
Ho scritto tantissimo per ora forse è meglio finirla qui! Complimenti ad ogni modo per il forum, è una miniera di informazioni utili! Ieri, presa dal panico per il bruciore, sono partita per la tangente del tutto dopo essermi ritrovata pezzettini bianchi sul pollice dopo l'automassaggio...non vorrei dirlo per scaramanzia ma la candida vera (cioè certificata da tampone e perdite abbondanti ricottose) ce l'ho avuta solo 2 volte nella mia vita, di cui l'ultima 6 anni fa mentre prendevo la pillola! Perciò via: ricerchina sul forum e ho scoperto che è frequente ritrovare lo yogurt a pezzettini il giorno dopo...quanto posso essere tonta?
p.s. posso stare tranquilla, sì?
p.p.s. Xiaowei è il mio nome in cinese
Premetto che l'anno scorso è stato davvero massacrante. Mi ero messa in testa di impegnarmi e recuperare il tempo perso all'università: da gennaio a ottobre ho dato 7 esami! Il tutto si è concluso in bellezza con la mia laurea triennale a dicembre. Ho fatto questa premessa perchè penso che abbia influito nell'esordio della malattia: sono sempre stata già abbastanza ansiogena di mio, anche per le piccole cose, e sicuramente lo stress dell'università non ha aiutato :D Per fortuna ho un ragazzo splendido che mi sopporta con molta pazienza e mi sta aiutando a credere di più in me e in quello che faccio. Comunque già l'anno scorso ricordo di aver cominciato a sentire i primi dolorini alla penetrazione...sentivo la pelle tirare. Il tutto però si risolveva nel giro di pochi minuti. A volte mi capitava e a volte no, ma non è mai stato niente di invalidante: lo dicevo al mio ragazzo, cercavamo di lavorarci su (fermandoci un attimo o usando molta delicatezza) e gira gira mi passava tutto e ci divertivamo per bene, come avevamo sempre fatto :)
A giugno parto per studiare un mese in Cina. Studio cinese da 4 anni (la mia laurea è in Lingue e civiltà orientali), e per quanto ne potessi essere felice, l'idea di starmene un mese da sola lì mi spaventava comunque un bel po'. Ma avevo deciso appunto di fare quest'esperienza da sola, senza partire con altre persone del mio corso, per mettermi alla prova e vedere come me la sarei cavata. Avevo scelto un corso privato 1to1, studente e insegnante, in tutto eravamo 5-6 alunni e ognuno faceva le sue lezioni la mattina, poi si pranzava tutti insieme, insegnanti e alunni insieme, e il pomeriggio via a studiare Tralasciando lo straniamento della prima settimana e il fatto che mi mancasse da morire la mia famiglia e soprattutto il mio ragazzo, comincio pian piano a farmi coraggio e inizio a vivermi la cosa con più serenità. Vado in giro, parlo senza problemi, inizia a piacermi il corso a cui mi sono iscritta......finchè, mi pare dopo la fine delle mestruazioni, mi sembra di avvertire sintomi strani. Ne parlo con mia madre su skype: sento un peso costante sul basso ventre e mi sembra che solo fare la pipì mi dia sollievo, pipì che però mi sembra rovente a contatto con le mucose. Anche al tatto mi sembra di essere irritata e più rossa del normale, sia all'interno delle piccole labbra che tra queste e le grandi labbra. Dal momento in cui si scatena il tutto, mi da fastidio il contatto con qualsiasi cosa lì: elimino gli slip quando sono dentro casa, indosso gonne, provo ad applicare il mio fedelissimo gel d'aloe per vedere se mi da sollievo, mi faccio non so quanti "bidet" (chiamiamoli così, utilizzavo una bottiglietta d'acqua sul water, lì il bidet ovviamente non esiste :D di utilizzare l'acqua corrente non se ne parlava neanche, compravo ogni giorno confezioni con le bottigliette d'acqua, sia per berla che per il bidet e per lavarmi il viso/denti)...ma niente, la cosa non sembra passare. In mezzo al kit "pronto soccorso" (oserei quasi dire: l'intero armadietto dei medicinali )che mi ero portata per ogni evenienza, scovo dei campioncini di un integratore a base di cranberry e non so che altro, contro la cistite. Mia madre si consulta telefonicamente con (quella che era) la mia ginecologa, quest'ultima le consiglia di farmi assumere questo integratore, perchè a suo parere si tratta di un inizio di cistite, e di cercare in farmacia una crema a base di cortisone, per vedere se la situazione migliora. A suo parere il caldo (lì si moriva) e gli assorbenti che avevo indossato per il ciclo mi avevano irritata e il tutto sarebbe rientrato nel giro di qualche giorno. Me ne vado in farmacia con un fogliettino con scritto in cinese che tipo di medicinale mi servisse, mi danno questa cremina al cortisone e via..la applico e il giorno dopo sono in fiamme. Dal fronte "cistite" nessun cambiamento. Cominciano i pianti disperati, da sola, su skype, con il mio ragazzo che inizia a uscire fuori di testa perchè non sa come aiutarmi, con i miei genitori che si disperano allo stesso modo...resisto un altro giorno, poi mia madre richiama la ginecologa che le dice di farmi prendere un antibiotico...ormai non ci capisco più niente, so soltanto che al posto di godermi l'esperienza lì, sta diventando tutto un inferno...vado in farmacia con il mio nuovo fogliettino e prendo questo antibiotico (ora come ora non ricordo quale fosse, ho buttato la scatola). I fastidi alla pancia finiscono. Ma il prurito costante/fastidio al contatto rimangono. Mi faccio coraggio e ne parlo con la responsabile della scuola in cui stavo frequentando il corso (che poi era anche quella che si occupava delle esigenze pratiche in caso di problemi a casa, malattie varie ecc.) e decide di portarmi all'ospedale. Mi faccio visitare da una ginecologa (che ovviamente non parlava inglese) e con l'aiuto della signora della scuola, a cui avevo spiegato cosa sentissi, riusciamo a capirci: non mi fanno un tampone ma credono che io abbia una micosi/infezione. Terapia: una "medicina occidentale", come la chiamano loro (che poi non erano altro che ovuli di nifuratel e nistatina, equivalenti al Macmiror...). Nessun miglioramento sensibile. Continua la disperazione via skype. I giorni passano, faccio tutto quello che devo fare in Cina, sono super soddisfatta dello studio, ma ormai non mi resta che aspettare di tornare in Italia per mettermi nelle mani della mia "adorata" ginecologa. L'ultima settimana, incappo non so come in questo forum: molte di voi sapranno che internet in Cina è censurato, quindi potrete capire come fosse difficile fare delle ricerche online da lì...ma intanto leggo, leggo e leggo. Inizio ad essere convinta di soffrire di vulvodinia. Ne parlo con i miei, con il mio ragazzo...i consigli però sono di aspettare il responso di una dottoressa - che dovrebbe essere - competente.
Il 21 luglio torno a Roma, ma già dai calcoli che mi ero fatta sapevo che mi sarebbero venute le mestruazioni, quindi aspetto all'incirca una settimana prima della visita dalla ginecologa. Finalmente arriva il gran giorno: racconto di tutti i miei fastidi, dolore lancinante all'inserimento dello speculum, piccolo prelievo per fare analizzare il tampone, ma nel frattempo non c'è tempo da perdere, quindi via alla terapia... lavande vaginali, antimicotico in crema all'interno e all'esterno, lavaggi con clorexidina, lubrigyn ai rapporti, lubrigyn detergente in sostituzione di saugella blu (da sempre usato, 2 v al giorno)...che ve lo dico a fare. Tutti mi dicono di fidarmi, di non fasciarmi la testa prima di rompermela...e così faccio, seguo scrupolosamente la cura, nel frattempo la mia ex-ginecologa se ne va in ferie e diventa irraggiungibile. Che fine avrà fatto il mio tampone? Io intanto tengo duro, cerco di godermi la fine dell'estate il più possibile..finchè arriviamo a settembre.
Ho parlato a mia madre di quello che ho imparato facendo ricerche su internet e qui...anche lei si è convinta che ormai è di questo che si tratta. Vengo a conoscenza del Dr. Pesce, ma quando chiamo è ancora in ferie e devo aspettare per prendere un appuntamento. Nel frattempo la mia dottoressa mi chiama e mi chiede di andare in visita, vuole parlarmi. Andiamo io e mia madre...prima ancora di parlare, mi dice che il tampone fatto a luglio è negativo. Non avevo nessun bisogno della sua cura. Glielo dico e le faccio presente che so cosa ho, che sarebbe bastato un banalissimo cotton fioc, e che mi sto muovendo per andare da un vero specialista.
Riesco a prendere un appuntamento da Pesce: me lo danno per il 5 dicembre. Crollo totale: mi aspettavo che ci fosse attesa, ma non così tanta...comincio a vedere sempre più nero. Come faccio a resistere in queste condizioni fino a dicembre, con gli ultimi esami da dare, la tesi da scrivere...?
Non mi perdo d'animo, faccio ricerche giorno e notte...incappo nel nominativo di una ginecologa di Roma, la dott.ssa Critelli. Su vulvodinia.info c'è una testimonianza di guarigione: non ci penso due volte e chiamo per un appuntamento. Ho la visita i primi di ottobre: anche qui racconto tutto, senza nominare ciò che sospetto di avere. Prima ancora di inserire lo speculum, la dottoressa mi effettua lo swab test...che risulta essere positivo un po' ovunque. I fastidi si estendono infatti dalla zona vestibolare fino al clitoride, che è molto sensibile al tocco. Terapia: Pelvilen forte 2 volte al dì, Lyrica 75mg la sera, a un'ora di distanza da quest'ultimo assumo il Laroxyl, di cui sono arrivata ad assumere gradatamente 15 gocce.
Sarà lo stordimento dato dai farmaci, che i primi tempi faccio davvero difficoltà a conciliare con lo studio...ma i fastidi, almeno quelli spontanei, sembrano scomparire. Intanto ho ripreso i rapporti, anche se sono più le volte in cui decidiamo di smettere perchè provo troppo dolore. Comincia ad andare un po' meglio quando sostituisco il lubrigyn allo xanagel per lubrificare durante i rapporti. In questa prima fase, quando arrivo a 15 gocce di Laroxyl, la dott.ssa mi fa aggiungere anche 25 mg di Lyrica (da assumere la mattina). La sonnolenza man mano passa, sento di aver intrapreso la strada giusta, e riesco a laurearmi :)
Al controllo di gennaio, la situazione è sì migliorata rispetto a ottobre, ma i dolori ci sono ancora. La dott.ssa, come mi aveva già anticipato, decide di aggiungere biofeedback e TENS alla terapia farmacologica. Nel frattempo mi prescrive gli automassaggi per il pavimento pelvico (mi da un librettino della Weleda con le illustrazioni e le spiegazioni) e comincio la terapia.
Al momento ho effettuato 8 trattamenti (la seduta dura 1 h circa, prima biofeedback poi TENS), i rapporti stanno andando molto meglio e sento meno dolore nel fare gli automassaggi. Nell'ultimo mese ho iniziato a seguire molto più scrupolosamente i vostri consigli, eliminando del tutto il detergente (che uso solo dopo aver defecato). A casa e mentre dormo non uso gli slip, applico calore con un cuscino da riscaldare al microonde, ho comprato Xerem (che uso per gli automassaggi e per i rapporti) e D-Magnesio dalla ditta (quest'ultimo principalmente per la stitichezza da Laroxyl ma leggo sia efficace anche per la contrattura). A dire il vero ho provato anche ad inserire lo yogurt in vagina per 2 notti consecutive, sono in fase premestruale...la mattina dopo la prima applicazione tutto ok, anzi mi sentivo anche più fresca e sfiammata. Il giorno dopo aver applicato nuovamente lo yogurt, panico: ho bruciore costante e mucosa arrossata, mi sembra più del solito...possibile che abbia irritato? Nel dubbio ho accantonato lo yogurt per ora...e quello rimasto in frigo l'ho mangiato Ieri notte perciò non l'ho applicato, e visto il bruciore insistente ho provato a mettere un po' di arnica, che mi aveva aiutata molto qualche settimana fa...dopo 5 minuti di bruciore folle, mi è placato tutto e sono riuscita ad addormentarmi. Oggi sembra vada un po' meglio, ma mi sento ancora molto irritata...per ora sono di nuovo avvinghiata allo scaldotto. Posso applicare di nuovo l'arnica?
Ho scritto tantissimo per ora forse è meglio finirla qui! Complimenti ad ogni modo per il forum, è una miniera di informazioni utili! Ieri, presa dal panico per il bruciore, sono partita per la tangente del tutto dopo essermi ritrovata pezzettini bianchi sul pollice dopo l'automassaggio...non vorrei dirlo per scaramanzia ma la candida vera (cioè certificata da tampone e perdite abbondanti ricottose) ce l'ho avuta solo 2 volte nella mia vita, di cui l'ultima 6 anni fa mentre prendevo la pillola! Perciò via: ricerchina sul forum e ho scoperto che è frequente ritrovare lo yogurt a pezzettini il giorno dopo...quanto posso essere tonta?
p.s. posso stare tranquilla, sì?
p.p.s. Xiaowei è il mio nome in cinese