anche fran ha la sua piccola storia ...

Ciao Rosanna, ciao a tutte voi che lasciate le vostre testimonianze - preziose - in questo forum. Da oltre un mese mi fate compagnia quasi quotidianamente. Ho letto e riletto tante volte le vostre storie e grazie ad esse - grazie al lavoro di Rosanna - ho preso coscienza anch'io della mia malattia. Non c'è niente di nuovo, in quello che sto per raccontare. Cistiti e vaginiti sin da 23 anni, prima sporadiche, poi - dopo le due gravidanze che mi hanno regalato i gioielli della mia vita - con frequenza più o meno annuale, curate sempre (frettolosamente, senza approfondire) con antibiotici e creme (quanto Monuril! e qunto Gynocanesten!). E quel fastidio, a volte, durante i rapporti, fastidio leggero, sì, aumentato dopo la nascita dei miei piccoli, sul quale non mi sono mai voluta soffermare. Quest'anno, però, la svolta: tre episodi di cistite, urinocoltura negativa, l'ultimo, ad agosto, devastante. Solito dolore lancinante urinando, dolore che - questa volta - non se ne è andato: da allora pulsa cupo, diffuso, intermittente nelle pelvi, nell'uretra, nell'ano. Bruciore costante, di giorno, di notte (dormo male, sonno leggero, mi sveglio prima della sveglia, e con lo stimolo di fare pipì). L’ultimo antibiotico preso mi ha sconquassato l'intestino - di suo è già malmesso, con la colite che da anni non mi abbandona. E l’enterococco è nel tampone vaginale, insieme alla klebsiella. L'ansia sale (e non ce n'era proprio bisogno, dato che è mia compagna da sempre e mi ha regalato anche delle belle gastriti) e non so che fare. In vacanza, in montagna, un erborista mi parla del d - mannosio. Cerco su Internet, trovo D-Mannosio e trovo voi. Ci provo, inizio a prenderlo e vi leggo, vi rileggo, vi ascolto ... curo la dieta (sempre andata avanti a pasticci, io, in ufficio cioccolate dalla macchinette e merendine del distributore a pranzo ... ). I dolori non mi abbandonano, mi spaventa la prospettiva di una cistite interstiziale ... leggo del professor Pesce, lo chiamo e l'11 settembre riesco ad avere un appuntamento con lui a Bologna. E' squisito: la notte prima della visita - penso lo scombussolamento emotivo - mi arrivano pure le mestruazioni fuori programma (ma la ginecologa diceva a maggio che è già ‘climaterio’)! Lui, però, è gentilissimo, 'Signora, non si preoccupi' e mi visita ugualmente ... con mio grande imbarazzo. La diagnosi: vestibulodinia di media intensità, ipertono dei muscoli del pavimento pelvico con dolore pelvico cronico, cistiti ricorrenti. Mi seguirà nel percorso, che sarà lungo e impegnativo. L’autostima va a picco (e già prima era piuttosto compromessa. Mi sento un catorcio, vecchio per giunta e mal funzionante. Ecco, adesso sono qui: a 43 anni, al mio fianco un marito, disorientato, che mi vede piangere ma che cerca di convincermi che posso guarire (lui ci crede più di me, forse ...).E io terrorizzata: reggerà? Reggeremo? Sarà al mio fianco davvero? E sensi di colpa … Due bambini – la mia luce - che hanno bisogno di una mamma serena. E io che invece piango, piango di nascosto per il male che non mi lascia, per l’amore che non posso dare (e non posso avere) senza dolore, piango per la vaginite che dopo un mese e mezzo è ritornata (ho cercato di riappropriarmi, due giorni fa, di un po’ di intimità con mio marito … ma la ricaduta c’è stata, purtroppo), piango perchè non so cosa mi aspetti. O meglio, perchè ho capito quello che mi aspetta, ogni giorno, acquattato in un angolo del mio corpo e in attesa di scatenarsi, magari dopo qualche ora di tregua ... e, ovviamente, mi chiedo 'perchè a me?' Ma a questa domanda non c'è risposta. Continuo a leggervi, Rosanna, e grazie ancora: senza di voi adesso starei brancolando nel buio. 
