Un problema psicosessuale
Inviato: mer mag 16, 2018 12:36 am
Ciao ragazze,
scrivo qui questo argomento anche se è un po' a cavallo con la sezione psicologia, fatemi sapere se va spostato!
Ho iniziato la psicoterapia con una brava terapeuta che conosce la vulvodinia e abbiamo notato una cosa che mi ha colpito come uno schiaffo: non me ne ero mai resa conto eppure ora è evidentissimo.
Allora, in pratica è difficile da spiegare, ma quando sto per avere un rapporto sessuale io mi "calo" in una sorta di "ruolo". Non è un gioco di ruolo, anzi, il partner non se ne rende nemmeno conto, è una cosa più profonda. Mi immedesimo in una prostituta, in una donna molto volgare, ho bisogno (scusate se sono troppo specifica) che il partner mi insulti. Tutto questo non sarebbe un problema se fosse un gioco per dare "pepe", ma mi sono resa conto che è diventata per me una condizione indispensabile per riuscire a eccitarmi. Devo sentirmi degradata, ma proprio in modo brutto, altrimenti non riesco ad accedere alla parte sessuale di me stessa. Ciò risulta molto evidente con le parole, perchè ho bisogno di sentirmi dire parole offensive, altrimenti non "riesco".
Questa cosa si verifica sia nei rapporti con dolore, sia nei rapporti non dolorosi. Ovviamente quando sento fastidio, tendo a "tornare alla realtà", ma in generale questa sorta di "dissociazione" avviene molto di frequente.
Ora che sto con un ragazzo che di queste cose non ha voglia, queste cose stanno diventando un problema perchè fatico ad accedere al mio lato sessuale anche se lui fisicamente mi piace da impazzire... E' che mi manca quell'essere "maltrattata"!
E' quasi una dissociazione, nella vita reale sono una ragazza acqua-e-sapone, in più sono femminista, ho un linguaggio pacato... e invece a letto ho bisogno di sentirmi dire cose che farebbero inorridire una qualunque femminista.
E allora mi chiedo se si tratta di semplici gusti sessuali o se dovrei indagare di più su questo mio modo di vivere la sessualità...
scrivo qui questo argomento anche se è un po' a cavallo con la sezione psicologia, fatemi sapere se va spostato!
Ho iniziato la psicoterapia con una brava terapeuta che conosce la vulvodinia e abbiamo notato una cosa che mi ha colpito come uno schiaffo: non me ne ero mai resa conto eppure ora è evidentissimo.
Allora, in pratica è difficile da spiegare, ma quando sto per avere un rapporto sessuale io mi "calo" in una sorta di "ruolo". Non è un gioco di ruolo, anzi, il partner non se ne rende nemmeno conto, è una cosa più profonda. Mi immedesimo in una prostituta, in una donna molto volgare, ho bisogno (scusate se sono troppo specifica) che il partner mi insulti. Tutto questo non sarebbe un problema se fosse un gioco per dare "pepe", ma mi sono resa conto che è diventata per me una condizione indispensabile per riuscire a eccitarmi. Devo sentirmi degradata, ma proprio in modo brutto, altrimenti non riesco ad accedere alla parte sessuale di me stessa. Ciò risulta molto evidente con le parole, perchè ho bisogno di sentirmi dire parole offensive, altrimenti non "riesco".
Questa cosa si verifica sia nei rapporti con dolore, sia nei rapporti non dolorosi. Ovviamente quando sento fastidio, tendo a "tornare alla realtà", ma in generale questa sorta di "dissociazione" avviene molto di frequente.
Ora che sto con un ragazzo che di queste cose non ha voglia, queste cose stanno diventando un problema perchè fatico ad accedere al mio lato sessuale anche se lui fisicamente mi piace da impazzire... E' che mi manca quell'essere "maltrattata"!
E' quasi una dissociazione, nella vita reale sono una ragazza acqua-e-sapone, in più sono femminista, ho un linguaggio pacato... e invece a letto ho bisogno di sentirmi dire cose che farebbero inorridire una qualunque femminista.
E allora mi chiedo se si tratta di semplici gusti sessuali o se dovrei indagare di più su questo mio modo di vivere la sessualità...