Olbia, Chirico Anna, ostetrica

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Olbia, Chirico Anna, ostetrica

Messaggioda Rosanna » dom feb 16, 2014 2:09 pm

Ostetrica specializzata in riabilitazione perineale.
Visita a Olbia.

Per ulteriori informazioni vai alla PAGINA PERSONALE DELLA DR.SSA ANNA CHIRICO
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: Olbia, Chirico Anna, ostetrica

Messaggioda alina75 » mer mar 05, 2014 4:53 pm

Ho conosciuto Anna al settimo/ottavo mese di gravidanza quando dovevo decidere se seguire il consiglio della Spano e partorire con il cesareo o fare il parto naturale.

Senza ripercorrere le tappe della mia storia, riassumo che, afflitta da cistiti ricorrenti post rapporto, vado dalla Spano e mi viene diagnosticata contrattura del pavimento pelvico e vestibulodinia. Alla fine di 9 delle 10 sedute preventivate, la Spano constata che sono ormai normotono e mi dichiara guarita. All’esame del pudendo risulta una situazione compromessa, ma non irrecuperabile. Secondo la Spano in un annetto posso essere fuori dal tunnel. Un mese dopo il termine delle sedute dalla Spano rimango incinta. Durante la gravidanza sto abbastanza bene, ma la Spano ritiene che sia troppo pericoloso affrontare un parto naturale perché è troppo presto. La mia ginecologa (che lavora all’ospedale Macedonio Melloni) non capisce proprio perché non si possa tentare un parto naturale e mi manda da Anna, un’ostetrica che, nello stesso ospedale, si occupa di riabilitazione pelvica per tutte le patologie uro-ginecologiche.

Anche Anna mi trova bene, solo un po’ contratta nella parte più alta. Mi insegna una serie di esercizi da fare per prepararmi al parto e mi manda da un’osteopata per “farmi aprire il bacino (o il coccige :humm: ???)”. Ad un paio di settimane dal parto tutti concordano sul fatto che a vedermi in quel momento sembro una che non ha mai avuto problemi. Decidiamo quindi per il parto naturale. Il parto va bene (solo lunghiiiiiiiiisssssssssimoooooooo). Niente episiotomie, niente manovre. Solo due (o tre :humm: ? ) piccole lacerazioni. Il post partum bene. Solo dopo 4-5 mesi cominciano dei fastidi in zona vulvo-vaginale. Rapporti non ne ho quindi di cistiti neanche l’ombra.
Decido di tornare da Anna a farmi vedere. Mi fa tutti i test e mi trova un po’ contratta con una leggera positività allo swab test in zona clitoride. Decidiamo di fare la riabilitazione pelvica (10 sedute). Nel frattempo mi consiglia l’integratore Peanase, grazie al quale i fastidi cessano subito. Nel corso della prima seduta mi fa solo l’anamnesi (un’ora e mezza di domande, le più svariate, attraverso le quali va ad indagare, oltre che la mia storia clinica, eventuali connessioni con altre patologie/disturbi, e con il modo in cui, a livello psicologico “vivo” le cose). Mi fa fare un diario minzionale e poi finalmente iniziamo le sedute, che si svolgono in questo modo: prima mi fa un massaggio (9 volte vaginale, 1 volta anale), poi mi fa fare degli esercizi (kegel reverse in tutte le salse, prima, poi cerca di insegnarmi come affrontare varie cose, tipo starnuti, arrabbiature quotidiane… senza contrarre), poi, con l’utilizzo di una sonda a 6 punte mi collega ad una macchina per un programma antalgico. Quando esco dalle sedute mi sento sempre molto “morbida”. In particolare durante una seduta mentre mi fa il massaggio sento un prurito pazzesco che ad un certo punto sparisce. Dice che mi ha sciolto un “nocciolino”. Dice che con le dita “sente” quando c’è qualcosa che non va. Alla fine della riabilitazione mi fa di nuovo tutti i test e mi trova bene (io però continuo a prendere il peanase perché qualche formicolio legato al freddo, all’umidità, allo stress, alla fatica fisica per il peso della bambina, continuo ad averlo; a volte ho delle fittine all’uretra). Mi fa comprare una macchinetta a cui attaccare la sonda per farmi a casa il programma antalgico. Dovrei farlo tutte le sere ma non ce la faccio. Quando lo faccio sento quasi sempre un beneficio (a volte forse esagero con il voltaggio oppure risento del fastidio che mi dà la sonda quando la infilo e il giorno dopo avverto qualche fastidio).

In generale non posso che giudicare la mia esperienza con lei molto positiva. Mi sembra una persona che conosce le nostre patologie, parla la nostra stessa lingua. Fa continui corsi di aggiornamento (mi dice che frequenta molto quelli per “fisioterapisti”) e guarda i problemi in modo trasversale. Da quello che mi ha raccontato è stata spesso l’ultima spiaggia per donne affette da cistiti ricorrenti, interventi nella zona uro-ginecologica (tipo prolassi dell’utero) che hanno lasciato conseguenze in zona pelvica, storie di dolore pelvico di ogni tipo. Cerca di curare sempre con metodi naturali (integratori e/o omeopatia). Non conosceva D-Mannosio e la ditta e ho fatto io da informatore scientifico (spero nel frattempo che abbia contattato quello vero!). A mio parere conosce la fisiopatologia dei nostri problemi e può rappresentare un valido aiuto per i trattamenti.

Se posso fare un paragone con la Spano, direi che è meno concentrata di lei sulla volvodinia e ha una visione “più d’insieme” delle nostre problematiche. Rispetto alla Spano (che comunque ringrazierò sempre perché non posso ignorare che sono riuscita a rimanere incinta dopo anni di tentativi il mese successivo alla fine delle sue sedute), con i suoi trattamenti mi ha fatto prendere maggiormente coscienza del pavimento pelvico. La Spano mi aveva terrorizzata: auto massaggi a parte, infatti, fa passare il messaggio che “da sole” è meglio non far nulla, per non fare danni. I kegel reverse ho imparato a farli con Anna. Ora riesco a “sentire” di più la contrattura (che secondo Anna è la maggiore responsabile dei miei fastidi), rispetto a prima, perché ho preso maggiormente coscienza di tutti i muscoletti che compongono il pavimento pelvico e quando li massaggio insisto proprio dove è più duro e dove mi fa più male. Prima, invece, oltre a non avere idea di “quanto” e “come” potessi spingermi, su indicazione della Spano andavo semplicemente da destra a sinistra lungo il canale vaginale senza sapere bene neanche il perché.

Insomma: mi sembra di aver trovato la persona da cui correre quando ti senti che da sola non ce la fai e che hai bisogno di “una sistematina” (un po’ come faccio con l’osteopata quando mi fa male la schiena o lo stomaco e mi sento che mi sta tornando la contrattura al diaframma).

La consiglio vivamente a sarde e milanesi (e a chiunque abiti in zone limitrofe).

Re: Olbia, Chirico Anna, ostetrica

Messaggioda Flami » ven mar 07, 2014 10:37 am

Grazie Ali! :flower:



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