Legatura tubarica

Legatura tubarica

Messaggioda Rosanna » mar mag 18, 2010 8:28 pm

Dal mio libro:

Legatura tubarica

L'esplosione demografica nei paesi in via di sviluppo e la paura delle ripercussioni sull'economia e sull'inquinamento, ha portato alla approvazione della sterilizzazione tubarica da parte dei governi ed alla sua diffusione massiccia in tutti i Paesi, con prevalenza in quelli sottosviluppati.
La legatura tubarica consiste nella chiusura delle tube in modo tale che gli spermatozoi non possano raggiungere l'ovulo e quindi fecondarlo. Tuttavia è possibile che qualche spermatozoo riesca a passare nonostante la legatura (in media 1,5% di possibilità). In questo caso l'ovulo fecondato (molto più grande dello spermatozoo) non riuscirà a passare nell'utero attraverso la tuba chiusa e nel 30% delle gravidanze in donne sterilizzate si avrà una gravidanza extra uterina (fuori dall'utero).
La chiusura tubarica è reversibile nel 50-80% dei casi, pertanto è da considerare un intervento definitivo e permanente.
Le tube vengono chiuse tagliandole e chiudendo i due monconi, oppure applicando delle specie di graffette, un filo o un anello che stringe la tuba, o ancora elettrocoagulando i monconi, o infine applicando nelle tube materiali che le “tappano” in maniera meccanica (silicone, ceramica, cce) o chimica (fenolo, quinacrina, Essure, che provocano infiammazione tubarica con conseguente formazione di tessuto fibrotico che chiude la tuba). L'intervento può essere effettuato in laparoscopia (si accede alla tuba attraverso dei fori sull'addome) o in laparotomia (taglio sull'addome) o risalendo dalla vagina. Comunque venga effettuato è inevitabile che non siano solo le tube ad essere coinvolte dall'intervento. Infatti, in base alla tecnica chirurgica effettuata (che la donna sterilizzata di solito ignora) vengono intaccati anche: peritoneo, legamenti e utero.
Le complicanze di questo intervento sono piuttosto discordanti, soprattutto se si confrontano le opinioni in nazioni diverse.
Se si legge la letteratura medica degli Stati Uniti, dove la percentuale di donne sterilizzate è altissima (e quindi c'è una casistica più elevata e maggiormente significativa), si riscontrano numerose complicanze post operatorie, soprattutto dopo 5 anni dall'effettuazione dell'intervento, soprattutto nelle donne più giovani, soprattutto se la tecnica utilizzata è quella della cauterizzazione. Tali complicanze sono state racchiuse in un quadro patologico denominato “sindrome da legatura tubarica” (PTS, cioè post tubal syndrom). Le cause che portano a questa sindrome sono: aderenze (che compromettono la funzionalità degli organi pelvici), danneggiamento dei vasi sanguigni che portano sangue, ossigeno e nutrimento alle ovaie (con conseguente sofferenza ovarica e drastica diminuzione dei livelli di estrogeni circolanti), danneggiamento dei tessuti pelvici durante l'intervento, asportazione di tessuti contenenti recettori ormonali (per cui il messaggio ormonale sarà meno potente e arriverà meno efficacemente al cervello, anche se gli ormoni in circolo non diminuiscono). La diminuzione di estrogeni o dei loro recettori porta a tutta una serie di sintomi:
- psicologici: irritabilità, ansia, depressione, sbalzi d'umore, disturbi del sonno, stanchezza, difficoltà di concentrazione, confusione mentale, disturbi della memoria,
- mestruali: mestruazioni più brevi, più lunghe, amenorrea, flussi molto abbondanti, menopausa anticipata
genitali: perdita del desiderio sessuale, secchezza vaginale,, alcalinità vaginale, infezioni vaginali, dispareunia, alterazione del colorito vulvo-vaginale, prolasso uterino,
- pelvici: perdita del tono muscolare pelvico, incontinenza da sforzo, contratture muscolari,
- intestinali: meteorismo, nausea, dolore addominale,
- altri: vampate di calore, sudorazione fredda notturna, brividi, tachicardia, cute secca, sensazione di scosse elettriche sotto pelle, formicolio e prurito cutaneo, dolori muscolari, tendinei e articolari, cefalea ed emicrania, aumento delle allergie, aumento di peso, aumento della peluria facciale, perdita di capelli, fragilità delle unghie, tensione ed aumento del seno, perdita di equilibrio, variazione dell'odore del proprio corpo e del proprio alito, alterazione del gusto, osteoporosi.
Per tutti i motivi che abbiamo visto nei capitoli precedenti è chiaro che questi sintomi rappresentano importanti fattori predisponenti di cistiti batteriche: la depressione, la contrattura muscolare pelvica, il prolasso uterino, la diminuzione di estrogeni, la secchezza vaginale, le vaginiti, la dispareunia, i disturbi intestinali.

In Italia invece le uniche complicazioni a cui si fa riferimento sono le gravidanze extra uterine e le problematiche insorte durante l'intervento (emorragia, folgorazione intestinale, complicazioni dovute all'anestesia, perforazione di organi vicini, traumi agli organi pelvici). Si enfatizzano invece i supposti benefici che alcuni studi sembrerebbero aver dimostrato, come la diminuzione del rischio di tumori ovarici, omettendo però i risultati dello studio di Xiao-Ou Shu del Vanderbilt University Medical Center di Nashville, Tennessee, secondo il quale la legatura delle tube potrebbe far salire il rischio di tumore dell’utero e della cistifellea.
Nei testi italiani con estrema difficoltà sono riuscita a trovare un articolo che nominava la sindrome da legatura tubarica negli atti del congresso nazionale “Contraccezione e Menorragia” del 13 – 15 aprile 2008 ad Abano Terme (PD). Tra l'altro con l'intento di smentire o quantomeno sminuire l'importanza di questa sindrome. Tale articolo riporta dati statistici su 78 donne sottoposte a chiusura tubarica :
“Non si sono riscontrate differenze significative tra pre e post-intervento nella tipologia
dei cicli mestruali (il 2.5 % ha dichiarato l’insorgenza di dismenorrea, il 5.2 % di oligomenorrea, c’è stato un caso di menopausa precoce e due di insorgenza di menopausa in donne che all’intervento avevano 46 e 47 anni); 1/3 delle donne ha riferito un miglioramento nella sfera sessuale, inteso come maggior tranquillità e soddisfazione, contro il 3.8 % che ha dichiarato un peggioramento.
Sono descritte anche complicanze tardive come irregolarità mestruali, sanguinamenti uterini anomali, dismenorrea, algie pelviche. Lo studio CREST (US Collaborative Review of Sterilisation n.d.a.) riporta una percentuale del 35% di donne che lamentano dismenorrea e 49% flussi mestruali molto abbondanti a 5 anni dall’intervento; queste percentuali si riducono al 27 e 41 % rispettivamente se si considera un lasso di tempo di un anno dall’intervento (la statistica in questione raccoglie dati riferiti ad un lasso di tempo non superiore ai 5 anni dall'intervento, quindi passibile di incremento di queste percentuali. n.d.a.). Alcuni studi sostengono l’esistenza di un preciso quadro clinico in cui raccogliere questi sintomi descrivendola come sindrome post-sterilizzazione, che potrebbe derivare da alterazioni della vascolarizzazione ovarica. In realtà la correlazione diretta di questi sintomi alla sterilizzazione non è mai stata dimostrata (ma neanche mai smentita!, n.d.a.)... I casi di insorgenza di dismenorrea, oligomenorrea e menopausa osservati dal nostro studio complessivamente hanno un’incidenza del 11.5 %”
Quindi questi medici non hanno riscontrato differenze significative tra pre e post intervento. Ma immagino che per le pazienti appartenenti a quell'11,5% le differenze siano invece così significative da rimpiangere la vita precedente all'intervento. Questi medici stessi ammettono: “l’87.2 % delle donne ha dichiarato di aver consigliato o poter consigliare ad un’amica l’intervento.” Quindi il 12,7% (che non è poco!) non lo consiglierebbe. Perchè?
E intanto negli Stati Uniti continuano ad aumentare le cliniche specializzate in inversione della legatura tubarica.
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: Legatura tubarica

Messaggioda batuffolo » dom nov 28, 2010 12:44 am

io le ho chiuse 17 anni fa. Non ho mai avuto problemi in passato. O meglio... un anno di incontinenza non da sforzo dopo il parto, ma non so se sia da imputare alla chiusura delle tube. Le aderenze quelle sì, fanno parte del pacchetto del cesareo.
Però: mi sono pentita. Avrei voluto un altro figlio tempo fa.

Re: Legatura tubarica

Messaggioda Manu73 » gio dic 02, 2010 6:56 pm

In un altro topic avevo raccontato che circa due anni fa volevo fare l'intervento perchè ho problemi con la contraccezione tradizionale.
Meno male che non l'ho fatto! Già avevo i primi problemi di cistite allora.... dopo i due parti.
Fra l'altro mi sono lacerata entrambe le volte e anche quelle cicatrici sono diventate molto sensibili alle irritazioni....
Alla fine io e mio marito usiamo il "salto della quaglia" che non decisamente il massimo, ma ho il ciclo regolarissimo e stando attenta ai giorni finora me la sono cavata.... :fifi: tocchiamo ferro... :fifi:
"Chi vive, quando vive, non si vede: vive. Se uno può vedere la propria vita, è segno che non la sta vivendo più: la subisce, la trascina." (L. Pirandello)

Re: Legatura tubarica

Messaggioda Rosanna » gio dic 02, 2010 10:37 pm

Guarda la sezione sui metodi naturali ( :humm: ma l'ho creata?!), ti aiuterà tantissimo.
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: Legatura tubarica

Messaggioda Manu73 » mar dic 07, 2010 4:10 pm

Rosanna ha scritto:Guarda la sezione sui metodi naturali ( :humm: ma l'ho creata?!), ti aiuterà tantissimo.

Se le merito accetterò la bastonate, ma io non l'ho trovata.... :oops:
"Chi vive, quando vive, non si vede: vive. Se uno può vedere la propria vita, è segno che non la sta vivendo più: la subisce, la trascina." (L. Pirandello)

Re: Legatura tubarica

Messaggioda clio77 » mar dic 07, 2010 6:27 pm


Re: Legatura tubarica

Messaggioda Rosanna » mar dic 07, 2010 10:37 pm

E vai! L'avevo creata!
:thanks:
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: Legatura tubarica

Messaggioda Manu73 » gio dic 09, 2010 2:53 pm

Grazie raga. Allora erano i topic che avevo già trovato: che torda!!
Cmq il ,etodo sindotermico è poi quello che uso. Solo che noi preferiamo non avere mai rapporti completi anche se siamo fuori "zona pericolo".
Del pearly non avevo mai sentito parlare. Adesso vado a documentarmi.
"Chi vive, quando vive, non si vede: vive. Se uno può vedere la propria vita, è segno che non la sta vivendo più: la subisce, la trascina." (L. Pirandello)



Torna a Metodi anticoncezionali

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti


ATTENZIONE! Cistite.info propone contenuti a solo scopo informativo e divulgativo. Spiegando le patologie uro-genitali in modo comprensibile a tutti, con attenzione e rigore, in accordo con le conoscenze attuali, validate e riconosciute ufficialmente.
Le informazioni riportate in questo sito in nessun caso vogliono e possono costituire la formulazione di una diagnosi medica o sostituire una visita specialistica. I consigli riportati sono il frutto di un costante confronto tra donne affette da patologie urogenitali, che in nessun caso vogliono e possono sostituire la prescrizione di un trattamento o il rapporto diretto con il proprio medico curante. Si raccomanda pertanto di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio o indicazione riportata


CISTITE.INFO aps Onlus - Associazione costituita ai sensi del Decreto Legislativo 4 dicembre 1997 n.460 - CF: 94130950218 - p.IVA: 02906520214